Guy de Maupassant, tra genio, delirio e malattia

La travagliata esistenza dello scrittore Guy de Maupassant, tra i migliori autori francesi di sempre...

Guy de Maupassant nacque in Normandia il 5 agosto 1850, sette giorni prima della morte di H. De Balzac.

La particella nobiliare del cognome Maupassant, perduta durante gli anni della Rivoluzione, fu recuperata dalla madre Laure Le Poittevin quando spinse il futuro marito a richiederne il riconoscimento. Il matrimonio con Gustave de Maupassant, turbato dalle sue avventure libertine, durò quindici anni e si concluse con una separazione consensuale ma fredda.

Laure, donna bellissima, colta e vagamente intrattabile, lasciata Parigi dove aveva seguito Gustave nel suo lavoro, si trasferì nel 1860 in Normandia, presso Ètretat. Qui Guy trascorse gli anni della fanciullezza e dell’adolescenza vicino al mare coltivando l’amore per la natura.

La madre curò molto l’educazione dei figli, soprattutto di Guy, e nel 1863 lo iscrisse presso il seminario di Yvetot. A questo periodo risalgono i primi componimenti (esercitazioni scolastiche) in latino e francese.

Ribelle all’atmosfera cupa e alla rigida disciplina del collegio sviluppò una latente malinconia. Gli mancavano gli amici, le uscite in barca, gli mancava il mare.

A diciotto anni quando Guy passò al liceo, la madre, assecondando l’estro del figlio per la scrittura, lo mise in contatto con il poeta Bouilehet, a cui si deve il discreto successo che ottenne Maupassant con la pubblicazione di un poemetto Dieu Createur.

Alla morte del bibliotecario a cui Maupassant fu sempre riconoscente, seguì la fine del liceo, il trasferimento a Parigi e l’avvicinamento al padre, (rapporto sempre turbato da incomprensioni).

Nel 1870 era scoppiata la guerra franco-prussiana e Guy, appena ventenne, si arruolò. La sconfitta di Sedan, la proclamazione della III Repubblica e l’assedio di Parigi divennero materiale di un folto numero di novelle in cui Maupassant rievocò la tragedia di questi avvenimenti.

Lasciato l’esercito trovò impiego presso il Ministero della Marina e delle Colonie per poi spostarsi, grazie all’interessamento di Flaubert, al Ministero della Pubblica Istruzione. La vita dell’impiegato, però, non faceva per lui e lo rese sempre più insofferente alla propria situazione.

Nel frattempo, in seguito alla morte di Boullehet, la madre Laure aveva chiesto a Gustave Flaubert, amico di infanzia di suo fratello Alfred (morto nel 1848) di prendersi cura della formazione di Guy.

Nelle lettere di Flaubert indirizzate a Guy si legge: "Giovanotto, bisogna lavorare di più, lo vuole capire? …Troppe puttane! Troppo canottaggio! Troppo esercizio! Sì signore! Lei è nato per fare versi!… Segua la sua vocazione, la sua salute ne trarrà vantaggio".

Sulla Senna, infatti, Maupassant ritrovò l’amore per la natura, rievocato in una novella autobiografica del 1890, Mouche.

Nonostante l’aspetto sano e robusto Maupassant iniziò a manifestare violentissime emicranie, sintomi di quella malattia, la sifilide (diagnosticata nel 1877), che l’avrebbe portato alla morte.

La produzione poetica di Maupassant, forse per la precoce morte del maestro Bouilhet, rimase poco incisiva. Essa, infatti, non si allineava al gusto del tempo in cui si alternavano tematiche patriottiche e sentimentali iscritte alla tradizione parnassiana o pre-simbolista.

Nonostante ciò, la sua attività poetica lo introdusse nell’ambiente letterario.

Il poeta Mendes lo invitò a far parte alla Massoneria, ma Guy rifiutò essendo per sua stessa ammissione refrattario a sentirsi legato ad alcuna religione, setta, scuola, associazione, dogma. Preferendo, invece, fare parte e partecipare ai salotti letterari a casa di Huysmans, Flaubert, Zola.

Quest’ultimo veniva in quegli anni, 1877, investito del successo attraverso il suo romanzo L’assomoir che aveva dedicato all’amico Flaubert che non condivideva del tutto il suo entusiasmo per il metodo sperimentale, così come poi lo stesso Maupassant in un saggio su Zola, pubblicato nel 1883 sul Chronic, affermava, contrariamente al collega, che la verità assoluta, non esiste. Di fronte allo scrittore scienziato che osserva e descrive scrupolosamente ciò che vede, Maupassant opponeva l’impossibilità di rappresentare il vero in modo assoluto, come uno specchio, poiché ciò che veniva comunque presentato erano le impressioni ricevute attraverso facoltà visive e uditive, filtrate dal temperamento proprio dello scrittore che avrebbe dato alle cose che questi descriveva un colore speciale… a seconda della natura del suo spirito.

Alle soglie della trentina Guy, nonostante l’attento e partecipe interesse di Flaubert , le poesie e le opere teatrali non avevano ancora imposto Maupassan sulla scena letteraria. Nel frattempo la sua salute continuava a peggiorare, la sifilide, ereditata dal padre o contratta nei bordelli, lo torturava con fortissime emicranie a cui si andarono a sommarsi problemi agli occhi.

Finalmente nel 1880 Maupassan pubblicò il primo dei suoi capolavori Boule de suif, inserita in una raccolta di novelle sulla guerra franco-prussiana intitolata Soirées de Médan. A detta di tutti gli autori che parteciparono all’edizione, (Zola, Cérard, Huysmans, Hennique, Alexis), la novella di Guy era indubbiamente al migliore delle sei.

Il racconto è pervaso da un clima di sconfitta, militare e morale.
Boule de suif è un personaggio di una bellezza straordinaria. Attraverso questa prostituta grassottella (letteralemente "Palla di sego") l’autore delinea la viltà, l’ipocrisia, la meschinità di quegli onesti e distinti viaggiatori che con sleale abilità la manovrano e persuadono a cedere al ricatto del nemico.

Lo stesso anno dell’agognato successo moriva di emorragia cerebrale Gustave Flaubert, lasciando un vuoto immenso in Maupassant che meditò il suicidio.
Scrisse: "Sento in questo momento in modo acuto l’inutilità del vivere, la sterilità di ogni sforzo, la odiosa monotonia degli eventi e delle cose e questo isolamento morale nel quale viviamo tutti, ma di cui soffrivo di meno, quando potevo parlare con lui."

Maupassant abbandonò la poesia, i testi teatrali e accettò un lavoro presso la riviste Gil Blas e Le Gaulois alternando alla serie di novelle in cui si raccontavano le avventure di M. Patissot, impiegato del Ministero "Les Dimanches d’un bourgeois de Paris", articoli di politica, di storia, interviste, impressioni di viaggio, notazioni di carattere etnografico, descrizioni di paesaggio.

La salute peggiorava e Maupassant cercava conforto nei viaggi, andò a trovare la madre ad Ajaccio nel sud della Francia, facendo tappa in varie isole del Mediterraneo.

Nel 1881 uscì la raccolta di novelle La Maison Teuiller che ottenne un ampio consenso da parte del pubblico. Filo conduttore del volume è la contrapposizione contestazione tra rispettabilità ipocrita borghese e autenticità dei sentimenti.
Nella prima novella che dà il titolo all’opera si racconta come la commozione di un gruppo di prostitute in chiesa contagi l’intera comunità trasformando la messa in una sorta di pianto collettivo.

Nel 1882 uscì la seconda raccolta di novelle Mademoseille Fifi in cui protagoniste erano solo figure femminili.

Il successo delle novelle fece crescere l’attenzione e le aspettative per l’uscita del romanzo a cui Maupassant lavora dal 1877. Finalmente nel 1883 uscì Une Vie, di cui Tolstoj dirà essere il miglior romanzo francese dopo Les Misérables di Victor Hugo.

Differentemente dai romanzi quali Madame Bovary, Madame Gervaisais, Germine Lacerteux, Therese Raquin, il titolo di Guy sembra voler dichiarare da subito la perdita di identità che la sua eroina subisce nel corso del romanzo. Progressivamente Jeanne Le Perthuis des Vaud verrà spogliata di tutto ciò le appartiene. Uno dopo l’altro i suoi sogni crolleranno, relegandola a una condizione sempre più apatica e sconfitta. Con questo romanzo Maupassant esprimeva la sua posizione d’accusa nei confronti della condizione femminile e in modo particolare al matrimonio che aborriva.

Delle sue storie d’amore quella più seria fu con Josephine Litzelmann da cui ebbe tre figli ma che non sposò mai.

Lasciato definitivamente il lavoro presso il Ministero della Pubblica Istruzione, Maupassant godeva di un discreto ritorno economico, attraverso articoli e scritti letterari. Usciranno nel 1883 due raccolte di novelle Claire de Lune, e Contes de la bécasse.

Nel frattempo la salute peggiorava, emicranie, insonnia, disturbi alla digestione e alla vista.

Non Zola fu il suo Maestro, ma Flaubert e dopo la sua morte l’ammirazione passò a un grande amico di questi il russo Tugenev, con cui Maupassant condivideva l’attrazione per il fantastico, inteso come forma soprannaturale e senso di mistero interiore, dove l’angoscia, la paura, trovano il loro seme dentro di noi.

Un esempio di questo passaggio stilistico è la novella Lui? contenuta poi nella raccolta "Les soeurs Rondoli" del 1884.

Dal 1884 al 1886 Guy seguirà i corsi di Charcot alla Salpêtrière, interessandosi non tanto al funzionamento mentale quanto a certe reazioni del soggetto come riflesso condizionato o la paura.

"Decomposizione dell’anima, spasimo terrificante del pensiero e del cuore" così viene definita la paura nella novella La Peur pubblicata nella rivista Le Figaro nel 1884, nuova raccolta di novelle nel 1884. Un terrore che si forma non davanti a fatti concreti o conosciuti ma "solo in alcune circostanze anormali, sotto certe influenze misteriose dinanzi a rischi vaghi." Argomento questo poi sviluppato nell’articolo "Fantastique" pubblicato nel 1883 sulla rivista Le Gaulois.

Nel 1884 uscì a febbraio la raccolta Miss Harriet e nel luglio Les Soeurs Rondoli. Quest’ultimo ottenne un grande successo, ma il 1884 fu un anno difficile per l’autore in cui uno stato di solitudine e apatia sembrava averlo gettarlo nella depressione più cupa, come testimonia il racconto Solitude.

La salute peggiora, il conto corrente cresce. Mentre in Francia il colera impazza lo scrittore acquista il terreno adiacente al frutteto proprietà della madre a le Gran Val, presso Étretat. Qui costruisce una villa che verrà chiamata "La Guillette".

In questa villa scriverà la novella Yvette di cui il romanzo Bel-Ami uscito a puntate su Gil Blas riprenderà i temi principali, l’amore e la vita mondana.

Nel frattempo pubblica un’altra raccolta di novelle Contes du jour et de la nuit. Racconti anche questi già apparsi su Gil Blas e La Gaulois. Il libro ottenne un successo immediato. Il protagonista Duroy si muove nell’ambiente giornalistico si dimostra un uomo cinico, nessuno spazio per i sentimenti e per l’amore in questo romanzo che satireggia con pennellata veloci e apparentemente superficiali l’arrivismo del suo antieroe.

Maupassant visitò l’Italia, Venezia, Roma, Napoli e infine la Sicilia. Ritornato in Francia iniziò il romanzo Mont-Oriol e pubblicò altre due raccolte di novelle Monsieur Parent e Toine, 1886. In quest’ultima tematiche decadenti culturali si mescolano a motivi grotteschi, violenti e crudeli.

Nel 1885-86 si trasferì sulla Costa Azzurra insieme alla madre. Acquistato uno Yacht di undici metri chiamato "Bel Ami" gli consentiva di dedicarsi al suo primo amore la navigazione. Sur l’eau 1888, sarà il reportage dei suoi viaggi nel Mediterraneo.

La salute peggiorava, ai soliti dolori si aggiungeva una stanchezza generale e un senso di freddo continuo.

La raccolta di novelle La petite Roque del 1886 è segnata da tematiche cupe e tragiche, suicidi, omicidi, stupri, incesti alternate a narrazioni più leggere.

Nel 1887 uscì la nuova raccolta di tredici novelle intitolata Le Horla in cui il tema della follia è dominante. Di questa novella era già uscita una prima versione nel 1886.

Le Horla è un mostro invisibile che ossessiona le vite di molti uomini imprigionandoli nel delirio, senza conoscerne la ragione. La presenza dell’Essere è una presenza in negativo, la caraffa d’acqua vuotata durante la notte, la rosa colta in giardino da una mano invisibile, le pagine del libro che si voltano da solo e infine l’assenza del riflesso nello specchio.

Lo stesso anno partecipò a un viaggio in aerostato che si chiamava "Le Horla" da Parigi a Heist in Belgio e iniziò il romanzo Pierre et Jean, in cui lo scrittore riporta la vita di una famiglia di piccoli commercianti.

I disturbi si trasformano in paranoia, la vita gli diventa sempre più intollerabile, fugge in Africa, non prima di pubblicare un’altra raccolta di novelle Le Rosier de Mme Husson 1888.

Tornato dall’Africa fece uscire la nuova raccolta La Main gauche nel 1889, in cui il tema dell’incomunicabilità e il fantastico aleggia su tutte le novelle.

Sempre nel 1889 uscì il quinto romanzo Fort comme la mort in cui nella figura del pittore Olivier Berten s’intravedeva lo stesso Maupassant.

Una crociera sul Mediterraneo venne rimandata a causa delle gravissime condizioni del fratello anche lui malato di sifilide. Una volta intrapresa fu, invece, sospesa a causa delle forti emorragie dello scrittore.

La vie errante e L’inutile Beauté segnano l’utima produzione di novelle. A seguire il romanzo Notre coeur (1890) racconta ls storia d’amore tra André Mariole sognatore e idealista e Michèle de Burne, bella e superficiale. Il libro non tratta solo una storia, amara, d’amore ma presenta un quadro di costume rigorso e preciso.

Questo romanzo chiuse praticamente l’attività letteraria di Maupassant, le cui allucinazioni e disturbi mentali - tra cui delirio di onnipotenza - ne avevano compromesso l'attività.

Scrive in una lettera "Ho talmente tante ferite in testa che le mie idee non possono muoversi senza che mi venga voglia di urlare".

Lavorare gli diventa presto impossibile. Segue un pellegrinaggio tra Africa e Francia alla ricerca di un po’ di sollievo. Lo stato fisico e mentale non fa che peggiorare, perde la memoria, la vista.

Tenta i suicidio tre volte e ricoverato in una clinica muore un anno e mezzo dopo, il 6 luglio 1893, all’eta di quarantatrè anni.


Bibliografia cronologica di Maupassant

Raccolte di novelle:
La maison Tellier, aprile 1881 (9 storie)
Mademoseille Fifi: nouveaux contes, 1882, 1883 e 1891 (18 storie)
Contes de la bécasse, 1883 (17 storie)
Clair de lune, 1884 (12 storie)
Miss Harriet, 1884 (12 storie)
Les sœurs Rondoli, 1884 (15 storie)
Yvette, 1885 (8 storie)
Contes du jour et de la nuit, 1885 (21 storie)
Monsieur Parent, 1886 (17 storie)
Toine, 1886 (16 storie)
La Petite Roque, 1886 (10 storie)
Le Horla, 1887 (14 storie)
Le Rosier de Mme Husson, 1888 (14 storie)
La Main gauche, 1889 (11 storie)
L'Inutile Beauté, 1890 (11 storie)

Romanzi:
Une vie 1883
Bel-Ami 1885
Mont-Oriol 1887
Pierre e Jean 1888
Fort comme la mort 1889
Notre coeur 1890

Postumi:
L'ame étrangère 1894
L'Angeélus 1895


Fonti e bibliografia:
http://www.laguillette.com
http://marin56.canalblog.com/archives/2012/02/16/23538170.html
Guy de Maupassant, Corrispondence (Evereux, 1973)
Flaubert-Maupassant, Correspondance (Flammarion, 1993)
Maria Giulia Longhi, Introduzione a Maupassant (Laterza, 1994)
Guy de Maupassant, Tutte le novelle a cura di Mario Picchi (Gherardo Casini, 1956)
Guy de Maupassant, Romanzi a cura di Arnaldo Colasanti (Mondadori, 1993)


Guy de Maupassant, tra genio, delirio e malattia
Articolo scritto da: Kaipirissima
Pubblicato il 30/03/2014


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