William Bonin: 1980, l'inizio della fine
Marzo 1980 è un mese di turni duri per William Bonin, ormai diventato uno stakanovista della tortura, che nel giro di una ventina di giorni priva del peso della vita terrena ben 4 ragazzi, sempre con lo stesso modus operandi.
Segue un Aprile parimenti intenso, 3 vittime di cui una ritrovata con segni di tortura particolarmente devastanti: Darin Lee Kendrick, 19 anni, presenta gravi bruciature derivanti da ingestione forzata di cloralio e, tanto per abbondare, un punteruolo da ghiaccio infilato in profondità nell'orecchio destro.
La polizia brancola nella luce del sole californiano, ma i tempi sono maturi e l'arresto fortuito di un ladro d'auto, tale William Pugh, porta a una confessione: il colpevole descrive Bonin, asserendo che una volta aveva accettato un passaggio da questo tizio che non la finiva di vantarsi di essere il Freeway Killer.
La polizia comincia a interessarsi a Bonin che, nel frattempo, non rimane certo con le mani in mano e continua a massacrare ragazzi in giro.
Il 2 giugno tocca Steven Wells, 19 anni: per l'occasione Bonin sfrutta l'aiuto di un amico mentalmente ritardato, tale James Munro.
I due poi portano il cadavere a casa di Vernon Butts che consiglia loro di sbarazzarsene buttandolo in giro come al solito.
Il Freeway Killer se la cava per una manciata di minuti, portando via il cadavere dalla propria casa verso quella di Butts proprio poco tempo prima che il dipartimento di polizia di Los Angeles inizi a sorvegliare il suo domicilio.
Comunque è ormai questione di pochi giorni.
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