William Bonin: l'esercito e il Viet Nam
William Bonin continua nel suo percorso di avvicinamento allo status di serial killer con un'altra tappa molto frequente: il servizio nell'esercito. Il ragazzo, inquieto e poco portato agli studi, si arruola e viene mandato in Vietnam dove colleziona ben 700 ore di missione come mitragliere a bordo di elicottero. Gli viene persino data una medaglia e l'esercito lo congeda con onore, salvo poi scoprire che mentre era in servizio stuprava dei giovani, minacciandoli con le armi.
Dopo il congedo William è pronto, non gli rimane che trasferirsi dal Connecticut alla California, uno degli stati più "ospitali" per i serial killer.
William Bonin: Kalifornia Dreaming
Le prove generali nel 1969. Bonin viene arrestato per cinque episodi di violenza su minori: offriva passaggi a dei ragazzi, li ammanettava e quindi li sodomizzava. Schiva la prigione e viene mandato in clinica psichiatrica dove gli diagnosticano uno stato maniaco depressivo e non meglio determinate ferite in un'area del cervello preposta a controllare gli impulsi violenti.
Non si capisce bene che tipo di cura gli venga somministrata, fatto sta che quando William, cinque anni dopo, viene rilasciato dall'ospedale è un pedofilo fatto e finito che ha imparato due o tre cose sull'esigenza di prestare maggiore attenzione alla legge.
L'ultimo giro di vite prima di oltrepassare la sottile linea nera risale al 1975: Bonin offre un passaggio a un quattordicenne e procede quindi a violentarlo, minacciandolo con una pistola. Lo stupro ben presto si trasforma in qualcosa di più serio e definitivo: l'uomo comincia a serrare la gola del ragazzo usando la maglietta come corda. Ma vi è ancora un sottile velo da strappare: il ragazzo, piangendo, implora pietà e pietà il buon William concede.
La vittima, liberata, denuncia il tutto e William finisce dietro le sbarre per tre anni.
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