Nome completo: Timothy Wilson Spencer
Soprannome: lo Strangolatore del Southside
Nazionalità/Paese: Stati Uniti d’America
Razza: Afroamericano
Sesso: Maschio
Data di Nascita: 17 marzo 1962
Segno Zodiacale: Pesci
Arrestato il: 20 gennaio 1988
Condannato il: luglio 1988
Data di Morte: 27 aprile 1994
Arco degli omicidi: 1984 – 1988
Vittime accertate: 5
Vittime presunte: 5+
Modus operandi: selezionava donne sole in case facilmente accessibili, entrando con abilità da ladro esperto. Attaccava di notte, cogliendo le vittime nel sonno, per poi sottoporle a violenza sessuale e strangolarle con oggetti improvvisati trovati sul posto. Il suo modus operandi rifletteva una precisa pianificazione e un forte bisogno di controllo che dava il via a un’escalation di brutalità.
Ultimo aggiornamento del dossier: 05 dicembre 2024
Presentiamo oggi sulle pagine di LaTelaNera.com la storia di Timothy Wilson Spencer, noto come "lo Strangolatore del Southside": è stato un brutale serial killer americano attivo negli anni '80.
Nato il 17 marzo 1962, Spencer terrorizzò la Virginia con una serie di crimini che sconvolsero la comunità. Tra l'autunno del 1987 e il 1988, Spencer violentò e uccise tre donne a Richmond e una ad Arlington, tutte vittime della sua spietata escalation criminale.
Le indagini indicano anche che Timothy Spencer abbia commesso almeno un altro omicidio nel 1984, per il quale un uomo innocente, David Vasquez, fu ingiustamente condannato. Spencer, conosciuto anche come un abile ladro esperto di furti in abitazioni private, riuscì per anni a eludere le autorità.
Il suo arresto segnò una pietra miliare nella storia della giustizia penale americana: Spencer fu il primo serial killer condannato grazie all'uso della prova del DNA. Questo rivoluzionario metodo investigativo non solo confermò la sua colpevolezza, ma permise anche di scagionare Vasquez, che nel 1989 divenne il primo cittadino americano liberato grazie a una prova genetica.
Timothy Wilson Spencer fu giustiziato il 27 aprile 1994, lasciando dietro di sé una scia di orrore e un'importante lezione sulla potenza della scienza forense nella lotta contro il crimine.
Richmond, 1987: gli omicidi di Debbie Davis e Susan Hellams
Nel settembre e ottobre del 1987, Richmond, Virginia, fu sconvolta da due omicidi brutali attribuiti al famigerato Strangolatore del Southside.
La prima vittima, Debbie Dudley Davis, una dirigente di 35 anni, fu uccisa nel suo appartamento a Westover Hills. Tra le 21:00 del 18 settembre e le 9:30 del giorno successivo, Davis venne trovata senza vita nel suo letto. La scena del crimine lasciava pochi dubbi sulla violenza dell’attacco: era stata strangolata con un legaccio e un dispositivo a cricchetto.
Poche settimane dopo, nella notte tra il 2 e il 3 ottobre 1987, la dottoressa Susan Hellams, una specializzanda in neurochirurgia al Medical College of Virginia, subì un destino simile. Il marito scoprì il corpo parzialmente vestito della donna sul pavimento dell’armadio nella loro camera da letto, in una casa situata in West 31st Street. Le indagini rivelarono che l’assassino era entrato tagliando la zanzariera di una finestra al secondo piano. Hellams fu strangolata con due cinture, strettamente avvolte attorno al collo, secondo quanto stabilito dal medico legale.
Gli omicidi, caratterizzati da modalità simili, contribuirono a seminare il panico nella comunità e aumentarono la pressione sulle forze dell’ordine. Il modus operandi violento e metodico dell’aggressore indicava un predatore spietato, che avrebbe continuato a uccidere fino alla sua cattura.
Altre due vittime per lo Strangolatore del Southside
La scia di terrore lasciata dallo Strangolatore del Southside continuò con l’omicidio di Diane Cho, una studentessa liceale di appena 15 anni. Il 22 novembre 1987, il corpo senza vita della giovane fu scoperto nell’appartamento della sua famiglia in Gavilan Court, nella contea di Chesterfield, nei pressi di Richmond. Come altre vittime, Diane fu violentata e strangolata, un modus operandi che legava il suo caso a quelli di Debbie Davis e Susan Hellams.
Solo pochi giorni dopo, il killer colpì di nuovo. Susan Tucker, una donna di 44 anni, venne brutalmente assassinata nel suo condominio ad Arlington, Virginia. Gli investigatori ipotizzano che l’attacco sia avvenuto intorno al 27 novembre 1987, ma il corpo di Susan fu rinvenuto solo il 1° dicembre. L’autopsia rivelò segni compatibili con violenza sessuale e strangolamento, confermando i sospetti che fosse l’ennesima vittima dello stesso spietato assassino.
Questi due omicidi, caratterizzati da un’escalation di violenza e meticolosità, consolidarono la fama dell’omicida soprannominato dalla stampa “lo Strangolatore del Southside”. La sua predilezione per vittime di età e contesti diversi complicò il lavoro degli inquirenti, che però stavano per ottenere un'arma decisiva: la prova del DNA, che avrebbe finalmente posto fine alla sua catena di orrori.
Le indagini e l’arresto di Timothy Spencer
Il 20 gennaio 1988, la polizia della contea di Arlington arrestò Timothy Wilson Spencer, un venticinquenne residente a Richmond, accusandolo dello stupro e omicidio di Susan Tucker nella sua abitazione ad Arlington. Gli investigatori avevano stabilito che Spencer si trovava ad Arlington durante il Giorno del Ringraziamento, poco prima della morte della Tucker, per far visita alla madre, che abitava a meno di un miglio dalla scena del crimine.
L’arresto di Spencer non si fermò a quel caso: fu presto accusato anche degli omicidi di Debbie Davis, Susan Hellams e Diane Cho, avvenuti nella zona di Richmond.
Durante il periodo di quegli omicidi, Spencer era ospite di un centro di riabilitazione per detenuti in libertà vigilata nel Southside di Richmond, situato a breve distanza dalle case delle vittime Davis e Hellams. Prima di essere rilasciato, Spencer stava scontando una pena per furto con scasso, un dettaglio che spiega il vuoto temporale tra i crimini del 1984 (l'omicidio di Carolyn Hamm) e quelli del 1987.
Con l'arresto, le autorità iniziarono ad analizzare i campioni raccolti sulle scene del crimine, avviando i primi test forensi basati sul DNA per collegare Spencer ai delitti. Questa indagine pionieristica avrebbe segnato una svolta cruciale nella risoluzione di uno dei casi più inquietanti nella storia della Virginia.
I processi di Timothy Spencer: il primo serial killer condannato grazie al DNA
L’11 luglio 1988 si aprì ad Arlington, Virginia, il primo processo contro Timothy Wilson Spencer per lo stupro, il furto con scasso e l’omicidio di Susan Tucker. Rappresentato dagli avvocati Carl Womack e Thomas Kelley, Spencer affrontò un'accusa fondata su una prova rivoluzionaria: il DNA. Gli esami genetici collegarono inequivocabilmente Spencer alla scena del crimine, rendendo questo caso il primo in Virginia in cui il DNA fu utilizzato con successo per identificare un colpevole. La giuria condannò Spencer a morte, segnando una svolta storica per l’uso della scienza forense in tribunale.
Dopo la condanna per l’omicidio di Tucker, Spencer fu processato a Richmond per lo stupro, il furto con scasso e l’omicidio di Debbie Davis. Ancora una volta, la prova del DNA fu decisiva. Sperma e peli trovati sulla scena del crimine risultarono compatibili con il DNA di Spencer, con una probabilità statistica di una su 705 milioni che i campioni potessero appartenere a qualcun altro. Il 22 settembre 1988, Spencer fu dichiarato colpevole e condannato per omicidio capitale, oltre che per stupro e furto con scasso.
Il terzo processo ebbe luogo il 17 gennaio 1989, sempre a Richmond, per lo stupro, il furto con scasso e l’omicidio di Susan Hellams. Anche in questo caso, la prova del DNA giocò un ruolo cruciale, collegando Spencer alla scena del crimine. La giuria emise un’altra condanna a morte.
Con Spencer condannato per gli omicidi di Tucker, Davis e Hellams, gli investigatori utilizzarono il suo profilo genetico per confrontarlo con tracce di DNA raccolte in altri casi, sia aperti che chiusi. Questa indagine successiva avrebbe portato alla revisione di diversi crimini e all’assoluzione di un uomo innocente, segnando un punto di svolta nella storia della giustizia penale americana.
Il caso Carolyn Hamm e la fine dello Strangolatore del Southside
A seguito di queste indagini, è stato stabilito che la prova del DNA lo collegava all'omicidio dell'avvocatessa trentaduenne Carolyn Hamm del gennaio 1984, un crimine per il quale David Vasquez era stato condannato all'inizio del 1985. Sebbene il livello della prova del DNA sia stato giudicato inconcludente, gli investigatori dell'FBI, data la somiglianza dei fatti con i crimini più recenti, erano sufficientemente fiduciosi da concludere che Spencer era molto probabilmente responsabile dell'omicidio di Hamm e di altri.
David Vasquez, che aveva scontato cinque anni di una condanna a 35 anni, fu graziato incondizionatamente il 4 gennaio 1989. Con il suo rilascio, divenne il primo americano scagionato grazie all’uso del DNA come prova a discarico, segnando un momento cruciale nella storia della giustizia penale.
Nonostante le conclusioni degli investigatori, Spencer non fu mai formalmente accusato o condannato per l’omicidio di Carolyn Hamm. Anche nel caso di Diane Cho, il DNA non fornì prove definitive, eppure Spencer fu comunque processato e condannato per il suo omicidio.
Le istanze di appello presentate da Spencer contro le condanne per gli omicidi di Susan Tucker, Debbie Davis e Susan Hellams furono tutte respinte. La Corte d’Appello degli Stati Uniti confermò che le condanne erano supportate da prove ottenute attraverso la nuova tecnologia del DNA, ritenuta affidabile e rivoluzionaria.
Il 27 aprile 1994, Timothy Wilson Spencer fu giustiziato sulla sedia elettrica presso il Greensville Correctional Center a Jarratt, Virginia: è stato uno dei 113 condannati alla pena capitale in quello stato tra il 1982 e il 2017.
La sua morte fu dichiarata alle 23:13. Poco prima dell’esecuzione, Spencer rifiutò di rilasciare una dichiarazione finale, portando con sé nel silenzio i segreti di una vita di crimini brutali.
Timothy Wilson Spencer: le vittime accertate
Questo l'elenco delle vittime accertate di Timothy Spencer, benché l'uomo sia stato collegato a un numero superiore di omicidi.
23 gennaio 1984 - Carolyn Hamm - Donna - 32 anni
18 settembre 1987 - Debbie Dudley Davis - Donna - 35 anni
2 ottobre 1987 - Susan Hellams - Donna
22 novembre 1987 - Diane Cho - Donna - 15 anni
27 novembre 1987 - Susan Tucker - Donna - 44 anni
Il lascito culturale e mediatico degli omicidi dello Strangolatore del Southside
La vicenda del serial killer Timothy Wilson Spencer e l’innovativo uso del DNA nelle indagini hanno ispirato numerosi libri, documentari e trasmissioni televisive, lasciando un segno indelebile nella storia del true crime.
Nel 1995, Paul Mones pubblicò "Stalking Justice: The Dramatic True Story of the Detective Who First Used DNA Testing to Catch a Serial Killer", un resoconto dettagliato del lavoro del detective Joe Horgas di Arlington. Il libro ripercorre le indagini che portarono alla condanna di Spencer e alla riabilitazione di David Vasquez, il primo americano scagionato grazie al DNA.
L’impatto del caso raggiunse anche il piccolo schermo. Il 31 ottobre 1996, un episodio della serie documentaristica "Medical Detectives" (conosciuta anche come "Forensic Files") esplorò gli omicidi e il rivoluzionario utilizzo del DNA per catturare Spencer. Inoltre, l’ex profiler dell’FBI John Douglas approfondì il caso nel capitolo 11 del suo libro di memorie del 1996, "Journey into Darkness".
La narrativa ispirata a crimini reali trovò nella storia di Spencer un fertile terreno. Il bestseller di Patricia Cornwell, "Postmortem", pubblicato nel 1990, sollevò polemiche a Richmond per le somiglianze tra i crimini fittizi e quelli di Spencer, in particolare l’omicidio di Susan Hellams. Cornwell, che all’epoca lavorava come analista informatico presso l’ufficio del Chief Medical Examiner di Richmond, ha sempre dichiarato di basare i suoi romanzi su tipi di crimini e non su casi specifici.
Nel 2003, la serie televisiva "The New Detectives" trasmise l’episodio "Random Targets", che descriveva i crimini di Spencer. Per motivi di riservatezza, i nomi delle vittime furono cambiati, mantenendo solo le iniziali.
Anche decenni dopo la sua cattura, l’eredità di Spencer continuò a suscitare interesse. Il 26 gennaio 2020, il fratello minore di Spencer, Travis, parlò dei crimini del fratello nell’episodio "My Brother Made History" e in un’intervista al programma britannico "Born to Kill?", che dedicò un intero episodio alla figura dello Strangolatore del Southside.
La storia di Spencer non è solo un tragico capitolo di violenza, ma anche un esempio del progresso della scienza forense e del suo ruolo decisivo nella lotta contro il crimine.
Fonti:
https://en.wikipedia.org/wiki/Timothy_Wilson_Spencer
https://murderpedia.org/male.S/s1/spencer-timothy-wilson.htm
https://www.law.umich.edu/special/exoneration/Pages/casedetail.aspx?caseid=3705
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