Peter Tobin: i processi per omicidio
Il processo per la morte di Anjelika dura sei settimane, dal 23 marzo al 4 maggio 2007. Il giudice era Lord Menzies, l'accusa era rappresentata dal pubblico ministero Dorothy Bain e la difesa di Tobin era affidata all'avvocato Donald Finlay. Tobin nega tutte le accuse, affermando che la ragazza fosse consenziente nell'avere un rapporto sessuale con lui.
Peter Tobin viene dichiarato colpevole di stupro e omicidio e condannato all'ergastolo con un minimo di 21 anni da scontare in carcere.
Gli psicologi che lo interrogano durante il periodo del processo affermano che, vista la sua personalità, è improbabile che l'uomo abbia iniziato a uccidere in così tarda età e pensano che ci debbano essere altre vittime.
Comincia così l'indagine sulla vita e gli spostamenti di Tobin per la Gran Bretagna, indagine che culmina nel ritrovamento dei cadaveri di Vicky Hamilton, il 14 novembre, e di Dinah McNicol il 16 novembre, nel giardino della villetta di Tobin a Margrathe.
Dopo un mese di processo, il 2 dicembre del 2008, l'alta corte di Dundee condanna Tobin ancora all'ergastolo (con un minimo di 21 anni da scontare) per l'omicido di Vicky Hamilton. L'ergastolo va a sommarsi ai 21 anni già inflitti per la morte di Anjelika.
Le prove carico dell'uomo sono schiaccianti e includono un frammento della pelle della ragazza sul coltello nascosto nell'appartamento di Bathgate, tracce di anatriptalina e 4 impronte digitali nette trovate all'interno dei sacchi che contenevano il corpo mummificato di Vicky.
Anche le testimonianze dei vicini di casa che avevano visto l'uomo scavare delle fosse sono state determinanti. A loro Tobin aveva detto che voleva preparare una zona con della sabbia per far giocare suo figlio.
In realtà, il processo per la morte di Dinah McNicol è temporalmente il secondo a cui Tobin viene sottoposto. Inizia nel giugno del 2009, ma viene posticipato per un presunto malore dell'uomo, malore che il giudice considera veritiero. Il 14 dicembre 2009 la giuria impiega meno di quindici minuti per condannare Tobin a un ulteriore ergastolo, sempre con 21 anni minimi da scontare in carcere.
Dopo l’emissione di questa terza sentenza, la pena è stata aumentata a trent’anni per ogni omicidio, vista la gravità dei reati commessi.
Peter Tobin, che durante la lettura del primo verdetto è stato definito dal giudice "an evil man who never showed regrets for his crimes and his victims" (un uomo malefico che non ha mai mostrato rimorso per i suoi crimini e le sue vittime), potrà lasciare il carcere di Edimburgo, sotto sorveglianza, a non meno di novantasei anni di età.
Peter Tobin: le ricerche continuano
La polizia ha dato il via all'Operazione Anagramma (creata da David Swindle, della polizia di Strathclide) per seguire un numero pari a quattordicimila piste di indagine che potrebbero in qualche modo essere collegate al serial killer Peter Tobin. Questa indagine è la più grande mai istruita in Gran Bretagna.
La trasmissione televisiva Crimewatch, la gemella inglese di Chi L'ha Visto?, ha fatto due appelli, il primo nel dicembre 2009, il secondo a gennaio 2010, in cui chiede aiuto ai propri telespettatori per identificare gioielli e altri oggetti personali trovati nelle diverse abitazioni di Tobin perché c'è quasi la certezza che ognuno di questi reperti possa rappresentare un singolo delitto.
A carico di Peter Tobin pendono anche le accuse per altri omicidi.
Citiamo:
Barbara Mayo, insegnante di 24 anni, scomparsa da Londra nell'ottobre del 1970 e ritrovata stuprata e strangolata in un bosco vicino a Chesterfield.
Pamela Exall, 22 anni, studentessa di legge, scomparsa nel 1994 nel Norfolk, zona dell’Inghilterra dove il pluriomicia scozzese era solito andare in vacanza con la seconda moglie.
Susan Lone, anch'essa scomparsa nel Norfolk.
Jessie Earl, studentessa di 22 anni, vista viva l'utima volta a Eastbourne nel 1980 dopo aver telefonato ai genitori per avvisarli che sarebbe andata a trovarli. Non arrivò mai a destinazione. Tobin viveva a 50km da lei. Le sue ossa e la sua biancheria intima furono rinvenuti nove anni dopo la sparizione, rivelando che era stata uccisa come Dinah McNichol.
Patsy Morris, strangolata nel 1980 a West London.
Louise Kay, diciottenne quando scomparve nel giugno del 1988, alla guida dell'auto di suo padre. Tobin probabilmente lavorava un hotel nelle vicinanze del luogo della sparizione.
Ricordiamo anche i casi definiti "Bambine nei boschi" che vedono la sparizione e l'omicidio delle piccole Karen Hadaway di 10 anni e Nicola Fellows di 9 anni, avvenute a Brighton nel 1986. Le due piccole vennero ritrovate a Wild Park, esanimi dopo aver subito violenza sessuale e uccisione per strangolamento. Per quanto riguarda questi due omicidi, la polizia ha però espresso dei dubbi sul coinvolgimento di Peter Tobin.
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