Peter Sutcliffe, la storia del serial killer

Nome Completo: Peter William Sutcliffe

Soprannome: Lo Squartatore dello Yorkshire (The Yorkshire Ripper)

Data di Nascita: 2 giugno 1946

Data di Morte: 13 novembre 2020

Vittime accertate: 13

Modus Operandi: Uccideva le vittime con un martello e cacciavite. In alcuni casi alternava il cacciavite a un coltello.

Ultimo aggiornamento del dossier: 21 settembre 2021


Parliamo oggi su LaTelaNera.com di una serie di brutali omicidi ai danni di prostitute, ma anche di donne comuni, che scosse il Nord Ovest dell'Inghilterra tra il 1975 e il 1981. Una task force insegue il killer, soprannominato lo Squartatore dello Yorkshire, collezionando insuccessi e moli incredibili di dati e testimonianze.

Fino al 2 Gennaio 1981, quando viene arrestato il responsabile di tutti questi omicidi: Peter Sutcliffe.

Le vittime accertate di Peter, sono 13, anche se altri casi potevano essere imputabili a lui, per periodo e per luoghi. È accusato anche di diverse aggressioni, molte delle quali hanno lasciato dietro di sé donne scosse che non sono più riuscite a riprendere la loro vita normale.


Peter Sutcliffe: infanzia e adolescenza

Peter nasce il 2 giugno 1946, primogenito di John e Kathleen Sutcliffe, a cui succederanno altri cinque figli, tra fratelli e sorelle.

Il padre è un uomo rude di vecchio stampo, incarnazione dell'inglese medio, dedito al pub quanto alle donne. La moglie Kathleen non sopporta i continui tradimenti del marito, per lo più presunti, litigando e accusandolo di fronte ai figli. Peter sembra patteggiare per il padre, iniziando a covare risentimento per le donne.

John ripone in Peter tutte le aspettative di un uomo del suo genere, desiderando che prevalga negli sport e negli studi, ma il ragazzo non ha la corporatura né le capacità per riuscire in nessuno dei due campi.

Peter Sutcliffe è infatti un ragazzo introverso e difficile, non riesce a legare con i suoi coetanei e viene costantemente preso di mira dai compagni, subendo più di un episodio di bullismo.

Riempiendo finalmente di orgoglio il padre, a un certo punto si iscrive in palestra, irrobustendosi un po' e riuscendo infine a difendersi dalle aggressioni. Gli studi invece vengono interrotti prematuramente.


Peter Sutcliffe: età adulta

A vent'anni, nell'estate del 1966, Peter Sutcliffe conosce una ragazza di origine cecoslovacca, Sonia Szurma. I due iniziano a frequentarsi ed è per Peter la prima relazione con una donna.

Dopo vari rinvii a causa della salute mentale della ragazza, affetta da schizofrenia, i due convolano a nozze nel 1974.

Nel frattempo Peter conduce una vita che ricorda quella del padre, passando le serate al pub con amici e con il cognato, che smetterà in breve di frequentare, irritato dalle frequentazioni di prostitute da parte di Peter.

In quegli anni, dalle testimonianze di un suo amico che allora pensò a uno scherzo, si presume che Peter attaccò per la prima volta una prostituta.

I fattori scatenati, sembrano proprio da ricondurre in alcuni episodi alla fine degli anni '60 e l'inizio dei '70. Due tarli iniziano a rodere la mente di Peter Sutcliffe, riaccendendo i suoi vecchi rancori per le donne, nati nell'infanzia.

In lui si fa strada il sospetto che la moglie riservi attenzioni ad altri uomini, cosa che Peter non riesce a chiarire e che lo scava dall'interno. In concomitanza con questo problema, accade il secondo e determinante episodio.

Una sera carica una prostituta ma non riesce a raggiungere l'erezione.

Decide ugualmente di pagare le 5 sterline pattuite, pagando con una banconota da 10 e attendendo il resto. La donna si fa accompagnare a casa per recuperare i soldi. Giunto a destinazione, Peter viene invece aggredito e allontanato da alcuni amici della donna, senza aver ricevuto il suo resto.

Scottato nell'orgoglio dal furto, torna nelle serate successive per cercare la prostituta, senza però trovarla.

In una di queste sue uscite armato di coltello e martello, oggetti che diventeranno il suo corredo, viene fermato dalla polizia che lo nota aggirarsi in modo sospetto intorno alle case del quartiere. Sutcliffe riesce a nascondere in tempo il coltello, venendo sorpreso con il martello e multato per possesso di oggetti atti allo scasso.


Peter Sutcliffe: gli anni '70

Peter Sutcliffe non mette in pratica, almeno da quello che si sa, nessun omicidio fino al 1975. In quegli anni perde il posto di lavoro presso un'impresa di pompe funebri, dopo essere stato sorpreso ad avere strani atteggiamenti verso i cadaveri, ma soprattutto per ripetuti furti alle salme.

Alcuni testimoni, raccontano che era solito osservare in modo morboso i corpi.

A complicare ulteriormente la situazione giunge la notizia che sua moglie Sonia, dopo una serie di tentativi di gravidanza e aborti, non potrà mai più diventare madre. La donna per superare la crisi, riprende gli studi per diventare insegnante.

Peter invece investe la liquidazione del licenziamento e i suoi risparmi per studiare e ottenere la patente per i camion e iniziare quindi l'attività da autotrasportatore. Questo suo nuovo lavoro lo aiuta ad avvicinare più di frequente le prostitute.


Peter Sutcliffe: il primo omicidio

Dopo alcuni tentativi di omicidio perpetrati nell'estate del 1975, risolti in ferimenti anche gravi ai danni di tre prostitute, Peter Sutcliffe diventa infine un omicida.

Un giorno avvicina Wilma McCann, una ragazza madre di 28 anni che si prostituisce lasciando i figli a casa da soli. Peter Sutcliffe la vuole frequentare alla ricerca di attenzione, oltre che di sesso, ma la donna, una volta appartati, ha solo fretta di finire il suo lavoro e tornarsene a casa.

Il serial killer in erba la colpisce due volte in testa con un martello, fracassandole il cranio e successivamente infierendo innumerevoli volte sul corpo con il coltello.

I figli della donna vengono trovati fuori di casa al freddo, in attesa del ritorno della madre.


Peter Sutcliffe: gli omicidi successivi

Per Peter sembra essersi innescato un meccanismo difficile da fermare. A distanza di alcuni mesi la sua furia si scatena su un'altra prostituta, Emily Monica Jackson, madre di tre figli, solitamente accompagnata al "lavoro" dallo stesso marito, d'accordo con lei.

Il 20 Gennaio del 1976, Emily prende il furgone su cui accoglie i clienti ed esce, diretta a Leeds. Qualcuno sostiene che il marito fosse con lei, e che tornò a casa da solo in taxi, lasciando la moglie con un cliente che si era avvicinato con un camion. Emily verrà trovata in seguito con il cranio sfondato e più di cinquanta colpi di cacciavite in tutto il corpo. Il cadavere era abbandonato in mezzo ad alcuni cespugli in Manor Street.

Nel frattempo, l'attenzione della polizia è incentrata sulle indagini riguardanti una serie di telefonate e lettere arrivate in centrale, una delle quali designa come vittima dello stesso serial killer anche Joan Harrison, una prostituta trovata morta nel suo garage a causa di diverse pugnalate e con segni di violenza. Ancora oggi non è certa la responsabilità di Peter Sutcliffe in questo omicidio.

All'inizio di maggio del '76, Peter corre il suo primo rischio. Alle quattro del mattino carica una giovane prostituta di colore completamente ubriaca. Le offre 5 sterline per la prestazione, ma lei rifiuta, chiedendo di accostare l'auto. La ragazza gli volta le spalle e lui la colpisce due volte sulla testa col martello, rendendola semi incosciente, dopodiché si masturba, le butta addosso i soldi e se ne va.

Più tardi se ne pentirà, tornando a cercarla. La ragazza riesce a mettersi in salvo prima che lui torni, e a raccontare l'accaduto alla polizia, che stranamente non le da molto peso.

Per quell'anno, forse per il rischio corso o per la perdita del lavoro da trasportatore, a causa di alcune accuse per furto, Peter Sutcliffe si ferma, mentre le prostitute tengono la guardia alta lavorando in gruppo.


Peter Sutcliffe: il 1977

Nel febbraio 1977, grazie anche a un nuovo impiego come autista, Peter riprende la sua attività. Carica Irene Richardson e la uccide con tre martellate e aprendole letteralmente il ventre. Quest'ultimo omicidio consoliderà nella mente di Peter la sua ossessione per l'assassinio e le prostitute.

Senza perdere tempo, un paio di mesi dopo, ripete l'esperienza con Patricia Atkinson, direttamente nell'appartamento della donna.

La polizia nel frattempo arranca tra le migliaia di indizi e materiale raccolti. A complicare le cose, anche le numerose telefonate e lettere pervenute, a opera naturalmente di mitomani che affermano di essere l'assassino.

Si inizia a parlare dello Squartatore dello Yorkshire, con un inquietante parallelismo con Jack the Ripper.

Il 25 giugno 1977, è una data che scatenerà l'ira dell'opinione pubblica, perché Peter Sutcliffe commette il suo primo omicidio al di fuori del mondo della prostituzione, uccidendo una ragazza comune e minorenne.

Jayne MacDonald sta tornando a casa dopo una serata di festeggiamenti con gli amici e il suo ragazzo, quando, a pochi passi da casa, viene caricata a forza da Peter e uccisa con le solite modalità.

La polizia inizia a subire delle pressioni forti ora, ma per le cause sopracitate, non riesce ancora a prendere lo squartatore.

Il mese successivo Maureen Long, una prostituta, viene salvata da un cane che si mette ad abbaiare e costringe Peter alla fuga. La donna viene trovata in fin di vita e portata in ospedale.

Ma Peter non si ferma.
Una sera di ottobre del 1977, per festeggiare la situazione tranquilla e felice che si è creata in quel periodo in famiglia (occupati sia lui che la moglie, casa e auto nuove), carica Jean Bernadette Jordan offrendole le solite 5 sterline per la prestazione.

La donna prende la banconota e la nasconde in uno scomparto segreto della propria borsetta, una doppia tasca di sicurezza fatta apposta per non essere derubata. Peter la uccide con tredici colpi di martello, nei pressi del cimitero di Manchester. Una volta nascosto il cadavere, cerca di recuperare la banconota per paura di essere rintracciato in qualche modo, ma logicamente non la trova. Frustrato getta via la borsa, se ne va, poi ci ripensa e torna indietro. Questa volta non trova nemmeno la borsetta e infierisce ulteriormente sul cadavere.

La polizia al contrario troverà la borsetta e la banconota, iniziando a stringere la cerchia dei sospetti usandone il numero seriale.

Un'ulteriore occasione viene data agli agenti, con la fuga di Marilyn Moore, che alla fine dell'anno traccia un identikit del killer e fornisce anche la descrizione dell'auto.

Ma i tempi per la cattura dell'omicida seriale sembrano non essere ancora maturi.


Peter Sutcliffe: il 1978

Peter Sutcliffe torna in azione all'inizio del '78 con ben due omicidi, distanti uno dall'altro appena dieci giorni.

Yvonne Pearson (21 gennaio) e Helen Rykta (31 gennaio) sono le due nuove vittime. La prima viene uccisa in maniera ancor più brutale del solito, presa a calci e soffocata con l'imbottitura di un divano e viene ritrovata in marzo in stato avanzato di decomposizione.

Lo Squartatore dello Yorkshire chiude presto l'anno, il 16 Maggio, con l'omicidio mediante il solito modus operandi, di una prostituta di 41 anni, Vera Millward, preceduto da un'ennesima lettera attribuita al killer ma forse opera di un mitomane. Questa lettera serve a complicare ulteriormente le indagini, in quanto nella stessa veniva predetto l'assassinio di una donna non più giovane. Una coincidenza che getta nel caos la polizia.


Peter Sutcliffe: il 1979

Il 1979 è l'anno in cui Sutcliffe commette solo due omicidi, entrambi atipici.

Il 4 Aprile di quell'anno Josephine Whitaker, una donna comune che stava rientrando dopo una visita da parenti, viene assassinata a Saville Park ad Halifax. Il 2 Settembre invece è la volta di Barbara Janine Leach una studentessa appena uscita da una festa studentesca. Due casi lontani dal mondo della prostituzione che infiammano di nuovo la popolazione, allarmandola. Se il killer uccide anche persone comuni, nessuno si sente più al sicuro.

Arrivano in centrale centinaia di lettere e spunta una nuova pista, grazie a una registrazione su cui la polizia si concentra per la particolarità dell'accento della voce, nonostante le donne sfuggite al serial killer affermino di non riconoscerla.


Peter Sutcliffe: il 1980

Nel 1980, con l'arrivo dei computer, la polizia ha l'occasione di mettere insieme tutti gli indizi raccolti negli anni, compresa la continua segnalazione della targa del killer e della sua auto bianca. Ma inserire tutti i dati ed elaborarli non è semplice come sembra.

Intanto Peter conferma che la sua attenzione non è più rivolta solo alle prostitute, collezionando ben quattro attacchi in quell'anno, tutti ai danni di donne comuni, due dei quali si trasformano in omicidi.

Marguerite Walls un'impiegata statale viene uccisa il 20 agosto 1980, non con il solito martello ma strangolata. Peter in quest'occasione non aveva con sé né coltello né cacciavite.

Upadhya Bandara, dottoressa di Singapore, viene aggredita il 24 settembre 1980, ma Peter deve scappare perché viene sorpreso da un passante.

Theresa Sykes, è colpita una sera di novembre, ma il suo ragazzo riesce a intervenire, costringendo alla fuga Peter. La ragazza viene soccorsa in fin di vita.

Jacqueline Hill, una studentessa, non è così fortunata quanto Theresa. A pochi passi da casa sua, viene colpita alla nuca da una martellata. Peter l'aveva seguita, eccitato dalla bellezza della ragazza, lasciando a metà la cena che stava consumando al ristorante. L'aveva scorta quando Jacqueline era passata davanti alla vetrina. La ragazza tramortita viene trascinata in mezzo ai cespugli del quartiere, dove viene finita a pugnalata. Peter, non sopportando lo sguardo di Jacqueline, infierisce anche su un occhio.


Peter Sutcliffe: l'arresto

Peter decide all'inizio del 1981 di tornare a occuparsi della sua prima ossessione, rivolgendosi di nuovo alle prostitute. Questa scelta gli costerà cara.

Il cerchio intorno allo Squartatore dello Yorkshire si sta stringendo.
Un amico di Peter, Trevor, nutre da anni sospetti su di lui. Fin dal 1969, quando una sera Peter arrivò al pub affermando di "aver fracassato con una pietra la testa di una vecchia vacca". Trevor si reca alla polizia suggerendo di indagare su Peter e fare dei controlli.

Il 2 Gennaio 1981 Sutcliffe carica Olivia Reivers per appartarsi in auto. L'uomo non riesca nemmeno questa volta ad avere un'erezione e pensa di passare subito ai fatti. Quando sta per estrarre il martello, un auto della polizia si avvicina per un controllo.

L'agente porterà Peter e la prostituta in centrale, nonostante lei affermi di essere la sua fidanzata.
Ad aggravare la loro posizione, emerge dai database dell'ufficio che la targa dell'auto su cui si trovavano è rubata.

Peter si giustifica dicendo che la sostituiva per non far sapere a sua moglie che andava a prostitute. Questa scusa viene creduta.

Mentre sta per essere rilasciato, l'agente che lo ha arrestato ricorda di aver sentito un rumore metallico poco prima che l'uomo scendesse dall'auto. Peter aveva nascosto il martello e il coltello, ma non abbastanza in fretta perché l'agente non sentisse il suono che lo avrebbe tradito.

Tornati sul luogo, gli agenti trovano gli arnesi di morte. Ormai le prove contro di lui sono schiaccianti.

Messo sotto pressione, infine confessa di essere lui lo Squartatore dello Yorkshire. Dapprima cerca di ricorrere persino all'infermità mentale, adducendo a voci divine che gli comandavano di uccidere tutte le prostitute, versione che portò anche durante il processo che comincia il 5 gennaio 1981.

Non serve a molto, visto che il 22 maggio 1981 viene riconosciuto sano di mente e condannato all'ergastolo per 13 omicidi.


Peter Sutcliffe: il carcere

In carcere Peter, non si mostra affatto pentito, e il suo carattere violento gli crea molte inimicizie. Il 10 Marzo del 1997, litiga con un detenuto, James Costello, che lo colpisce agli occhi con una lama. I medici lo soccorrono prontamente, ma riescono a salvargliene solo uno.
Questo non serve a cambiare il suo atteggiamento, costandogli l'ipotesi di rilascio in libertà vigilata.

La condotta violenta tenuta da Peter Sutcliffe in carcere farà confermare il fermo nel maggio 2011, con il carcere a vita e nessun ulteriore appello. I tre giudici della Corte Suprema di Manchester, presenti hanno negato la possibilità a Peter affermando che "Questa, proporzionata ai crimini commessi, è sola pena disponibile".

Una ricerca del Daily Mirror ha stabilito che fino a qualche anno fa riceveva più posta lui di tutti gli altri 500 detenuti del carcere in cui era rinchiuso. Riceveva ogni giorno lettere di ammiratrici, a cui rispondeva con fotografie autografate e lunghe missive.

Una fonte del penitenziario ha riferito inoltre, sempre al Daily Mirror, che la maggior parte delle lettere che riceveva, provenivano da donne attratte da lui. Vere e proprie ammiratrici che però sono state ritenute malate mentali o alla ricerca di emozioni forti.

Anche in questo caso lo sdegno dell'opinione pubblica è stato enorme, di fronte all'ammirazione di donne per un uomo che ha macellato ben 13 rappresentanti del sesso femminile.

Peter Sutcliffe è morto il 13 novembre 2020 all'età di 74 anni, dopo aver rifiutato le cure per guarire dal COVID-19 che aveva contratto in ospedale dopo un ricovero d'urgenza a causa di un sospetto attacco cardiaco.


Fonti:
https://en.wikipedia.org/wiki/Peter_Sutcliffe
https://elvezio-sciallis.blogspot.com/2010/03/peter-sutcliffe-lo-yorkshire-ripper.html
https://www.execulink.com/~kbrannen/
https://www.occhirossi.it/biografie/PeterSutcliffe.htm
Andrea G. Pinketts, L'enciclopedia dei Serial Killer Vol. 4 (Flamingo Edizioni)

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