La confessione dell'assassino seriale Pedro Lopez
«A me piacciono le ragazze dell’Ecuador» dice. «Sono molto docili, gentili e innocenti, danno maggiore confidenza; non come le colombiane che sospettano degli estranei.»
Nel corso delle sue confessioni, il Mostro delle Ande giustifica i crimini con la propria dura vita e un’adolescenza difficile e solitaria.
«Persi la mia innocenza all’età di otto anni» spiega. «Così decisi di fare lo stesso nei confronti della maggior parte di ragazze che potevo incontrare.»
Quando gli chiedono in base a quali caratteristiche scegliesse le sue vittime, Pedro spiega che la maggior parte delle volte gironzolava per i negozi dei villaggi allo scopo di selezionare i suoi bersagli, il criterio solitamente preferito: quello di "una certa aria d’innocenza". Le uccideva sempre all’ultima luce del giorno, perché non voleva che l’oscurità nascondesse lo spasmo della morte.
Quando gli chiedono cosa intenda con queste parole, Pedro Alonso López spiega che dapprima violentava la sua vittima, per poi strangolarla mentre la guardava negli occhi. Che provava il massimo del piacere e una forte eccitazione sessuale osservando la loro vita che fuggiva via.
In seguito dichiarò che l’orrore continuava anche dopo la loro morte. Spesso interpretava un orrido "party" con i corpi delle piccole ragazze, sistemandole nel modo più opportuno e parlando con loro.
Pedro Lopez: prove concrete di colpevolezza
Inizialmente la polizia è scettica riguardo agli orrori raccontati da Pedro e i legami con la Colombia non sono tali da consentire la verifica del suo racconto. Ma come Pedro capisce che gli investigatori dubitano di lui e delle verità che ha loro raccontato, si offre di condurli nei vari punti di sepoltura che ha seminato per il paese. Gli investigatori accettano e pianificano l’azione.
Alcuni giorni dopo la sua confessione iniziale, Pedro viene prelevato dal quartier generale della polizia. Il convoglio di agenti segue alla lettera le sue istruzioni e si reca nei posti da lui segnalati. I dubbi degli investigatori scompaiono del tutto quando Pedro li conduce in una località isolata nelle vicinanze di Ambato, dove scoprono i resti di 53 ragazze, di età compresa fra gli otto e i 12 anni.
Nel corso della giornata Pedro li guida in altri 28 siti, tuttavia nessun altro corpo viene trovato. Alcuni investigatori pensano allora che gli animali ne abbiano sparpagliato i resti e le piogge abbiano completato il resto del lavoro portandoli via chissà dove.
Una volta ritornati al commissariato Pedro viene velocemente incriminato di 57 omicidi, benché lui stesso, nelle sue dettagliate confessioni, ne reclami 110.
Il direttore della prigione, Victor Lascano, spiegò in seguito: «Se qualcuno confessa 100 omicidi e si trovano i corpi di 53 vittime, allora dobbiamo credere a quello che dice». Ai reporter confidò anche che: «Ritengo la sua stima di 300 omicidi assai scarsa.»
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