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Joachim Kroll: 1976, l'anno della cattura del mostro

Nell'anno del suo 43° compleanno l'esistenza di Joachim Kroll si era ormai consolidata tra squallore, solitudine, masturbazione compulsiva e improvvisi guizzi omicidi.

L'8 maggio 1976, a Dinslaken-Voerde (una decina di chilometri a nord di Duisburg), il serial killer violentò e strangolò Karin Toepfer, una bambina di 10 anni che stava tornando a casa da scuola.

L'omicidio della Toepfer, a sei anni di distanza da quello precedente, deve aver stimolato l'appetito di Kroll perché questi due mesi dopo tornò a uccidere.

Questa volta però la sua stupidità e l'arroganza tipica del serial killer rimasto impunito per 20 anni e che arriva a credere di essere invincibile lo avrebbero fatto scoprire e catturare.

Tra il 2 e il 3 luglio 1976 rapì e uccise la piccola Marion Ketter, di soli quattro anni: la piccola viveva a Laar, un quartiere di Duisburg appartenente al distretto urbano di Meiderich/Beeck, dove Kroll viveva da tempo.

Quando Marion sparì nel nulla la Polizia e gli abitanti della zona organizzarono un'imponente operazione di ricerca di massa "porta a porta". Fu così che le autorità s'imbatterono in una curiosa segnalazione. Un uomo riferì che un suo vicino di casa, il solitario e sciatto Joachim Kroll, gli aveva consigliato in giornata di non usare la toilette al piano superiore del loro condominio perché lo scarico era intasato. Intasato da budella.

Un idraulico inviato dalla Polizia andò a verificare, trovando le tubature di scarico effettivamente intasate da materiale biologico: i polmoni e gli intestini di un (piccolo) essere umano.

Quando le forze dell'ordine fecero irruzione nell'appartamento di Kroll, al 24 di Friesen Straße, questi si limitò a indicare timidamente la pentola che stava cuocendo sul fornello della minuscola cucina: al suo interno venne trovata una mano della piccola Marion insieme a delle carote e delle patate.

Ulteriori perquisizioni portarono alla luce pacchetti di carne umana congelata immagazzinati nel freezer e la vasta collezione di bambole gonfiabili del serial killer, che venne ovviamente arrestato sul posto.

Il regno di terrore del Cacciatore della Ruhr (Ruhrjäger) era finito.

Una foto elaborata del serial killer Joachim Kroll


Joachim Kroll: condanna e morte

Una volta arrestato Joachim ammise immediatamente l'omicidio della piccola Kettner e confessò in seguito pure i suoi altri innumerevoli omicidi e tentati omicidi. Disse anche che era solito mangiare parti delle sue vittime per motivi di semplice risparmio sulle spese mensili.

Era convinto nella sua stupidità che le autorità lo avrebbero semplicemente mandato in ospedale e "curato" dei suoi terribili mali per poi rimetterlo in libertà. Fu invece condannato a nove ergastoli e rinchiuso per sempre nella prigione di Rheinbach, vicino a Bonn.

Lì morì il 1 luglio 1991, per attacco cardiaco, all'età di 58 anni.

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