Nome Completo: Sconosciuto
Soprannome: Jack the Ripper, Jack lo Squartatore
Vittime Accertate: 5, tutte prostitute
Modus Operandi: Strangolamento e/o sgozzamento, accoltellamento, sventramento e asportazione di organi. Sospetti di cannibalismo.
Ultimo aggiornamento del dossier: 21 novembre 2013
Jack lo Squartatore: un mostro a Whitechapel
La fine dell’Ottocento non è stato un buon periodo per vivere a Londra, se si era poveri. Nel quartiere di Whitechapel, nell’East End, si spariva nel nulla senza clamore, soprattutto se già si apparteneva a una categoria di “invisibili” come quella delle prostitute. Per finire sui giornali, un delitto commesso in questa zona doveva essere particolarmente efferato. E ripetuto, magari almeno cinque volte nell’arco di pochi mesi, da agosto 1888 fino a novembre dello stesso anno.
E commesso non da un protettore, un ubriaco o da un balordo qualsiasi (che si fa scoprire quasi subito e condannare a morte), ma da un uomo capace di sfuggire alla polizia e restare ancora oggi sconosciuto, forse un medico impazzito, un pittore macabro o perfino il nipote della regina e possibile erede al trono di Inghilterra.
Descritto dai testimoni come un normale “uomo di bassa statura, con un cappotto scuro e con una valigia nera nella mano sinistra”, di "Jack lo Squartatore" (Jack the Ripper) non si sa nulla, perciò ogni ipotesi è buona.
Nell’ipocritamente tranquilla e moderna Londra vittoriana, Jack lo Squartatore, svelò quale “Mostro” poteva nascondersi dietro la maschera del gentleman vittoriano. Lo stesso Times condiva la notizia dei suoi delitti con abbondanti e crude descrizioni che farebbero rabbrividire anche oggi, come quella dello stato del corpo dell’ultima prostituta sventrata: "l’addome era completamente squarciato, gli intestini erano stati strappati e posti sopra la spalla destra, l’utero sottratto, il cuore e i reni posti accanto ai seni, il fegato collocato sulla coscia destra, l’enorme quantità di sangue sparso, i pezzi di carne proiettati sulle pareti".
Eppure, subito dopo il ritrovamento della prima donna sventrata, nessuno si sarebbe aspettato tanto clamore. Era solo una prostituta, perciò la gente "per bene" non si curava della sua sorte.
Jack lo Squartatore: le vittime accertate
Il 31 agosto 1888 uno scaricatore di porto rinvenne in Buckss Row, di fronte a uno dei tanti mattatoi del quartiere, Mary Ann “Polly” Nichols, una prostituta alcolizzata di 44 anni. A interessare l’opinione pubblica non fu tanto la vittima, quanto la crudeltà del suo assassino: uno sconosciuto l’aveva strangolata fino a farle perdere i sensi, poi le aveva tagliato profondamente la gola, infine si era concentrato sul resto del corpo.
L’8 settembre 1888, l’ancora anonimo "Mostro di Whitechapel", uccise presso il numero 29 di Hanbury Street la prostituta Annie Chapman. La donna aveva la gola recisa e la testa quasi staccata dal busto. Il ventre era squarciato e gli intestini erano stati appoggiati sulla spalla destra della vittima, alla quale l’assassino aveva asportato anche la vagina, l’utero e due terzi della vescica. Il misterioso assassino fu descritto da alcuni testimoni come un uomo di bassa statura, con un cappotto scuro e una valigia nera nella mano sinistra.
La notte del 30 settembre 1888 Jack the Ripper colpì due volte.
Elizabeth Stride fu ritrovata da un cocchiere in Berner Street, presso il cortile di un circolo frequentato da ebrei e tedeschi. L’uomo aveva disturbato l’assassino, che, infuriato, era fuggito per cercare la prossima prostituta.
La trovò in Mitre Square: Catherine Eddowes, su cui infierì con particolare crudeltà. Dopo averla quasi decapitata con un taglio alla gola, le sfregiò il volto, tagliandole il naso, il lobo dell’orecchio sinistro e la palpebra dell'occhio destro. Le sventrò il resto del corpo e le poggiò sulla spalla destra lo stomaco, mentre le tagliuzzò il fegato, portando via il rene sinistro e gli organi genitali.
Il 9 novembre 1888, a Dorset Street, morì l’ultima vittima accertata di Jack lo Squartatore, Mary Jane Kelly.
Il corpo della giovane prostituta fu rinvenuto nella sua camera dal padrone di casa, venuto a riscuotere l’affitto. Lo spettacolo che si mostrò davanti agli occhi dell’uomo era agghiacciante: la donna era stata quasi decapitata con un colpo solo e gettata sul letto a gambe divaricate. Era stata poi squartata e le era stato svuotato completamente l’addome. La vagina fu ritrovata ai piedi del letto, mentre i seni, le orecchie, lo stomaco e un polmone erano distribuiti sopra o accanto al corpo, mentre il fegato si trovava tra le gambe e l'intestino e la milza ai lati delle mani. Il volto era stato deturpato tanto da essere irriconoscibile. Il fatto che mancasse il cuore, fece supporre che l’assassino l’avesse bruciato nel camino o persino cotto e mangiato.
Jack lo Squartatore: le vittime presunte
Come l’attività omicidiaria di Jack lo Squartatore era iniziata all’improvviso con Ann “Polly” Nichols, altrettanto bruscamente termina con Mary Jane Kelly. Oltre a quelle accertate, è però opportuno segnalare in ordine cronologico le seguenti ulteriori probabili vittime:
26 dicembre 1887: una sconosciuta fu assassinata tra le vie Osborne e Wentworth.
3 aprile 1888: Emma Elizabeth Smith (45 anni, vedova), fu aggredita in Osborne Street e stuprata con uno strumento non affilato che le provocò la rottura del perineo. Morì successivamente per peritonite.
6 agosto 1888: Martha Tabram (39 anni, prostituta), fu ritrovata uccisa sulle scale di una palazzina in George Yard. Il corpo della vittima presentava numerose ferite da taglio nella porzione inferiore del corpo, provocate però da due arme diverse.
17 agosto 1888: Maria Turner fu accoltellata con circa 39 colpi.
17 luglio 1889: Alice McKenzie (prostituta quarantenne), fu rinvenuta uccisa dall’agente Joseph Allen, di ronda nell’area di Whitechapel High Street. Aveva la gola recisa, e numerose mutilazioni nell’addome.
13 febbraio 1891: Frances Coles (26 anni, prostituta), fu ritrovata sgozzata, ma ancora viva, dall'agente Ernest Thompson, che aveva probabilmente disturbato l’assassino. È forse per questo che mancano lesioni addominali.
Jack lo Squartatore: la prima lettera e il rapporto con i media
A fine Ottocento ancora poche persone sapevano leggere, ma i giornali pubblicavano anche disegni e non era difficile trovare qualcuno un po’ più “colto” che fosse in grado di leggere almeno le didascalie. Dalle sue parole è evidente che Jack The Ripper avesse il desiderio di sfidare e ridicolizzare la polizia, eppure spedì la prima lettera, nota come “Dear Boss Letter”, al direttore del Central News e non a un esponente delle forze dell’ordine.
Si tratta della più lunga, datata 25 settembre 1888 e ricevuta il 28.
Caro Direttore,
continuo a sentire in giro che la polizia mi ha catturato, ma non lo faranno ancora. Ho riso di gusto quando loro, atteggiandosi da intelligenti, hanno dichiarato di essere sulla pista giusta. Quella barzelletta sul Grembiule di Cuoio mi ha divertito. Ce l’ho con le prostitute e non finirò di squartarle fino a che non verrò catturato. L’ultimo lavoro è stato davvero buono. Non le ho dato nemmeno il tempo per strillare. Come mi prenderanno adesso? Io amo il mio lavoro e voglio cominciare di nuovo. Sentirai presto parlare di me e dei miei giochi divertenti. Ho salvato un po’ del sangue dall’ultimo lavoro e ho provato a conservarlo in una bottiglia di birra per scriverti, ma è presto diventato come colla e non ho potuto usarlo. Spero che l’inchiostro rosso sia abbastanza adatto ah ah! Al prossimo lavoro strapperò le orecchie della donna e le spedirò alla polizia, giusto per divertimento. Tieni questa lettera fino a quando non colpirò nuovamente, quindi distribuiscila. Il mio coltello è così efficiente e affilato, non vedo l’ora di compiere un altro lavoretto appena ne avrò l’occasione. Buona fortuna.
Sinceramente vostro,
Jack the Ripper.
PS. Non sono stato abbastanza bravo per scrivere questa lettera prima di sporcarmi tutte le mani di inchiostro rosso, non sono proprio fortunato. Adesso dicono che sono un dottore. Ha ha!
Jack lo Squartatore: le altre lettere
Per il doppio delitto della notte del 30 settembre si pensa che Jack sia stato disturbato mentre commetteva il primo e per questo sia stato particolarmente cruento nel secondo.
Ce lo conferma lui stesso, se diamo per autentica la cartolina “Saucy Jack”, ricevuta il primo ottobre, in cui si parla di un “doppio evento”, quando l’opinione pubblica non poteva ancora sapere che era avvenuto.
Non stavo scherzando caro vecchio Direttore quando vi ho dato il suggerimento, sentirete parlare del lavoro del dispettoso Jacky domani doppio evento questa volta numero uno ha strillato un po’ non ho potuto finire per bene. Non ho avuto il tempo di strappare le orecchie per la polizia grazie per non aver pubblicato l’ultima lettera finché non fossi tornato al lavoro.
Jack lo Squartatore
Dopo il doppio omicidio del 30 settembre, Jack spedì una nuova lettera, poco più di un biglietto, nota come “From Hell”.
Era indirizzata a George Lusk – il capo del comitato di vigilanza di Whitechapel – ed era accompagnata da un pezzo del rene di Catharine Eddowes.
Dall’Inferno
Mr Lusk, Salve
Le spedisco metà del rene che ho preso da una donna e che ho preservato per lei. L’altro pezzo l’ho fritto e l’ho mangiato, era molto buono. Le posso mandare anche il coltello insanguinato con il quale ho estratto il rene se lei è disposto ad aspettare ancora un po’.
Prendimi se puoi, signor Lusk
Ancora oggi ci si chiede se la lettera sia autentica o solo un macabro scherzo di alcuni studenti di medicina che avrebbero sottratto un mezzo rene da un cadavere e spedito alla polizia. Tutte e tre le lettere e il rene sono scomparsi, probabilmente rubati, perciò si possono fare studi solo su fac-simili e fotografie dell’epoca.
Jack lo Squartatore: le ipotesi più accreditate sulla sua Identità
L’identità di Jack lo Squartatore resta oggi ancora un mistero, anche se nel corso di più di un secolo si sono susseguite molte ipotesi.
Potrebbe essere stato un macellaio, un medico o una donna. Perfino l’archeologo Claude Regnier Conder, che voleva nascondere una presunta relazione adultera con Mary Kelly, e Charles Lutwidge Dodgson (vero nome di Lewis Carroll) sono stati chiamati in causa, anche se la più famosa ipotesi resta quella della cosiddetta Cospirazione Reale.
L’assassino sarebbe stato William Gull, medico di corte massone, morto a gennaio 1890. Avrebbe agito per proteggere il Duca di Clarence, Alberto Vittorio, giovane nipote della regina e potenziale erede al trono, ammalatosi di sifilide a soli 17 anni per essere andato con una donna che esercitava il più antico mestiere del mondo, motivo per cui avrebbe odiato le prostitute tanto da desiderarne la morte. Per alcuni l’assassino potrebbe essere stato lo stesso Duca e il medico, o altri, lo avrebbero solo protetto.
Tra il 1879 e il 1902 a Londra agì anche un altro spietato assassino, George Chapman, un Barbablù che avvelenò ben tre donne che credevano di essere regolarmente sposate con lui. Nel 1888 risiedeva proprio in George Yard, Whitechapel, ed era noto per picchiare le donne. L’unica vera moglie, Lucy, si salvò dall’essere uccisa perché fuggì dopo che il marito l’aveva picchiata e quasi soffocata con un cuscino, che nascondeva in realtà un coltello con il quale l’uomo che aveva sposato le confessò l’avrebbe decapitata per poi seppellirla sotto il pavimento del loro negozio.
Jack lo Squartatore: altre ipotesi sulla sua identità
Non manca nemmeno la pista esoterica.
Jack lo Squartatore potrebbe essere stato un esponente della Golden Dawn, una setta che stava ottenendo molto successo anche negli ambienti nobili e artistici londinesi e che avrebbe avuto bisogno di organi femminili per i suoi riti.
Stesso materiale poteva essere desiderato anche dalla setta conosciuta come Gli Apostoli. Se lo sarebbe procurato per il suo Maestro, sempre il Duca di Clarence, un certo Montague John Druitt, ritrovato affogato nel Tamigi proprio a fine 1888.
In effetti, Sir Melville Macnaghten, che nel 1888 era a capo della Polizia Metropolitana londinese, nel 1894 scrisse un memorandum in cui indicava tre possibili nomi per Jack e uno sarebbe proprio quello dell’avvocato Druitt.
Gli altri sospetti erano: Montag Aaron Kosminski, un parrucchiere ebreo polacco (“colpevole” di essere straniero, in più schizofrenico) e Michael Ostrog, che Macnaghten descrisse come “un folle medico russo, galeotto e indiscutibilmente un maniaco omicida”.
Jack lo Squartatore: ulteriori ipotesi sulla sua identità
C’è poi la recente versione della scrittrice Patricia Cornwell, convinta che l’assassino sia stato il pittore Walter Sickert, sul quale “pesa” la responsabilità di aver dipinto il quadro Omicidio a Camden Town in cui la donna assassinata ha la stessa posa di una delle vittime di Jack. Risultato: un libro di successo nel 2002 per la Cornwell e la distruzione di alcune opere del pittore per dimostrare l’ipotesi.
Si può anche credere che il diario ritrovato nel 1992 siano veramente le memorie di Jack Lo Squartatore, alias James Maybrick, un commerciante inglese, che confessa che durante i viaggi di lavoro si divertiva a sezionare prostitute.
Secondo lo studioso Geoff Crawford Jack sarebbe stato invece un certo Frederick Bailey Deeming, che dopo aver ucciso la moglie e i 4 figli vicino a Liverpool, si trasferì impunito in Australia, dove fu giustiziato nel 1892 per aver ucciso la seconda moglie.
Attendiamo, in verità non con troppa ansia, altre ipotesi.
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