Henry Lee Lucas & Ottis Toole: processo e confessioni
All’inizio Henry non ebbe alcuna intenzione di confessare il delitto di Kate Rich, né tantomeno di far luce sulla scomparsa di Becky. Ma il 15 giugno del 1983, chiamò a gran voce dalla cella in cui era rinchiuso. Disse che una luce aveva riempito la sua stanza e voleva confessare tutto.
La lista degli omicidi dei quali si dichiarò colpevole divenne sempre più lunga. In un primo tempo ne confessò 77 in 19 stati.
In Texas giunsero inquirenti dagli altri Stati, per appurare il coinvolgimento di Henry in molti delitti rimasti risolti. La lista crebbe a dismisura fino a dimensioni spaventose.
Henry Lee Lucas aveva confessato circa 600 omicidi in 26 stati, molti dei quali commessi con Ottis Toole al tempo del loro incontro e della Mano della Morte.
Toole, al tempo della confessione di Lucas, era già in carcere in Florida. Non fu preoccupato di essere coinvolto e perdonò a Henry anche l’uccisione della nipotina Becky.
Il processo a loro carico, lungo e complesso, si risolse con la condanna a cinque ergastoli consecutivi per Ottis Toole, e alla condanna a morte più svariate condanne al carcere a vita per Henry Lee Lucas.
Nel 1998, poco prima che fosse eseguita l’esecuzione di Lucas, l’allora governatore del Texas, George W. Bush Jr., commutò la condanna a morte in una condanna di carcere a vita.
Henry Lee Lucas morì per un attacco cardiaco nella sua cella, ad Huntsville Prison, Texas, nel 2001.
Ottis Toole morì invece nel 1996 a causa di una cirrosi epatica che lo stava consumando da tempo.
|