Henri Landru (pagina 3)

Gli omicidi successivi
21 giugno 1915. Therese Laborde Line, vedova di 46 anni e nativa di Buenos Aires, lasciò il suo hotel, ereditato dal defunto marito, per trasferirsi nella villetta di Vernouillet dove Landru l’attendeva. I due si erano conosciuti per corrispondenza, e non era improbabile che già si scambiassero lettere prima della sparizione di M.me Cuchet. Dopo il 26 giugno nessuno giura di aver più visto Therese, e i suoi averi vennero svenduti al mercatino cittadino. Tutto ciò che risultò impossibile alla vendita, Landru lo accumulò in un garage presso Neuilly.

Se torniamo indietro al 1 maggio 1915 scopriamo che Landru si incontrò con una donna di nome Desiree Angelique Marie Guillin, 52 anni. Al 2 agosto risale l’atto di vendita del suo appartamento e, il giorno dopo, buona parte dei suoi mobili vennero visti esposti al solito mercatino. Passò un altro giorno e un furgone carico di mobili raggiunse il garage di Neuilly scaricando lì tutto il suo contenuto. L’affare iniziò a montarsi, ma nessuno poté parlare di vittime, non c’era uno straccio di prova e soprattutto mancavano i cadaveri. Si poteva discutere solo di misteriose sparizioni, e ogni indagine possibile avrebbe comunque portato a nomi fasulli. Landru poteva stare tranquillo.
Usando il nome di Gorge Petit, si fece passare per il cognato di M.me Guillin e creando carte false che ne dichiararono la paralisi entrò in possesso dei 12.000 franchi custoditi dalla Banque de France.

L’inverno del 1915 vide Landru abbandonare la villa di Vernouillet e prendere in affitto un villino nelle campagne di Gambais. M.me Heon fu la nuova conquista del signor Dupont, questo il suo nuovo nome, una vedova di 55 anni che si lasciò convincere a recarsi nella villa di Gambais. Landru sistemò a modo l’abitazione e vi installò una grossa stufa che alimentava con la legna da lui stesso raccolta nei boschi circostanti. Sebbene nessuno avesse più visto M.me Heon dal mese di dicembre, tre suoi amici continuarono a ricevere, tramite Dupont, lettere da lei firmate.

Probabilmente soddisfatto dei profitti di queste sue prime truffe, Landru sembrò abbandonare per quasi un anno il suo proficuo “affare”, ma non è nemmeno da escludere l’ipotesi che numerose vedove si fossero spaventate per le improvvise sparizioni e per questo avessero rinunciato, per un certo periodo, alle loro relazioni epistolari.

All’arrivo di un nuovo inverno però, il camino della villa di Gambais riprese a funzionare. Questa volta Landru venne rintracciato da Anna Collomb, una donna con la quale aveva avuto contatti l’anno precedente. In questo caso Landru si fece chiamare M. Cuchet e la donna si disse incuriosita dal fatto che lui non si fosse più fatto sentire dopo le prime lettere. Quando i due si rincontrarono, Landru si lasciò persuadere a incontrare la famiglia di lei, che ebbe però un inspiegabile disprezzo nei suoi confronti. Decise allora di portarla a vivere con lui, nell’appartamento di Rue Chateaudun, e lì furono visti il 24 dicembre dalla sua potenziale cognata. Dopo quel giorno la famiglia perse ogni contatto con Anna.

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Dossier scritto da:
Andrea Garbin

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