Le vittime di Gerard Schaefer
Shaefer è stato condannato solo per il duplice omicidio Place-Jessup. Dalla perquisizione fatta nella sua camera dal letto e dallo stato di rinvenimenti di corpi di ragazze scomparse in coppia (sempre legate e stuprate), si è stabilito che potrebbe aver ucciso almeno altre 9 donne.
In Killer Fiction però è arrivato a confessare l’omicidio di 34, alcune perfino durante i suoi viaggi in Europa e Africa.
Di sicuro il 27 settembre 1972 ha ucciso Susan Place e Georgia Jessup e l’8 gennaio del 1973 Collette Goodenough e Barbara Wilcox.
Il 2 ottobre del 1966 si sarebbe reso responsabile a soli vent’anni della morte di Pamela Ann Nater e Nancy Leichner.
Il 29 dicembre 1969 due bambine, Peggy Rahn (9 anni) e Wendy Stevenson (8), scomparvero dopo essere state viste in compagnia di un uomo molto somigliante a Schaefer. All’inizio il serial killer negò, poi, in una lettera del 19 aprile del 1989, avrebbe confessato di aver compiuto atti di cannibalismo su i loro corpi.
Il 23 ottobre 1972 scomparvero nel nulla le quattordicenni Elise Felmer e Mary Briscolina: di quest’ultima fu trovato a casa di Shaefer un gioiello.
Come omicidi singoli, si ricorda inoltre che Shaefer ha ucciso la sua ex vicina di casa, Leigh Hainline, scomparsa a Miami l’8 settembre del 1969 a venticinque anni.
Il 18 dicembre 1969 potrebbe aver invece rapito, stuprato e ucciso a Fort Lauderdale Carmen Hallock (22 anni): due dei denti della vittima furono trovati nella sua camera, come l’agendina degli indirizzi di Belinda Hutchins (22 anni), stuprata e uccisa il 4 gennaio del 1972.
Gerard Schaefer: amore, scritture e morte
In prigione Gerard John Schaefer non ha smesso di scrivere e si è dedicato anche al disegno, non cambiando mai il tema violento e misogino delle sue opere, soprattutto donne ridotte a oggetti, spesso manichini, legate, seviziate e uccise. Alcune sue opere sono state pubblicate nella fanzine Justice Now.
Contattato dalla sua ex fidanzatina Sondra London, ha accettato di scrivere con lei Killer Fiction (1989), corredandolo di molti disegni.
La polizia e il pubblico considerano il libro come la confessione dei suoi delitti, ma Schaefer ha scritto tutto in terza persona e ha continuato fino all’ultimo a proclamarsi innocente per i crimini che gli sono stati attribuiti.
Sempre in terza persona, ammette di aver cominciato a uccidere nel 1965 e praticato atti di cannibalismo, mai accertati.
Dopo la morte del suo ex, la London ha ripubblicato il libro, aggiungendo articoli di suo pugno e le lettere che i due si sono scambiati.
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