Gerald Stano (pagina 2)

Gerald Stano: la denuncia di Donna Hensley

25 Marzo 1980. Una prostituta, Donna Hensley, si reca alla stazione di polizia di Daytona Beach per sporgere denuncia. La ascolta il detective Jim Gadberry.

La donna racconta di essere stata avvicinata da un uomo su una Gremlin rossa del 1977, con i vetri oscurati. Dopo aver contrattato sul prezzo, si sono diretti verso la stanza di motel dove la donna esercitava, ma qui l’uomo si è rifiutato di pagare. Racconta che dopo un alterco, l’uomo abbia tirato fuori un coltello e che l’abbia tagliata sulla coscia destra. Quindi, dopo averla insultata violentemente per il mestiere che fa, l’uomo se ne scappa.

Il taglio sulla gamba è molto profondo e al pronto soccorso viene suturato con 27 punti.

La donna è molto in collera e vorrebbe che l’uomo venisse arrestato: dice che potrebbe riconoscerlo, se lo vedesse. Lo descrive di altezza media, un po’ sovrappeso, con i baffi. È certa di aver visto altre volte quella macchina, nel parcheggio di un complesso della zona.

Dopo aver raccolto la denuncia della prostituta, Gadberry si reca nel quartiere dove la donna dice di aver visto l’auto. Non nota l’auto nei pressi della palazzina, ma ne vede una che corrisponde alla descrizione un po’ più avanti, parcheggiata sulla strada: una Gremlin rossa del 77. Prende il numero di targa, e ritorna in ufficio.

Qui controlla sul computer i dati dell’intestatario del veicolo, e trova Gerald Eugene Stano, 28 anni, di Ormond Beach, con una fedina piuttosto lunga di reati e sospetti di aggressioni ad altre prostitute.

Gadberry stampa la scheda di Stano e la sua foto segnaletica e la sottopone alla prostituta: è lui. Viene formalizzata la denuncia per aggressione a mano armata e gravi lesioni e offese.

Gadberry sottopone il caso a Crow, che si interessa immediatamente: sta lavorando infatti alla profilazione del killer di Mary Carol, la ragazza trovata seminascosta da dei rami e in decomposizione a Febbraio. Il profilo che sta costruendo sulla base dei pochi indizi che ha, calza a pennello con Gerald: maschio, bianco, tra i 30 e i 40 anni, abitante nella zona di Daytona Beach, raccoglie autostoppiste e prstitute, ha un temperamento irrequieto, misogino, non accetta il rifiuto, ha già ucciso e ucciderà ancora.

Una foto di Gerald Eugine Stano, serial killer americano


Gerald Stano: l'interrogratorio di Crow, l'arresto e la condanna

1 Aprile 1980. Gadberry e Crow fermano Gerald Stano per interrogarlo. Prima dell’interrogatorio, Crow dice a Gadberry che vuole capire, con qualche domanda fatta ad arte, come si comporta Stano quando dice la verità e come invece quando mente. Scopre che Gerald, quando mente, si appoggia indietro sulla sedia, mentre quando dice la verità si piega leggermente in avanti.

Dopo un’ora di interrogatorio e di domande serrate, Stano cede e confessa di aver accoltellato la prostituta. Crow quindi passa oltre. Si siede di fronte a Stano e gli dice: «Gerald, sono il detective Paul Crow. Ho un problema e penso che tu possa aiutarmi», gli mostra una foto di Mary Carol Maher, «Ho questa ragazza, scomparsa… vorrei solo sapere se l’hai mai vista prima».

Una foto di Gerald Eugine Stano, serial killer americanoDopo aver studiato la foto per alcuni minuti, Stano risponde: «Sì, l’ho vista».
Dice di averla vista il mese precedente vicino a un hotel del posto. Quando Crow gli chiede se avesse avuto un qualche tipo di rapporto con lei, Stano si appoggia indietro con la schiena e dice di averle dato un passaggio verso la Atlantic Avenue, e di non averla mai più vista.

Crow sa che Gerald mente, e decide di cambiare argomento. Chiede a Gerald come mai è così sconvolto, e quest'ultimo, piegandosi in avanti, gli occhi in quelli del detective, dice che quel giorno è l’anniversario della sua adozione. Crow gli chiede di parlare della sua infanzia, e Gerald parla dell’adolescenza e del rapporto con i genitori.

Dopo un po’ Crow ritorna sul caso di Mary Carol. Stano cambia il racconto fatto poco prima, e dice di averla portata in giro per un po’ e che forse si sono fermati anche a comperare delle birre in un supermarket.

«Sedeva in macchina con te e intanto bevevate qualche birra?»
«Già.»
«Sei sicuro di non averci provato?»
«Sicuro.»
«Tu ci volevi andare e lei non voleva, vero?»
«Sì, dannazione!»
«Non te la voleva dare, eh?»
«No, non voleva!»
«Avrebbe potuto farti scopare e fare meno la difficile, vero, Gerald?»
«Esatto, cazzo!»
«E quindi che hai fatto? L’hai colpita? Ti sei arrabbiato, vero?»
«Dannazione sì! Mi sono incazzato, e l’ho pugnalata più forte che potevo!»
«Dimmi come l’hai pugnalata.»
«Sai, tengo un pugnale sotto il sedile. L’ho tirato fuori e l’ho colpita più forte che potevo.»
«Quindi, che hai fatto, Gerald?»
«L’ho pugnalata diverse volte sul petto. Lei ha aperto la portiera e ha provato a uscire, ma le ho colpito le gambe e l’ho trascinata dentro. Ho chiuso la portiera, lei è caduta in avanti, ha sbattuto la testa contro il cruscotto e ha cominciato a sbavare. Le ho dato un altro paio di coltellate sulla schiena, perché mi stava incasinando tutta la macchina. Poi è svenuta, così io l’ho presa e…»
«Fermati, non mi raccontare altro. Vieni in macchina. Facci vedere dove l’hai lasciata.»


Arrivati alla zona del ritrovamento, Stano indica a Crow e Gadberry dove ha lasciato il corpo e racconta come l’ha posizionato. Tornati alla centrale, Stano firma la confessione per l’omicidio di Mary Carol.

Mentre Crow termina il suo rapporto, un altro detective, Larry Lewis, gli chiede se Stano abbia confessato altri omicidi. Lo chiede perché ha in mano il caso di un’altra prostituta scomparsa il febbraio precedente, Toni Van Haddocks, di 26 anni.

Crow mostra la foto a Stano, che si tira indietro sulla sedia e dice di non averla mai vista. Sta mentendo, Crow lo sa, ma decide di aspettare, non avendo in mano altri elementi per poterlo accusare. Stano viene condannato per l’omicidio di Mary Carol e viene rinchiuso nella prigione di Stato.

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Dossier scritto da:
Francesco Angelo Lanza

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