Fred West, la storia del serial killer

Nome Completo: Frederick Walter Stephen West

Soprannome: Il mostro di Gloucester, il mostro di Cromwell Street, il killer delle babysitter

Nato il: 29 settembre 1941

Morto il: 1 gennaio 1995

Vittime accertate (presunte): 11 (13+)

Modus Operandi: uccideva soffocandole o pugnalandole giovani ragazze dopo averle violentate e torturate nei modi più efferati... in compagnia della moglie Rosemary.

Ultimo aggiornamento del dossier: 21 novembre 2017


Presentiamo sulle pagine di LaTelaNera.com la storia di una delle coppie di serial killer più famose (e crudeli) mai esistite, quella formata da Fred West e sua moglie Rosemary West.

I due, nel corso di un ventennio, si sono resi responsabili della morte di almeno 12 persone (una sicuramente uccisa dalla sola Rosemary), alcune delle quali direttamente imparentate con loro. Le vicende di questa coppia marito-moglie, tra le più sconvolgenti avvenute in Inghilterra, hanno scosso la nazione nel profondo e ancora oggi abitano gli incubi di numerosi sudditi della Regina.

Prendi un lungo respiro e fai il tuo primo passo negli orrori del 25 di Cromwell Street...


Vita tranquilla al 25 di Cromwell Street

Cromwell Street, nella città di Gloucester che dà il nome alla regione del Gloucestershire nell’Inghilterra sud-occidentale, non era una via particolarmente importante nella prima metà degli anni ‘90 del secolo scorso. Era stretta, affiancata da una doppia fila di case in stile vittoriano non molto curate, distava dalla stazione cittadina poche centinaia di metri, il che rendeva l’area non troppo appetibile dal punto di vista immobiliare.

Chi vi abitava, lo faceva da lungo tempo e apparteneva alla piccola borghesia di provincia o, più spesso, alla classe operaia che doveva far quadrare i conti a fine mese in ogni modo. Per questa ragione, molti proprietari affittavano camere o posti letto a uso foresteria a ragazze che svolgevano in città lavori con bassi salari, come la babysitter, la cameriera, l’inserviente o altri mestieri adatti a giovani con scarsa scolarizzazione e pretese. Erano persone che si potevano accogliere in casa senza pericoli e non davano problemi quando se ne dovevano andare.

Al numero 25 di Cromwell Street abitava la famiglia West, composta da Fred e Rosemary più una nidiata di molti figli avuti da entrambi in più matrimoni e relazioni passate.

I vicini non avevano mai avuto modo di lamentarsi della loro presenza se non a causa dell’eccessiva propensione di Fred per i lavori di "fai da te" e giardinaggio che svolgeva con continuità incredibile nella sua proprietà.

Una coppia come molte, nell’Inghilterra post Margaret Thatcher, provata dalle politiche economiche della Iron Lady. Eppure, molti di quegli stessi ignari vicini sarebbero rabbrividiti conoscendo il passato di Fred e Rose West.

Ma partiamo dall'inizio...


Fred West: l'infanzia e la gioventù

Nato il 29 settembre del 1941, Fred era il secondo figlio di Walter West, già vedovo in giovane età, che aveva sposato in seconde nozze la diciassettenne Daisy Hill, una giovane domestica che avrebbe potuto tranquillamente abitare a Cromwell Street, se non avesse incontrato il più anziano marito nella regione agricola del Herefordshire, nella piccola cittadina di Much Marcle.

Entrambi i genitori erano discendenti da famiglie contadine, abituate ai lavori in fattoria, alla solitudine e ad avere come unico bene prezioso un gran numero di figli che potessero aiutare nel lavoro nei campi o nelle stalle. Infatti, con Fred, nacquero altri sette figli, quattro maschi e tre femmine.

Fin dalla più tenera età la vita dei piccoli West fu caratterizzata dall’isolamento e dall’abnorme appetito sessuale del patriarca Walter che, in un ambiente agrario separato dal resto della società, diresse i propri interessi verso le figlie.

Gli abusi, sebbene mai confermati se non dallo stesso Fred in dichiarazioni ufficiali diverse decadi dopo i fatti, portarono alla creazione di un ambiente familiare particolarmente promiscuo che coinvolse, oltre al padre e alle figlie, anche la madre e i figli.

Daisy Hill non era mai stata particolarmente attraente e la precoce perdita delle attenzioni del marito in favore delle figlie, fece sviluppare in lei un legame morboso nei confronti dei figli, soprattutto del secondogenito Fred. Alle scuole frequentate a Much Marcle da quest’ultimo, la madre era ricordata in massima parte per le scenate pubbliche, con urli e strepiti contro gli insegnanti che andavano in scena ogni volta che le autorità scolastiche richiamavano la famiglia per le assenze del figlio dovute ai lavori svolti alla fattoria.

Il legame divenne talmente intenso che, sempre secondo le parole di Fred, madre e figlio iniziarono una relazione sessuale quando West aveva da poco compiuto i dodici anni.

La vita in quella fattoria isolata di Much Marcle pare essere stata improntata su due frasi ben precise che era solito ripetere Walter West ai figli.
Prima di tutto "Io vi ho generato e ho il diritto di avervi", in secondo luogo "fate ciò che desiderate, basta che non vi scoprano" (Boduszek e Hyland, Fred West: Bio-Psycho-Social Investigation of Psychopathic Sexual Serial Killer, in International Jounal of Criminology and Sociological Theory, vol. 5, n° 1, giugno 2012).

Nel passaggio dall’infanzia all’adolescenza, con questi insegnamenti ricevuti, gran parte degli aspetti più devianti di Fred West si erano già formati, trasformandolo in uno psicopatico sadico in erba che provava soddisfazione nell’infliggere dolore e abusare di donne molto giovani, specialmente di coloro che erano più deboli e svolgevano lavori umili e di assistenza, esattamente come la madre Daisy.

L’adolescenza vera e propria di Fred fu tuttavia caratterizzata da un altro fatto importante che avrebbe segnato a fondo la sua salute e, secondo i sostenitori della psicopatia biologica (vedi Grafman J. e altri, Frontal lobe injuries, violence, and aggression: a report on the Vietnam head injury study, in Neurology, 46(5), 1231-1238), anche la sua storia criminale e di violenza.

A diciassette anni, ebbe un incidente in motocicletta che lo lasciò in coma per una settimana e, come regalo aggiuntivo per riparare la frattura cranica occorsa nello scontro, gli fu anche inserita una placca metallica di sostegno.

Come se non fosse bastato, due anni dopo, Fred fu nuovamente in coma per due giorni a causa di un nuovo colpo alla testa, conseguenza di una caduta da una scala antincendio in un centro giovanile. I testimoni presenti dichiararono che il nuovo incidente fosse dovuto a una spinta di protezione da parte di una ragazza a cui West aveva infilato una mano sotto la gonna.

Nelle dichiarazioni successive dei conoscenti, molti concordano nell’affermare che gli scatti d’ira che caratterizzarono West per il resto della sua vita fossero sorti proprio a seguito del primo coma, aggiungendo quindi a una predisposizione psicologica a delinquere derivante dalla sua situazione familiare, anche una causa biologica, forse un danno cerebrale permanente non rilevato.

Queste condizioni concomitanti, aggiunte all’esuberanza sessuale ereditata dal padre, portarono al caso che costrinse, nel 1960, West ad abbandonare a diciannove anni la vita isolata della fattoria per trasferirsi dalla sorella maggiore in città.

La questione ruotava attorno alla gravidanza indesiderata di una ragazza di soli tredici anni, età che costò a Fred l’accusa di molestie a minori. Poté scampare alla prigione unicamente per una perizia che lo connotò come soggetto a fenomeni epilettici gravi non compatibili col carcere.


Fred West: il matrimonio con Catherine Costello e la prima figlia

L’accusa scampata di abuso su minori, non era stata però indolore per il giovane Fred West, negli anni che precedettero l’incontro con la sua futura moglie (e complice) Rosemary.

Emarginato per i precedenti, il pessimo carattere e la reputazione, pur avendo un certo ascendente sulle donne grazie al suo aspetto belloccio, Fred finì ben presto ai margini della società, a frequentare ladruncoli, con i quali compiva spesso piccoli furti, e prostitute.

A quest’ultima categoria apparteneva Catherine Costello, meglio conosciuta come Rena, un’adolescente scozzese dai bei capelli biondi che aveva incontrato Fred già nel 1960 a un ballo paesano, prima di rincontrarlo nel 1962, quando Rena era ormai dedita da tempo alla prostituzione. La diciottenne era già incinta di un uomo pakistano quando decise di sposare Fred due soli mesi dopo il secondo incontro.

A seguito del matrimonio, i coniugi si trasferirono a Coatbridge, la città natale di Rena, nella Scozia centrale, sufficientemente lontana dal passato di Fred da poter garantire un nuovo inizio, almeno queste erano le intenzioni.

Alla nascita della figlia di Rena, a cui fu dato il nome di Charmaine, per giustificare il suo sangue misto si disse di averla adottata dopo la morte prematura della neonata che la Costello portava in grembo. Fu solo il principio di una marea di segreti e misteri che l’avrebbero immersa in un gorgo di violenza.

La relazione tra Fred West e Rena Costello era improntata a un accordo ben chiaro per entrambi: Rena si doveva abbassare a soddisfare qualunque necessità sessuale sadistica di Fred e nel caso si fosse opposta, veniva picchiata comunque, tralasciando il sesso. In mezzo a questo ménage familiare, a soli vent’anni, Rena diede alla luce anche la prima figlia di Fred, Anne Marie.

Una ventenne con due figli, precedenti per prostituzione e nessun reddito sufficiente a mantenerla, non poteva allontanarsi molto dallo stipendio fisso del marito.

Incredibilmente, nonostante i trascorsi, Fred aveva infatti trovato lavoro come autista di un furgone per i gelati, attività che attirava una clientela comprendente il suo tipo di donna ideale, cioè molto giovane, possibilmente nella prima adolescenza.

La lunga lista di tradimenti, presunti abusi su minori o semplici dicerie su quell’autista troppo interessato alla "carne giovane" non migliorò la sua reputazione né i rapporti coniugali che arrivarono al limite del sopportabile, già molto alto per una donna come Rena, abituata a prostituirsi e a commettere furti con scasso.

Tuttavia il cambiamento necessario in una tale vita non arrivò né per le incredibili abitudini sessuali di West, né per il desiderio della moglie di sbarazzarsi di quello scomodo e violento marito, ma per un altro grave incidente stradale che coinvolse Fred.

Nel corso dei suoi giri per lavoro, West investì e uccise accidentalmente un bambino di quattro anni. Questo fatto, aggiunto alla sua lunga lista di relazioni equivoche con minorenni, lo convinse che fosse giunta l’ora di cambiare nuovamente aria e lasciare la Scozia per tornare in Inghilterra.


Fred West: il ritorno in Inghilterra

Lo spostamento verso il Gloucestershire dove Fred aveva trovato lavoro in un mattatoio avvenne in maniera affatto singolare. Insieme alle due figlie, si portò dietro anche un piccolo harem composto da tre donne che convivevano con lui.

Oltre a Rena Costello, incapace di liberarsi di quel matrimonio, si spostarono anche due altre adolescenti: Isa McNeill, ufficialmente la babysitter delle figlie, e Anna McFall, amica della moglie segretamente innamorata di Fred.

Secondo il giornalista Colin Wilson che in seguito avrebbe scritto un libro su West, il lavoro nel mattatoio dovette avere un forte impatto sulla psiche di Fred, arrivando a collegare le sue pulsioni sessuali sadistiche con i cadaveri, lo smembramento e il sangue che facevano parte integrante della sua vita lavorativa in quegli anni.

Mantenere cinque altre persone non era certamente facile nei primi anni sessanta in un’Inghilterra rurale con scarsi sbocchi lavorativi per le donne. Fred fu quindi costretto a vivere insieme alla sua famiglia allargata in un caravan parcheggiato in un camping. Le difficoltà economiche aggiunsero altre pressione su Rena che fu obbligata dal marito a prostituirsi nuovamente, nonostante appena un anno prima l’avesse percossa brutalmente per un presunto tradimento.

Il nuovo approccio dimostra ampiamente come a West non importasse la fedeltà della moglie, quanto il controllo su di lei: il sesso con altri uomini era permesso, se era lui a deciderlo.

Quando ormai la vita per Rena Costello era divenuta insopportabile, nel 1966 la giovane scozzese si fece forza e provò a lasciare il marito. Organizzata una fuga con l’aiuto di Isa McNeill e di un suo precedente fidanzato, John McLachlan, venne però tradita dall’amica Anna che avvisò Fred e le impedì di portare le figlie con sé.

La lontananza da loro durò solo pochi mesi, perché nel 1967 divenne presto insostenibile non vederle per la Costello, tanto da obbligarla a tornare al camping da West. Qui ebbe la sorpresa di scoprire che Anna McFall l’aveva sostituita in tutto e per tutto, iniziando una relazione col marito e rimanendo incinta.

Le tensioni nate tra la moglie, l’amante e West arrivò a picchi mai raggiunti prima, in particolar modo dopo la scomparsa della quindicenne Mary Bastholm, vista per l’ultima volta in compagnia di una donna somigliante ad Anna, e per le insistenze della McFall affinché Fred chiedesse finalmente il divorzio dalla Costello...


Fred West: l'inizio della mattanza

I segreti da mantenere e le insistenze furono tali che una notte, senza alcun preavviso stando ai vicini di allora, Anna McFall scomparve misteriosamente.

Molte voci maligne si diffusero su una pazzia commessa da Rena, ma quando le ossa di Anna e del bambino che aveva in grembo furono dissotterrate nel 1994 su indicazione precisa di West, si poté verificare il suo smembramento, con il taglio delle dita delle mani e dei piedi, firma propria degli omicidi di quell’uomo.

Anna McFall divenne così la prima vittima accertata ufficialmente del serial killer Fred West, sebbene vi siano fondati sospetti che quel macabro primato possa spettare alla giovane Bastholm.

La scomparsa della McFall non fu comunque mai denunciata da amici e parenti che credettero alla scusa accampata da Fred: Anna era tornata in Scozia sotto altro nome per cominciare una nuova vita.

Con queste premesse, non stupisce che la nuova convivenza tra Costello e West durasse poco. Dopo lo spostamento in un camping differente vicino a Cheltenham, per lasciarsi alle spalle i casi McFall e Bastholm, Rena resistette un anno prima di abbandonare ancora Fred nel 1968.

L’anno successivo, mentre Fred West era autista di una panetteria, incontrò un’altra quindicenne che sarebbe divenuta la sua seconda moglie: Rosemary "Rose" Letts.


Fred e Rosemary West: una convivenza cementata col sangue

Si è molto discusso se l’approccio iniziale di Fred nei confronti di Rosemary fosse più quello di un serial killer verso una potenziale vittima piuttosto che di un uomo innamorato nei confronti dell’amata.
In effetti è impossibile determinarlo a posteriori, ma già sappiamo che Rosemary aveva sviluppato una propria capacità di divenire dominante in un rapporto con un soggetto violento e sadico, quindi non deve apparire strano ritrovarla a convivere col feroce Fred.

La loro relazione divenne presto simbiotica e si rafforzò nonostante la strenua opposizione del padre di Rose, il quale si comportò più come un amante tradito che non un padre preoccupato dalle frequentazioni della figlia, fino ad arrivare a minacciare Fred in pubblico al camping.

Nel 1970, con la nascita della sua prima figlia, Heather, la diciassettenne Rosemary si scontrò con un problema davvero difficile da risolvere per qualunque donna pur non adolescente: Fred finì in prigione con una condanna per furto e lei si dovette occupare da sola di tre bambine molto piccole.

Nonostante si fosse presa cura di due figlie non sue, tutte le testimonianze sono concordi nell’affermare che Rosemary trattasse davvero male sia Charmaine sia Anne Marie. La piccola Charmaine, dotata di carattere e volontà ferrea pur alla sua tenera età, divenne il bersaglio preferito della ragazza, madre suo malgrado.

Nell’estate del 1971, quando ancora Fred era in carcere, la bambina scomparve.

La sua sorte sarebbe rimasta un mistero fino agli anni novanta, quando nel corso dell’indagine sugli omicidi di Cromwell Street, il suo corpo fu rinvenuto sotto il pavimento della cucina della casa a Midland Road, dove abitavano i West al tempo della scomparsa. Il suo omicidio fu attribuito a Rosemary.

Uscito di prigione, Fred dovette fornire una scusa al vicinato per giustificare la scomparsa della bambina e si servì di una piuttosto semplice: Charmaine era tornata dalla madre in Scozia.

Seppur semplice, la scusa era anche a doppio taglio, in quanto Rena Costello non appena seppe della sparizione della figlia si precipitò a Gloucester per sapere cosa fosse accaduto. Non solo non seppe cosa era capitato alla figlia, ma si persero anche le sue tracce, finché i suoi resti non furono rinvenuti nel 1994 a fianco di Anna McFall, con la medesima asportazione delle dita di mani e piedi, marchio di fabbrica di Fred West.

L’omicidio di Charmaine da parte di Rosemary creò un’unione indissolubile tra lei e il marito. Ciascuno sapeva cosa aveva fatto l’altro e insieme svilupparono una sessualità deviante che comprendeva sadismo, prostituzione, violenza fisica, fantasie di stupro e omicidio (e non solo fantasie).


Fred e Rose West: la famiglia si sposta al 25 di Cromwell Street

Nonostante vi siano sospetti di diversi stupri nell’area di Gloucester attribuibili a un uomo con i connotati di Fred West tra il 1971 e il 1972, questi ebbe anche altro di cui occuparsi in quel periodo. Infatti nel gennaio 1972 sposò Rosemary che a giugno di quell’anno diede alla luce un’altra figlia.

La famiglia aveva bisogno di una casa più grande e la scelta cadde sull’abitazione al numero 25 di Cromwell Street che era spaziosa e aveva un bel giardino e un’ampia cantina.

Proprio quest’ultimo locale, una volta insonorizzato, sarebbe divenuta la camera di tortura di Fred West, in cui sarebbero passate un numero ancora sconosciuto di donne, prima torturate e poi violentate, alcune rilasciate perché troppo sconvolte per pensare a una denuncia, altre fatte a pezzi e sepolte in giardino o altrove.

La prima vittima di una lunga serie di violenze fu la stessa figlia di Fred, Anne Marie, allora di soli otto anni, che fu ripetutamente violentata e abusata fisicamente, anche in presenza e con la partecipazione di Rose, come risulta dalla ricostruzione processuale.

In parallelo agli abusi ripetuti sulle figlie che caratterizzarono gli anni ‘70 e ‘80 a Cromwell Street, i West svilupparono un fiorente mercato del sesso per Rosemary che si prostituì col consenso del marito, specialmente con uomini di colore, da cui ebbe anche figli che rimasero con la madre, aumentando la già numerosa schiera dei West.

In aggiunta, proprio come molti altri proprietari immobiliari di Cromwell Street, anche i West divennero affittacamere per giovani adolescenti che venivano attirate con l’allettante prospettiva di un lavoro come babysitter delle figlie della coppia.

Era un vero e proprio paradiso per un serial killer con le tendenze particolari di Fred West. Molte varcarono la soglia di quella casa nei successivi due decenni, poche ne uscirono vive, a nessuna fu risparmiato lo stupro.

La lunga scia di sangue che caratterizzò "la casa degli orrori" di Gloucester avrebbe potuto essere interrotta quasi subito se i giudici avessero creduto alla diciassettenne Caroline Owens, una delle poche sopravvissute e l’unica ad avere la forza di denunciare la violenza subita nel 1972. La ricostruzione dei fatti però non convinse i magistrati che si limitarono a multare i West per condotta sessuale inappropriata.

Si andò così delineando il modus operandi della coppia di criminali, perché bisogna parlare di coppia, con la partecipazione attiva di Rosemary negli stupri e, secondo gli elementi emersi nel corso del processo, anche negli omicidi.

I West attiravano adolescenti, possibilmente con pochi legami familiari, nella propria casa proponendo una camera in affitto a poco prezzo o un lavoro da bambinaia, le drogavano o le facevano ubriacare, quindi al risveglio nella cantina di Cromwell Street, venivano torturate e violentate, per poi essere smembrate e sepolte sotto il garage o in giardino.

Dall’attività di prostituta di Rosemary, ma è anche possibile dai rapporti incestuosi di Fred con le figlie o dai rapimenti con stupro perpetrati nel corso degli anni, nacquero molti bambini, alcuni di razza mista, la cui parentela era di difficile determinazione. A Cromwell Street finirono col vivere dieci tra ragazzi e bambini di varia età, anche se nel corso del processo si prospettò che nel tempo ne fossero stati concepiti almeno ventiquattro, dal destino incerto, forse uguale a quello spettato al figlio di Anna MacFall.

Quando Anne Marie fu abbastanza grande da sottrarsi alle attenzioni del padre andandosene di casa col fidanzato, Fred elesse come sua preferita la figlia Heather, con la quale iniziò un’altra relazione incestuosa. Sarebbe divenuto il suo errore più grande.


Heather, le indagini di Hazel Savage e l'inizio della fine dei West

Heather, pur costretta a subire le violenze, non si arrese mai e nel 1987 arrivò a confessare di essere incinta di un bambino concepito col padre a un’amica, i cui genitori, pur amici dei West, non persero un minuto e denunciarono l’accaduto alla polizia.

Il destino volle che a occuparsi del caso fosse l’esperta e testarda detective Hazel Savage che aveva avuto a che fare con Fred West per buona parte dei suoi oltre trent’anni di carriera come investigatore della polizia britannica.

Già nel 1966, aveva dovuto ascoltare gli sfoghi di Rena Costello sugli abusi subiti da lei e dalle figlie per mano di Fred, aveva assistito impotente all’incredibile soluzione del caso Caroline Owens e alla lunga serie di scomparse e stupri che avevano caratterizzato quel periodo a Gloucester. Mai aveva avuto prove tanto precise e una possibilità tanto concreta di togliere definitivamente dalla circolazione Fred West.

Proprio per questa ragione, Savage non dubitò mai, per sua stessa ammissione, che la coraggiosa Heather fosse stata assassinata dai genitori, quando la detective venne a sapere della sua scomparsa prima che potesse confermare ufficialmente le accuse.

Hazel Savage insiste, la cattura di Fred e Rosemary West

Nonostante la conoscenza dei trascorsi dei West, a Hazel Savage ci vollero quasi sette anni dalla scomparsa di Heather e molte altre segnalazioni di abusi su minori per ottenere un mandato di perquisizione per la proprietà di Cromwell Street, dove si presentò la mattina del 24 febbraio 1994, accompagnata da una nutrita scorta di colleghi e uomini dell’unità scientifica, sicura che avrebbero trovato il cadavere della ragazza sotto il patio che faceva bella mostra di sé nel giardino di casa West.

Al tramonto, dopo una giornata di ricerche, non era stato scoperto alcun cadavere.

Con una fossa vuota ed enorme, illuminata dalle fotoelettriche sotto una pioggia insistente di un febbraio inglese, il detective Savage non aveva più elementi contro Fred West di quanti ne avesse al suo arrivo.

Eppure prese una decisione che avrebbe potuto mettere a rischio persino la sua lunga e rispettabile carriera: anche senza la prova regina della morte di Heather, il suo cadavere, fece arrestare comunque il padre.

Fu una decisione inaspettata anche per Fred West che nel breve tragitto tra la casa e l’auto della polizia che avrebbe dovuto trasportarlo in Centrale dovette essersi sentito perduto, perché una volta a bordo, confessò a Savage di avere ucciso Heather e che gli scavi nel giardino si stavano effettuando nel luogo sbagliato.

Con nuove e più precise indicazioni, la polizia iniziò lo scavo più distante rispetto al punto iniziale e alla fine si imbatterono in ciò che cercavano: il tronco di Heather West, decapitata e privata delle gambe per essere sepolta nello stretto buco preparato da Fred.
Il vaso di Pandora era stato aperto.

Anche dopo la ritrattazione di West, furono ritrovati molti cadaveri nella proprietà di Cromwell Street. E a Midland Road. E nelle brughiere del Gloucestershire. E in altri insospettabili luoghi.

Erano cadaveri smembrati di donne adolescenti, di bambine, di feti. Un orrore infinito.

Al termine della conta, in preparazione del processo, gli omicidi attribuiti a Fred e Rose West si contavano su molte mani.


Il crepuscolo di Fred e Rose West

L’uomo che aveva reso un inferno la vita di decine di donne, alla prova del carcere e dell’inquisizione delle autorità, privato dell’appoggio della moglie che aveva condiviso le sue perversioni, si rivelò fragilissimo.

Anche grazie ai sagaci interrogatori della detective Savage e al peculiare rapporto instauratosi tra West e Janet Leach, si poterono ricostruire trent’anni di omicidi e stupri.

Leach svolgeva la funzione di appropriate adult durante gli interrogatori di West, cioè aveva il ruolo legalmente riconosciuto in Gran Bretagna di garantire l’equità dell’operato della polizia in presenza di un adulto chiaramente disturbato com’era Fred. Dalla sua esperienza fu tratta successivamente, nel 2011, una serie televisiva della BBC di buon successo e acclamata dalla critica, intitolata proprio Appropriate Adult, che scandalizzò la Gran Bretagna per la minuziosa e spesso morbosa ricostruzione della vita dei coniugi West.

Vuotato il sacco, perso ogni contatto con le persone che lo avevano reso ciò che era, a Fred West non rimase più nulla, tanto che si suicidò impiccandosi in cella mentre era in attesa di giudizio il primo gennaio 1995.

La moglie Rose, invece, si dichiarò sempre innocente per gli omicidi, ma dovette affrontare comunque il processo per le morti avvenute a Cromwell Street e nel resto dei loro luoghi segreti.

Bastò poco per qualificare quali persone fossero i West al pubblico ministero Brian Leveson nella sua requisitoria rivolta alla giuria. Fu sufficiente descrivere come venne ritrovato il cadavere della loro figlia Heather, "la sua testa venne staccata dal busto. Le ossa furono fracassate per ridurre l'ingombro del corpo, per farlo stare nello spazio disponibile" e aggiungere sul rapporto tra West e Rosemary "erano ossessionati dal sesso e si conoscevano l'un l'altro in modo così profondo da essere legati assieme in tutto ciò che fecero" (Alessio Altichieri, Il processo degli orrori, su Il Corriere della Sera, 7 ottobre 1995).

Al termine del processo, nel 1995, Rosemary fu condannata per dieci omicidi, tra cui quelli di Charmaine e Heather West, guadagnandosi l’ergastolo che sta ancora scontando in una prigione inglese.

L’anno seguente, la casa di Cromwell Street fu demolita dalle autorità municipali. Nessuno aveva più il coraggio di passarci davanti sapendo cosa era avvenuto all’interno.


Le vittime della coppia assassina dei West

Non si potrà mai sapere con esattezza quante persone i coniugi West abbiano ucciso nel corso della loro "carriera" criminale e malata. Dopo essere stato arrestato Fred confessò a un certo punto di averne uccise almeno 30 ma la Polizia è più propensa a credere che il numero più probabile sia 13.

Oltre alle 12 morti accertate si crede infatti che Fred West abbia ucciso anche la quindicenne Mary Bastholm, scomparsa nel nulla nel gennaio 1968: l'uomo ne confessò l'assassinio ma nessun corpo fu mai trovato per dare conferma alle sue parole.

Di seguito la lista delle vittime accertate della coppia di assassini seriali formata da Fred e Rosemary West.

Anna McFall, uccisa nel 1967 dal solo Fred West.

Charmaine West, uccisa nel giugno 1971 dalla sola Rose West.

Catherine Bernadette "Rena" West, uccisa nell'agosto 1971.

Lynda Gough (20), uccisa nell'aprile del 1973.

Carol "Caz" Ann Cooper (15), uccisa nel novembre del 1973.

Lucy Katherine Partington (21), uccisa nel dicembre del 1973.

Therese Siegenthaler (22), uccisa nell'aprile del 1974.

Shirley Hubbard (15), uccisa nel novembre del 1974.

Juanita "Nita" Marion Mott (18), uccisa nell'aprile del 1975.

Shirley Anne Robinson (19), uccisa nel maggio del 1978.

Alison Chambers (17), uccisa nell'agosto del 1979.

Heather Ann West (17), uccisa nel giugno del 1987.


Fred e Rosemary West: impatto culturale

Le vicende legate ai crimini dei West sono ancora troppo recenti perché in Inghilterra si possa dare ampio spazio a film, libri e altre creazioni artistiche a esse legati.

Nel 2001 cicrcolò sul magazine Viz una striscia a fumetti chiamata Harold and Fred (They Make Ladies Dead) che si attirò però la critica dei familiari delle vittime ed ebbe vita breve.

Nel 2008 il regista Steven Sheil diresse il più che discreto Mum & Dad, un film horror liberamente tratto dalle vicende del 25 di Cromwell Street realizzato però senza citare i nomi due due West.

Nel 2011 invece Appropriate Adult, un lungometraggio in due parti ideato per la televisione inglese, ottenne premi, riconoscimenti e commenti di stima. Il film narrava le vicende dei West dal punto di vista di Janet Leach, l'appropriate adult presente agli interrogatori di Fred.


Fonti e letture consigliate:

Shephen West e Mae West, Inside 25 Cromwell Street (P. Grose, 1995)
Colin Wilson e Donald Seaman, Il Libro Nero dei Serial Killer (Newton Compton, 2005)
John Bennet e Graham Gardner, The Cromwell Street Murders: The Detective's Story (Sutton Publishing Ltd, 2006)
Boduszek e Hyland, Fred West: Bio-Psycho-Social Investigation of Psychopathic Sexual Serial Killer, in International Jounal of Criminology and Sociological Theory, vol. 5, n° 1, giugno 2012

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