Carl Panzram: George Henry McMahon e Alexander Luszzock
Nel 1922 Carl Panzram tornò negli USA, animato dal solito odio verso la razza umano e i maschi in particolare.
Il 18 luglio 1922 ci fu l'omicidio del dodicenne George Henry McMahon.
George abitava al 65 di Boston Street a Salem, Massachusetts. Panzram notò il bambino in giro e lo convinse ad andare con lui in macchina e lo portò in una zona desertica della città.
«L'ho afferrato per un braccio e gli ho detto che stavo per ammazzarlo», disse nella sua confessione. «Sono stato con lui tre ore. Durante quel tempo l'ho sodomizzato sei volte e poi l'ho ucciso sbattendogli la testa su una pietra. Gli avevo infilato giù per la gola parecchi fogli di carta strappati da una rivista».
Il 9 agosto 1923 Panzram vide un ragazzino di 14 anni chiedere l'elemosina. Lo portò nei boschi e abusò di lui varie volte, prima di strangolarlo. Alcune fonti riportarono il fatto a New Haven, nel Connecticut, altre a Filadelfia.
Il nome del ragazzo era Alexander Luszzock.
Carl Panzram: Sing Sing e Clinton Prison
Nell'ottobre dello stesso anno Panzram fu arrestato per furto e condannato a passare cinque anni nella prigione di Sing Sing. Ma fu un grattacapo irrisolvibile e ingestibile per le guardie del penitenziario: venne quindi trasferito nel carcere di Dannemora, un villaggio a dieci miglia dal confine canadese.
Lì passò cinque lunghi anni di agonia nella Clinton Prison della contea di Upstate New York, meglio conosciuta come il buco dell'inferno, il posto del non-ritorno, uno dei più brutali e repressivi carceri americani.
Venne rilasciato nel luglio del 1928 e in circa un mese commise undici furti in appartamento e un omicidio.
Il 26 luglio 1928 l'assassino seriale Carl Panzram uccise, strangolandolo, un altro quattordicenne, Alexander Uszacke, a Filadelfia. Per quell'omicidio venne arrestato il 16 agosto 1928 e condotto alla prigione di Washington, D.C.
Una volta in prigione alcuni testimoni riconobbero Panzram come lo straniero che, in quel pomeriggio del luglio 1922, videro uccidere il giovane McMahon.
La cattura e la confessione di Carl Panzram
Su di lui vennero compiute lunghe ricerche, e la sua lunga storia criminale venne infine a galla, così come il fatto che doveva ancora scontare parecchi anni di prigione per le precedenti fughe. La polizia di Washington fu contattata dal penitenziario di stato dell'Oregon e avvisata dei precedenti dell'omicida seriale.
Convinto ormai di non poter più uscire di prigione, scrisse una lettera scioccante al Procuratore distrettuale Clark di Salem, sull'omicidio di McMahon.
«Ho confessato l'omicidio di McMahon... Tu hai mandato testimoni da Salem per identificarmi e così hanno fatto. Non cambio la mia precedente confessione in alcun modo. Ho commesso quell'omicidio. Sono colpevole. Non ho solo commesso quell'omicidio, ma anche altri ventuno e ti assicuro, qui e adesso, che se dovessi tornare libero e averne l'opportunità, ammazzerò il ventiduesimo!»
Allo stesso tempo scrisse la propria autobiografia, confessando tutti i suoi crimini e consegnandola a un carcerato che gli andava a genio, Henry Lesser.
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