Bela Kiss: le indagini, la terribile scoperta, la latitanza
Data l’assenza dell’affittuario, il proprietario della casa vi si recò per ristrutturare le stanze, avendo intenzione di affittarle ad altre persone. Accortosi della presenza dei fusti per curiosità decise di aprirne uno. Fu sopraggiunto da un'acre fetore di materiale decomposto. Avendo compreso cos'era contenuto nei bidoni, decise di chiamare subito la polizia.
Furono in tutto trenta i cadaveri rinvenuti nella casa degli orrori, compresi la moglie di Kiss e il suo amante. Oltre ai morti, il capo di polizia Nagy rinvenne nella casa tutte le lettere inviate all’assassino dalle sue ignare spasimanti.
La notizia fece il giro di tutta l’Ungheria e ebbe l’onore della prima pagina su tutti i quotidiani nazionali.
Il capo della polizia di Charles Nagy disse a proposito di Bela Kiss: "Mi ricordo quando arrivò a Cinkota, era un bravo ragazzo di ventitré anni di bell'aspetto, gentile con tutti. Non sembrava in grado di far male neanche ad un animale. Una volta un cane si ruppe la zampa e lui lo curò e se lo portò a casa per nutrirlo. Non posso credere che abbia ucciso tutte quelle donne".
Avendo appreso la notizia, Bela Kiss con un colpo di grande astuzia si fece credere morto per poter sparire comodamente dalla circolazione.
Il 4 ottobre del 1916 alle autorità di polizia di Budapest giunse la notizia che Kiss era morto in seguito ad una grave malattia, ma quando il corpo fu esaminato, gli inquirenti scoprirono che quel cadavere non apparteneva al serial killer.
Il vero Bela Kiss aveva dunque scambiato i documenti.
|