Bela Kiss: la cantina degli orrori
Per non rimanere solo Bela Kiss pubblicò un annuncio matrimoniale su una rivista, firmandosi sotto lo pseudonimo di Herr Hoffmann. All’annuncio risposero molte donne, desiderose di trovare una sistemazione stabile.
La prima a presentarsi all’appuntamento fu Katherine Varga, una giovane vedova. Subito Kiss cominciò a parlare molto seriamente e a avanzare proposte di matrimonio. La sera stessa la donna venne percossa con brutale violenza, strangolata e infine messa in un bidone pieno di spirito, che poi venne abbandonato in cantina.
Prevedendo di commettere altri omicidi, Kiss pensò bene di acquistare parecchi fusti, facendo insospettire il suo amico Charles Nagy, che gli fece domande in merito. Kiss si giustificò con Nagy adducendo come scusa la paura della guerra. Chiunque, infatti, in previsione di un conflitto avrebbe fatto subito scorta dei generi di prima necessità, compresa la benzina per un’eventuale fuga.
La quarta vittima del mostro fu una certa Schmeidak, una vedova che si trattenne a casa di Kiss per ben due giorni. Fatta sbattere di testa contro una parete, venne successivamente strangolata con una garrota.
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