La polizia assiste all’escalation.
Il 21 novembre viene ritrovato il corpo di Kimberly Logan, una prostituta di colore che batteva dalle parti della Lyell Avenue, strada da cui provenivano pure altre vittime. Prima dello strangolamento era stata presa a calci all’addome e nella sua gola spinte foglie bagnate.
Otto giorni dopo cade il Giorno del Ringraziamento. Mark Stetzel sta portando a spasso il suo cane. Quando quest’ultimo lo trascina verso un punto lontano dal sentiero che stanno percorrendo, pensa si tratti di uno dei suoi soliti capricci da animale.
Un piede scalzo, però, sbuca fuori dall’acqua melmosa.
Gli investigatori si recano sul posto e già a prima vista ipotizzano di trovarsi di fronte a una nuova vittima del serial killer. Il corpo sembra essere in quel posto da almeno due o tre settimane, ma l’assassino è sicuramente tornato sul luogo dopo il suo abbandono. Il “livor mortis” indica che il cadavere ha giaciuto sulla schiena per lungo tempo, mentre loro lo hanno trovato bocconi: l’omicida l’ha spostato in un secondo momento, e la posizione suggerisce l’abbia penetrato analmente. Voltandolo, scoprono un taglio lungo tutto il tronco.
Ancora non lo sanno, ma June Stotts è stata ritrovata.
Quando l’identità della vittima viene scoperta, un dubbio si affaccia allora nell’indagine: non essendo la Stotts una prostituta, ed essendo stata ritrovata a 7 miglia dagli altri siti, è possibile che ci sia un altro assassino in circolazione?
Viene chiamato a Rochester l’Agente Speciale dell’F.B.I. Gregg McCrary, ma prima che possa arrivare si scopre un nuovo cadavere, quello di Elizabeth Gibson.
La donna era stata vista parlare con un certo “Mitch”, che già era stato segnalato come sospetto alla polizia, ma di cui non si era riuscito a risalire alla vera identità.
McCrary giunge in città il 13 dicembre, assieme a Ed Grant, un ufficiale a cui ha chiesto una mano, e inizia subito col porre dei punti fermi alle indagini.
L’analisi dei dati raccolti su tutti gli omicidi indica che non c’è mai stato “assalto sessuale” dopo la morte della vittima, e ciò pare indicare che il killer sia affetto da qualche tipo di disfunzione erettile, o comunque che abbia un problema nel portare a termine un atto sessuale; forse è il fatto che le prostitute lo deridano per la sua impotenza che gli fa perdere il controllo e lo spinge all’assassinio. In ogni caso, scrive McCrary nei suoi appunti, è chiaro che si tratti di un tipo “straordinariamente ordinario”. Alcuni particolari, poi, fanno pensare che sia sposato o fidanzato, che svolga un lavoro manuale e che viva non molto distante dalla Lyell Avenue. Le condizioni di ritrovamento di June Stotts, infine, lasciano supporre che ami far ritorno sul luogo del delitto, per prendere “souvenir” o per deturpare i cadaveri, ed è quindi utile sorvegliare i siti, anche con elicotteri.
Con l’inizio del nuovo anno, il 1990, la polizia è alle prese con 4 donne scomparse e nessun cadavere. L’inverno non aiuta le indagini, c’è neve dappertutto, il fiume è gelato e gli elicotteri non possono volare.
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