Lo Strangolatore di Boston: ancora un medium
Nonostante questo profilo, attendibile e scientificamente rigoroso, la polizia, messa alle corde dalla stampa e dalla rabbia dei cittadini, si affida ancora una volta a un ESP. Si tratta dell’olandese Peter Hurkos (all’anagrafe Pieter van der Hurk).
Nato a Dordrecht, in Olanda nel 1911, Hurkos fu membro della resistenza contro i Nazisti e subì la prigionia nel campo di concentramento di Buchenwald. Con l’aiuto dell’uomo d’affari Henry Belk e del parapsicologo Andrija Puharich, Hurkos divenne un popolare intrattenitore televisivo, grazie alle sue presunte facoltà medianiche.
Tuttavia non fu molto d’aiuto per il caso dello "Strangolatore di Boston", in quanto i suoi "poteri" lo portano a identificare un commesso di scarpe (ex ricoverato mentale) dotato di un alibi inoppugnabile. Non sarà certo la prima volta in cui le visioni di Hurkos risulteranno errate, come nel caso di Charles Manson (identificato poi da Susan Atkins) e di Charles Norman Collins.
Proprio nel momento in cui tutte le certezze sembrano ormai crollate, a qualcuno della polizia viene in mente un collegamento fra gli undici omicidi e alcuni strani episodi di molestie sessuali avvenuti qualche anno prima nella cittadina di Cambridge.
Albert De Salvo: La vita
Intorno alla metà degli anni Cinquanta, un giovane di ventisei anni che si spacciava per procacciatore di modelle, era solito recarsi in case, abitate da donne sole. Con la scusa del dover prendere le misure, cominciava a palpare la sfortunata per poi darsi alla fuga. Dopo numerose denunce il maniaco vene arrestato.
Il suo nome è Albert Henry De Salvo.
Nato il 3 settembre del 1931, a Chelsea nel Massachussets, Albert non vive certo un’infanzia tranquilla e senza e problemi. Sua madre è affettuosa e piena di attenzioni, mentre il padre è violento e manesco.
L'uomo, Frank DeSalvo, finisce in galera due volte per maltrattamenti e il giovanissimo Albert ne ha paura e lo odia. Il padre, alcolizzato cronico, era spesso assente da casa senza dare spiegazioni e a volte quando tornava si presentava in compagnia di prostitute, per poi picchiare pesantemente la moglie di fronte ai figli spaventati e impotenti. Addirittura una volta Albert vide suo padre spaccare i denti alla madre con pugni e poi spezzarle le dita delle mani una alla volta.
Non passa molto prima che nel ragazzo si inizia a manifestare una sorta di alter ego malvagio, che lo porta a commettere, inizialmente, piccoli furti e risse.
Del resto il padre gli aveva insegnato a rubare già a cinque anni e la sua infanzia era stata rovinata anche da un'ulteriore esperienza traumatica: l'essere stato venduto insieme alle sorelle come "schiavo" a dei coltivatori del Maine e obbligato a lavorare nei campi per ore e ore subendo poi ogni genere di abuso una volta tornato alla fattoria.
Nel 1943, a 12 anni, finisce in riformatorio a causa dei suoi ripetuti crimini minori. Lì finisce con l'imparare e subire ogni tipo di perversione sessuale e di comportamento criminale.
Finalmente nel 1944 la moglie si separa da lui: dopo la separazione dei genitori Albert va a vivere con la madre.
Nel 1948 De Salvo si trova in Germania come soldato e qui conosce Irmgard Beck, una donna molto bella e benestante. Dall’unione nasce la prima figlia, Judy, alla quale viene però riscontrata una malformazione alla zona pelvica. In seguito a questo evento, la Beck non avrà più rapporti sessuali col marito (sessualmente molto attivo) per un lunghissimo periodo.
Dotato di un buon fisico, Albert DeSalvo vince il campionato europeo di pugilato dei pesi medi per conto dell'esercito americano mentre ancora si trova in germania. Nel 1955 torna negli States e viene congedato a causa di una incriminazione per un reato di natura sessuale: molestie a una bambina di nove anni.
Per quattro anni, dal 1956 al 1960, De Salvo viene ripetutamente arrestato per intrusioni e chi lo conosce, stenta a credere che quell’uomo, gran lavoratore, padre amorevole e marito esemplare, possa aver avuto a che fare con la legge.
DeSalvo vagava per le città fingendo di essere alla ricerca di nuove modelle. Quando trovava una bella donna che credeva alle sue parole, lo faceva entrare in casa e gli dava corda, Albert cominciava a "prendere le misure" e a toccarla anche in posti intimi. Molte donne lo denunciano alla polizia, molte non fanno assolutamente nulla per timore di ritorsioni. La polizia? Considera le sue azioni come "minori" e non dà seguito alle indagini.
Nel marzo 1960, viene arrestato per rapina e confessa inoltre di essere un molestatore sessuale. Successivamente accusato di aggressione, condotta indecente e tentato furto con scasso, viene condannato a 2 anni di reclusione: dopo soli 11 mesi di carcere ottiene però la libertà sulla parola.
C’è un elemento molto importante da tenere in considerazione parlando del profilo di De Salvo: è un bugiardo cronico e un millantatore, uno che esagera sempre i fatti che lo riguardano per apparire come "il migliore". Questo aspetto giocherà un ruolo fondamentale sui fatti immediatamente successivi al suo arresto.
foto: Lo Strangolatore di Boston è Albert De Salvo? Ci sono molti dubbi a riguardo.
Albert DeSalvo: L’arresto
La testimonianza di una donna aggredita nel novembre del 1964 porta all’identificazione del cosiddetto "Uomo delle misure". Posta dinnanzi all’identikit di De Salvo, la donna lo riconosce.
Gli inquirenti ipotizzano che l’ignoto molestatore di donne e l’altrettanto ignoto Strangolatore, siano la stessa persona: Albert De Salvo.
Posto in stato di fermo, l’uomo ammette di aver effettuato circa (e qui torniamo alle cifre):
- 400 irruzioni
- di aver molestato 300 donne e di averne stuprate 3
- di essersi spostato in 4 stati diversi
Questi dati, tenuta presente la vena millantatoria di De Salvo, vengono accettati col beneficio del dubbio. Nonostante ciò, l’individuo viene rinchiuso nel piccolo carcere di Bridgewater.
Ma sta per succedere qualcos’altro e di molto grave.
De Salvo afferma agli inquirenti di essere lo Strangolatore che stanno cercando da anni.
foto: la polizia scorta Albert De Salvo al processo dove sarà condannato.
Albert De Salvo: La confessione
Avvisato il suo avvocato, F. Lee Bailey, questi allerta subito la moglie di DeSalvo circa la posizione del marito. Alle undici vittime accertate Albert ne aggiunge altre due: Mary Brown di Lawrence e Mary Mullen, quest’ultima morta d’infarto prima che il suo aggressore potesse infierire su di lei.
La moglie non crede a questa confessione, in quanto ritiene che suo marito voglia sfruttare la propaganda pubblicitaria per ricavare un ottimo utile per il bene della famiglia.
Il 6 marzo 1965 Albert DeSalvo inizia a registrare, con totale indifferenza, la sua confessione, in presenza del suo avvocato. In sette mesi (le registrazioni si concludono il 29 settembre 1965) vengono raccolte cinquanta ore di nastro e trascritte duemila pagine di rapporto.
Il presunto assassino ricorda perfettamente tutti i dettagli, compresi quelli più insignificanti, come il fatto che Sophie Clarck era mestruata il giorno dell’omicidio, l’arredamento, i colori delle stanze e addirittura la marca e la quantità delle sigarette fumate dalla vittima.
Come prova del nove, gli inquirenti prendono un’impermeabile, appartenuto ad una delle vittime e lo mettono insieme ad altri. Chiamato ad identificarlo, De Salvo lo riconosce immediatamente.
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