Studentesse: tra le prede preferite dei serial killer

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Studentesse: tra le prede preferite dei serial killer Le studentesse - lo confermano molti film di genere slasher e non provenienti dall’America - sono prede molto ambite dagli assassini e stupratori seriali, spesso loro coetanei o poco più grandi, anche se non mancano carnefici più adulti.

Vengono scelte perché credute facilmente sopraffabili dal punto di vista fisico, quindi "catturabili" senza troppo sforzo sia dal cosiddetto criminale disorganizzato che cerca la prima vittima abbordabile, sia da quello che si dimostra un abile manipolatore che preferisce conoscere la "sua" preda.

Theodor Robert Bundy preferiva universitarie che gli ricordavano Stephanie Brooks, la bella ex dai lunghi capelli scuri con la scriminatura centrale, che l’aveva lasciato perché non lo considerava del suo stesso status sociale.

John Collins si è assicurato il soprannome di "killer delle studentesse" per averne uccise almeno nove, indifferentemente sparando strangolando o bastonando: non aveva un modus operandi preferito.

Daniel Rolling, noto come lo "squartatore di Gainsville", uccise e seviziò quattro studentesse - tutte brune, minute e socievoli, sembra, come la sua ex moglie - più il compagno di appartamento di una di loro.

Edmund Kemper III si è aggiudicato anche lui il soprannome di "killer delle studentesse": ne uccise 10 molto belle "solo" perché la madre gli ripeteva che una bella ragazza non sarebbe mai uscita con lui?

Gerald Schaefer abbordava le sue giovanissime vittime vestito da poliziotto: grazie all’uniforme, riusciva a tranquillizzare le vittime, disposte così all’inizio a fare ciò che chiedeva.

Daniel Lee Siebert uccise indifferentemente studentesse e cameriere: l’importante è che fossero giovani e abbordabili.

C’è poi il macabro caso del giapponese Issei Sagawa. Nel 1981 studiava letteratura inglese alla Sorbona di Parigi, quando invitò a cena a casa sua la studentessa di cui era ossessionato, Renee’ Hartevelt, con la scusa di ripassare alcune poesie in vista di un esame di fine corso. Dopo averle sparato con un fucile, si cucinò pezzi del suo corpo e se li mangiò. Estradato in Giappone, oggi dispensa a caro prezzo discutibili consigli culinari.


Studentesse: tra le prede preferite dei serial killer
Articolo scritto da: Biancamaria Massaro
Pubblicato il 15/04/2013

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