Serial Killer > Wiki > Calendari e Serial Killer, un connubbio meno raro di quanto si possa pensare
I calendari cristiani riportano per ogni giorno dell’anno il nome di un santo. I fan dei serial killer preferiscono quelli che segnano le date più importanti dei loro malvagi beniamini: la nascita e l’eventuale esecuzione, senza dimenticare quelle degli omicidi commessi.
Uno dei più celebri, un elegante modello da tavolo, è stato ideato da John Marr, editore della popolare rivista Murder can Be Fun. Può essere un originale quanto macabro regalo di Natale.
Un’altra nota rivista, Film Threat, allegò a un numero uscito nel 1990 un calendario con le caricature dei più noti serial killer americani disegnate dal celebre artista Glenn Barr. Articolo ormai introvabile, è diventato un raro pezzo da collezione.
Per il 2007 Nicolas Claux, famoso ritrattista di serial killer, ha proposto un calendario che riportava i ritratti da lui realizzati di assassini quali: Charles Manson, Ted Bundy, David Berkowitz, John Wayne Gacy, Jeffrey Dahmer, Richard Ramirez, Ottis Toole, Ed Gein, Richard Chase e Albert Fish.
[le immagini digitalizzate di alcuni di questi ritratti ci sono stati concesse anni fa in uso gratuito dallo stesso autore - che ringraziamo ancora una volta - per illustrare diversi dossier apparsi sul nostro sito]
Costo? 25 dollari. Claux – condannato per un omicidio, ma sospettato di averne commessi almeno altri sei – adesso “sfoga” la sua attrazione per il sangue attraverso le arti figurative, che ha trasformato in un business redditizio. Speriamo continui ad accontentarsi di esercitare la professione di disegnatore. (siamo sicuri che sarà così, N.d.R.)
Se calendari di questo tipo sono acquistati dagli appassionati del macabro e dei serial killer, sempre nel 2007 gli abitanti di Hannover hanno avuto la brutta sorpresa di vedere tra le persone celebri che ogni anno vengono inserite nel calendario dell’avvento un certo Fritz Haarmann, più noto come il Macellaio di Hannover, che fra il 1919 e il 1924 si rese responsabile di 24 omicidi. L’ufficio del turismo si è giustificato, affermando che “anche il serial killer fa parte della storia della città e in quanto rappresentativo, appunto, merita di far parte dello scenario”. Doppiamo aspettarci che Firenze faccia altrettanto con Pacciani e i compagni di merende? Speriamo proprio di no.
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