Andrea Franco, scrittore poliedrico e autore de Il Signore del Canto, offre i suoi consigli a tutti gli aspiranti romanzieri fantasy.
Conosco Andrea Franco da diversi anni. Ho avuto il piacere di vederlo crescere come autore, partecipare e vincere diversi concorsi letterari, comparire in raccolte e debuttare come romanziere.
Con gioia oggi sono insieme a voi testimone di questo suo ulteriore e importante passo: quello che lo ha portato dietro a una immaginaria cattedra a insegnarci, attraverso la sua personale esperienza, qualcosa sulla scrittura creativa.
Andrea terrà per LaTelaNera.com sette lezioni legate all'ideazione, allo sviluppo e alla nascita di un romanzo fantasy.
La lezione odierna è una introduzione all'argomento, con degli interessanti approfondimenti su molti aspetti editoriali che stanno dietro (ben nascosti) a un romanzo.
Buona lettura.
La Nascita di un romanzo Fantasy
Lezione # 01 - Introduzione
Come introdurre quello che andrete a leggere?
Non credo che queste pagine possano essere inserite legittimamente in una sezione di "lezioni", sia perché per fare delle lezioni servono dei professori (e io non lo sono), sia perché magari ci si aspettano delle regole che invece non verranno. Quello che faremo è camminare lungo un percorso, seguendo quel fantastico viale che ho percorso tante volte durante la creazione di una storia, racconto o romanzo che sia. Un'analisi del perché e percome si prende una determinata scelta, di come di superano gli ostacoli, di come si inizia a pensare come se si fosse realmente un personaggio di un'altra realtà. E analizzeremo i problemi che ogni scrittore deve superare in questa faticosa genesi.
Suggerimenti, questo sì.
Magari troveremo spazio per questo, per evitare tranelli, per dare concretezza a un'idea, per non banalizzare qualcosa di buono. Ma in quanto tali, i suggerimenti non sono regole (anche se queste non mancheranno). O almeno non tutti riconducono a qualcosa di simile.
La scrittura è Creazione, quindi tralasceremo in questa sede norme stilistiche o grammaticali.
Ci sono percorsi che un autore deve compiere da solo (Stile), altri che sono obbligati (Grammatica). Parleremo della creazione di un mondo, della caratterizzazione dei personaggi, della programmazione, degli errori che vanno evitati. Ne parleremo così, tra amici, seduti attorno a un tavolino di un bar virtuale, anche perché poche righe più sopra abbiamo già chiarito la natura di queste pagine e adesso specifichiamo con maggiore precisione: un cammino attraverso la nascita di un romanzo fantasy per una collana con caratteristiche ben precise.
Naturalmente, e qui non posso fare diversamente, il romanzo da cui prenderemo spunto in questa analisi è Il Signore del Canto (Delos Books, 2009).
Storie di Draghi, Maghi e Guerrieri: l'inizio.
Arriva un momento in cui uno scrittore (da chi lo diventerà, a chi lo è già a pieno titolo, senza entrare in merito di chi può o non può essere considerato tale!) deve misurarsi con dei limiti imposti. Limiti? Già: numero di caratteri (o cartelle), genere letterario, target, argomento... qui già immagino che qualcuno possa storcere il naso.
Limiti alla mia creatività? Esatto, è proprio quello che intendo dire.
Pensate che Ken Follett, Stephen King e Dan Simmons non debbano affrontare gli stessi problemi? Di natura diversa, forse, ma quando uno lo scrittore lo fa di professione, lo deve fare bene, seguendo le regole del mercato, i suggerimenti dell'editore, ecc. Per fare un esempio relativo a uno scrittore appena citato, King (benché con gli anni sia diventato particolarmente prolisso e "lento") non può presentarsi in libreria sempre con romanzi di 900 pagine. Anche lui è costretto (ma forse la sua professionalità non è più costrizione) ad alternare temi, dimensioni delle storie, e cose simili. Certo, lui è il Re, quindi potrebbe fregarsene e in effetti è più libero della quasi totalità degli altri scrittori del mondo. Ma per tutti gli altri non è così facile. Il mercato deve essere "imboccato" nel modo giusto e se noi siamo davvero bravi troveremo il modo di dare spazio al nostro estro all'interno di schemi precisi. Dopotutto, quando partecipiamo a un concorso per racconti non facciamo la stessa cosa?
Dirò di più: i limiti sono uno stimolo e il più delle volte mettono lo scrittore nella condizione di lavorare nel migliore dei modi, evitando le numerose trappole che spesso sono disseminate lungo il percorso dall'idea alla stesura (approfondiamo più avanti).
Storie di Draghi, Maghi e Guerrieri, dicevo. È il nome della collana che ospita il mio romanzo, il numero 11 della serie. E in quanto collana, ha delle regole, una precisa "idea" editoriale (studiata con attenzione da Franco Forte, il curatore, e i suoi collaboratori). Limiti, sì. Da rispettare assolutamente. E così, accingendomi a scrivere un romanzo da proporre all'editore non ho potuto fare altro che prenderne atto. Poche regole, ma chiare. Eccole:
1) Rimanere tra i 100.000 e i 120.000 caratteri
2) Usare almeno uno degli elementi che danno il nome alla collana (draghi, maghi o guerrieri)
3) Scrivere un romanzo per ragazzi (senza specifiche particolari d'età)
Tre regole. Precise. Da rispettare.
No assolutamente, non posso imprigionare la mia arte... ho bisogno almeno del triplo dei caratteri... non scrivo romanzi per ragazzi, davvero...
Magari qualcuno queste cose le avrà pensate. Non lo scrittore che vuole essere un professionista. Non lo scrittore in grado di padroneggiare la propria scrittura, di plasmare le proprie idee. Non lo dirà nemmeno lo scrittore già affermato. Non perché non debba rispettare alcun limite. Perché, semplicemente, ne avrà degli altri. E comunque, se avrà il piacere di provare con quella specifica collana, sappiate che non si farà nessuna di queste domande. Prenderà un foglietto, si appunterà le "regole" e inizierà a lavorare. Scrittore, già.
Detto tra noi, benché molti non se ne siano accorti a causa degli psudonimi collettivi usati fino a qualche mese fa, questo con la collana della Delos Books è già successo e tra i primi numeri, tra scrittori esordienti, troviamo anche "penne" note. A voi il piacere di scoprirle.
Detto tra noi, uscendo dal confine imposto da questa collana, ogni prova deve rispettare delle regole (tralasciamo le eccezioni, rare e che non possono applicarsi alla massa).
Uno scrittore esordiente non potrà presentarsi a un editore con un romanzo di 1000 pagine che al lettore costerà 20 euro. Tolte le eccezioni cui accennavamo e che rimangono tali, nessun editore punterà su un progetto del genere, perché nessun lettore spenderà una cifra così alta (chiaro, non parlo del "povero" esordiente che esce con il grosso editore e che viene lanciato in modo adeguato!). Quindi, senza volerlo, abbiamo già una "regola da esordiente": limitare le cartelle a un numero ragionevole (150, 250, 350?).
La vostra creatività proprio non ce la fa? Cambiate "mestiere" oppure continuate a sperare di essere proprio voi quell'eccezione. In bocca al lupo! (Naturalmente qui parlo della scrittura finalizzata a una pubblicazione importante, che voglia arrivare ai lettori. Chiunque scriva per il piacere di farlo, senza obiettivi, non ha regole se non quelle dettate dal proprio piacere).
Tutto questo per dirvi cosa: che ho iniziato a scrivere un romanzo fantasy dovendo rispettare certe condizioni. Potevo dirlo più semplicemente, vero?
Quindi Il Signore del Canto, l'idea di quello che sarebbe stato, nasce prima di tutto da tre regole. E queste, lo ammetto, hanno dato tantissimo alla riuscita del romanzo, almeno limitatamente alla mia percezione di autore. Spero che i lettori potranno confermare le mie impressioni.
Nota Bene: Ovvio che chi vi scrive sta scalando con voi questa montagna ripida e senza facili appigli. Ha trovato delle difficoltà, ha provato a superarle. Continua a farlo ogni giorno. Semplicemente, alcune cose si devono fare seguendo una strada precisa. Sbagliando numerose volte, si è trovato spesso a dover tornare indietro. E ricominciare. Benché questo romanzo lo riempia di gioia, sta ancora cercando la strada giusta, o una delle tante. Uff, ma quante ce ne sono?
Nei prossimi giorni parleremo della creazione di un mondo fantastico e dei suoi "abitanti", i personaggi del romanzo. Torneremo a parlare di editori e cosa (e come) scrivere più avanti. L'argomento non viene abbandonato! ^_^
Un saluto.
Andrea Franco è nato a Lido di Ostia nel 1977. Appassionato di Opera Lirica, ha suonato per anni in numerosi locali romani e composto oltre 50 brani. Come scrittore ha partecipato a diverse antologie tra le quali ricordiamo Bambini Cattivi (Melquiades, 2005), SanGennoir (Kairòs, 2006), La spranga (Pontegobbo, 2007) e L'Altalena (Edizioni XII, 2008). Nel 2008 ha pubblicato il primo romanzo: Nella Bolla (Giraldi, Bologna). Sempre nello stesso anno ha vinto il premio Delitto d'Autore con il romanzo giallo Fata Morgana, scritto a quattro mani con Enrico Luceri. Insieme a Luca Di Gialleonardo (La Dama Bianca, Delos Books, 2009) ha curato l'antologia Opera Narrativa Noir (Tabula Fati, 2008), con i racconti migliori della prima edizione del Premio Letterario OperaNarrativa. L'ultima pubblicazione è Il signore del Canto (Delos Books, 2009), romanzo fantasy. Ha molti lavori in corso e una prossima pubblicazione che svelerà a breve!
Articolo scritto da: Alessio Valsecchi
La Nascita di un romanzo Fantasy - Parte 1
Articolo pubblicato il 12/05/2009
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