La vipera di Russell è responsabile della morte di circa 10.000 persone ogni anno al mondo
Oggi sulle pagine di LaTelaNera.com dedicate agli essere viventi più letali del pianeta parliamo della Vipera di Russell, probabilmente il più pericoloso fra i Viperidi.
Nomi comuni: Vipera di Russell, Russell's viper, o chain viper in inglese, per via del pattern particolare degli anelli dorsali. Daboia in Hindi, parola che significa "colei che giace nascosta" o "l’osservatrice nascosta", in riferimento alle alte capacità mimetiche e all’abitudine di immobilizzarsi anziché fuggire, come reazione a una minaccia.
Altri nomi locali sono gunas in Kashmiri, koraile in Sindhi, bora, chandra bora, uloo bora in Bengali, chitalo, khadchitalo in Gujarati, ghonas in Marathi, ketuka rekula poda in Telegu, mandaladha haavu o mandalata havu, kolakumandala in Kannada, retha aunali, kannadi virian o kannadi viriyan in Tamil, mandali, ruthamandali in Malayalam, tic polonga in Sinhala, mwe lewe in Burmese.
Nome scientifico: Daboia Russelii
Classificazione: Vertebrato rettile, famiglia Viperidae
Vipera di Russell: Distribuzione e habitat
La Vipera di Russell è diffusa in tutto il sud-est asiatico. La sua presenza è stata segnalata in Myanmar, Tailandia, Cambogia, Pakistan, India, Sri Lanka, Bangladesh, Cina, Taiwan e Indonesia. Nel 1973 è stata segnalata la presenza di alcuni esemplari del sottogenere siamensis in Vietnam, Laos e Sumatra, anche se la sua diffusione nell’arcipelago indonesiano non è ancora stata confermata.
Di abitudini prevalentemente crepuscolari e notturne, non è infrequente tuttavia vederla abbandonare il proprio rifugio e aggirarsi a caccia durante il giorno, in particolare nei mesi più freddi.
Gli ambienti che predilige sono colline e ampie pianure, evitando le aree eccessivamente umide e chiuse, quali boschi, paludi e foreste pluviali.
In conseguenza di questa caratteristica la vipera di Russell è molto diffusa nelle periferie delle aree urbane e nei villaggi di agricoltori: la sua vicinanza all’uomo, unita al fatto che in quegli ambienti l’abbigliamento tipico non prevede protezione adeguata (la maggior parte delle persone non indossa neppure scarpe, ma semplici sandali) la rende particolarmente pericolosa: inoltre a differenza della maggior parte dei serpenti che preferiscono fuggire se disturbati, e attaccano solo se non possono farne a meno, questo viperide preferisce invece immobilizzarsi, il che rende molto difficile individuarlo, a causa delle sue alte capacità di mimetismo: in pratica ti accorgi che c’è quando ti ha già morso.
Vipera di Russell: Aspetto
Si tratta di un serpente di grosse dimensioni rispetto a quelle della Famiglia a cui appartiene: la lunghezza media è intorno ai 120 centimetri, ma la lunghezza massima riportata per un esemplare è di 166.
La testa è appiattita e triangolare, ben distinta dal collo, e ricoperta di scaglie irregolari e fortemente frammentate: le zanne hanno una lunghezza media di ben 16 millimetri!
Il corpo, non appiattito ma a sezione cilindrica, molto spesso nella parte centrale, presenta a sua volta una cresta composta da circa 30 scaglie dorsali erette, fino alla corta coda.
Il colore di base varia dal giallo scuro al marrone chiaro, con una serie di macchie più scure per tutta la lunghezza del corpo. Ciascuna di queste macchie è contornata da un anello nero. Negli esemplari particolarmente grandi questi anelli con la crescita possono fondersi in una macchia scura sul dorso. Il ventre è giallastro o rosato, mentre l’occhio presenta la pupilla verticale tipica dei viperidi.
Vipera di Russell: Dieta
Si nutre di prevalentemente di roditori, in particolare muridi. Tuttavia non disdegna praticamente alcuna preda che, per taglia, riesca a cacciare: può mangiare ratti, topi, toporagni, scoiattoli, granchi terricoli, scorpioni e altri artropodi, lucertole, uccelli e perfino altri serpenti. gli esemplari giovani non si fanno troppi scrupoli neppure nel compiere anche atti di cannibalismo.
Da giovani tendono a cacciare prevalentemente altri rettili, mentre crescendo si specializzano nei roditori, e la presenza di roditori è proprio ciò che rende le abitazioni umane così attraenti per la Daboia Russelii.
Vipera di Russell: Come ti ammazza
A causa delle sue preferenze sull’habitat, un incontro con una vipera di Russell è tutt’altro che infrequente: il suo morso è riconosciuto dalla legislazione di molti paesi addirittura come un infortunio sul lavoro per le categorie professionali dei coltivatori e dei raccoglitori.
Quando ti avvicini lei non scappa, come fanno la maggior parte degli altri serpenti, ma rimane immobile, sfruttando le sue alte capacità mimetiche: il risultato di tutto questo è che quando ti accorgi di lei, ormai è troppo tardi, ti ha già morso.
Il veleno inizia a fare effetto da subito: un dolore fortissimo è la prima sensazione che hai, e sarà anche l’ultima che ti abbandonerà, dopo tre o quattro settimane, se riesci a sopravvivere.
L’arto colpito si gonfia immediatamente e l’emorragia inizia subito: sanguini ovunque, dalle gengive, dal retto, nelle urine. La pressione sanguigna precipita, il cuore perde colpi e la zona vicina al morso, nell’arco di quindici/venti minuti, si copre di vesciche.
In un terzo dei casi a rendere più complicata la situazione interviene vomito incontrollabile, accompagnato da gonfiore facciale: anche a distanza di giorni puoi andare incontro a complicanze renali o trombosi diffuse.
L’effetto sul sangue, per l’aumento della permeabilità dei capillari, può portare all’edema polmonare o alla necrosi del tessuto nell’area del morso.
L’azione del veleno è complessa ed estesa: fra le cause di morte c’è solo l’imbarazzo della scelta.
Si hanno:
- tumefazione ed edema polmonare dovuti all’aumento della permeabilità dei capillari
- shock ipovolemico dovuto all’emorragia, o emorragia cerebrale
- necrosi e cancrena a causa delle citotossine che attaccano le cellule, causando ischemie locali che portano alla morte dei tessuti attaccati
- un’azione miotossica che danneggia le fibre dei muscoli in modo irreversibile, fino a danneggiare il muscolo cardiaco
- in alcuni esemplari è presente anche una tossina neurotossica, che ha come effetto un’immediata paralisi, e la conseguente morte per soffocamento
Il gonfiore locale raggiunge il suo picco nell’arco di 48/72 ore, espandendosi dall’arto colpito al tronco: se il tronco inizia a gonfiarsi prima, in una o due ore, significa che l’avvelenamento è dei peggiori e le tossine hanno compromesso l’intero organismo.
La morte per setticemia, collasso renale, respiratorio o cardiaco può intervenire da 1 a 14 giorni dopo il morso, in alcuni casi anche più tardi.
Se si riesce a sopravvivere, le conseguenze per un tempo variabile: fino a due o tre settimane dopo l’episodio possono ancora presentarsi problemi neurologici e paralisi, mentre il dolore del morso persiste con forza fino a un mese dopo l’attacco. Per finire se sono intervenuti danni alle fibre muscolari, quelli ci accompagneranno in modo permanente.
Vipera di Russell: Consigli di sopravvivenza
Il primo consiglio è ovviamente quello di cercare di evitare l’incontro. Per le ragioni già spiegate potrebbe essere difficile: la cosa migliore quando si frequentano ambienti che possono ospitare la Daboia Russelii è vestirsi in modo adeguato ed equipaggiarsi correttamente.
I comportamenti da evitare sono proprio quelli che sono sempre stati raccomandati per tradizione nel caso di morso di vipera, anche nostrana: cioè non si deve apporre un laccio emostatico che fermi il sangue, perché il veleno si diffonde per via linfatica, pertanto non solo è inutile ma può peggiorare di molto la situazione già compromessa dei tessuti. Allo stesso modo non si deve incidere la ferita né tantomeno cercare di succhiar via il veleno: il risultato più probabile sarebbe di finire con due persone avvelenate anziché una.
Anche la somministrazione del siero è un errore: si tratta infatti di un siero che va iniettato endovena (fleboclisi lenta), e in grandi quantità. La cosa migliore da fare è portare immediatamente la persona colpita in ospedale: si può mantenere in vita una persona morsa con la respirazione artificiale, in attesa dei soccorsi, se lo si fa bene e se non intervengono complicanze cardiache.
Il problema grosso è se vieni morso a quattro ore di marcia da qualsiasi cosa.
Vipera di Russell: Veleno
Il veleno della Daboia Russelii è degno di nota per pericolosità e complessità.
L’indice LD50 (cioè la quantità di veleno che dev’essere inoculata per avere esiti letali) è di 0,75mg/Kg per via sottocutanea: in poche parole ne bastano 60 mg per provocare la morte di un uomo di 80 Kg. Considerando che la capacità di produzione del veleno in un esemplare adulto è compresa fra 150 e 250 mg la pericolosità di questo animale è evidente.
Queste cifre non consentono all'animale di far parte della nostra classifica dei 10 animali più velenosi esistenti, ma questo non significa certo che non si tratti di un animale poco velenoso o mortale, anzi.
Il veleno comprende citotossine (sostanze tossiche per le cellule) responsabili di necrosi e gangrene.
La necrosi è il risultato di un’ischemia, cioè di un ridotto o mancato arrivo di sangue e quindi di ossigeno ai tessuti. Le cellule muoiono e vanno letteralmente in putrefazione, causando spaventose ulcere maleodoranti e mutilazioni. Non solo, il riassorbimento di sostanze tossiche derivanti dal disfacimento dei tessuti, può causare shock settico e blocco renale, con conseguente decesso.
Oltre a queste, sono presenti miotossine specifiche, cioè proteine, di cui molte note come fosfolipasi, che aggrediscono la cellula muscolare, che va incontro a necrosi (rabdomiolisi). Le implicazioni della massiva necrosi muscolare sono estremamente gravi, al di là dei violenti dolori muscolari: le urine divengono scure per la comparsa della mioglobina in esse (mioglobinuria) e il paziente può andare incontro ad insufficienza renale acuta e shock, spesso mortale.
Ancora, nel veleno della Daboia Russelii si riscontrano sostanze specificatamente vasoattive, che provocano cioè dilatazione dei vasi sanguigni, sostanze emorragizzanti, neurotossine i cui sintomi più importanti consistono nel blocco della trasmissione degli impulsi nervosi a livello della placca motrice, per cui generalmente la morte sopravviene per paralisi dei muscoli respiratori e conseguente asfissia.
Essendo tuttavia così efficace nell’indurre la trombocitopenia, cioè un abbassamento delle piastrine, con la conseguente diminuzione della capacità di coagulazione del sangue, il veleno della vie radi Russell è utilizzato nel cosiddetto test dRVVT (Dilute Russell's viper venom time) sulla capacità di coagulazione del sangue, e nella produzione di alcuni medicinali.
Vipera di Russell: Body count
La Daboia Russelii è probabilmente il più pericoloso fra i Viperidi. Fa parte del gruppo dei quattro serpenti più velenosi in India, i Big Four (insieme al Naja naja, al Bungarus caeruleus e all'Echis carinatus), e il body count è ben noto, in quanto si tratta di quello più alto in assoluto: parliamo di non meno di 10.000 vittime, un’intera cittadina sterminata ogni anno.
Fonti:
http://en.citizendium.org/wiki/Daboia
http://en.wikipedia.org/wiki/Daboia
http://it.wikipedia.org/wiki/Daboia_russelii
http://builtforthekill.forumfree.it/?t=53441714
http://fabryunitech.blogspot.com/2009/01/venomous-world-la-pericolosita.html
http://www.enotes.com/topic/Daboia
http://livingstoneisuppose.jimdo.com/i_serpenti_pericolosi.php
http://www.sanguefreddo.net/pericolosi/58182-mamba-nero-ed-altri-serpenti-velenosi-africani-5.html
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