Il Demone di Dover, la creatura misteriosa creata dagli alieni
Cos'avranno mai visto coloro che si sono imbattuti di notte in questa ormai leggendaria creatura nel lontano 1977?
Il Demone di Dover è un essere leggendario avvistato per la prima volta nei pressi della città americana di Dover, Massachusetts, il 21 e 22 aprile del 1977.
Si tratterebbe di uno tra i mostri della criptozoologia più conosciuti e citati al mondo.
Il Dover Demon è una creatura bipede, di grandezza minore a quella umana, caratterizzata da una testa sproporzionata, grande come un grosso melone o una anguria e grandi occhi luminosi, di colore arancione o verdastro.
Appare privo di peli, pelliccia, piume o altro tipo di copertura e la sua pelle, brunastra o arancione, ha la consistenza cartavetrosa della pelle di squalo.
Questo criptide è privo di alcuni tratti essenziali quali la bocca, il naso o le orecchie ed è dotato di braccia e gambe lunghe e sottili, così come sottili e adunche sono le dita con le quali si aggrappa alle superfici.
Demone di Dover: zona d’origine e storia del meme
Il Dover Demon ha una zona d'origine ben circoscritta, sia spazialmente che cronologicamente. Questo criptide è infatti comparso solo nella cittadina di Dover, nel Massachusetts, in aree assai vicine a (o collegate fra loro da) corsi d'acqua.
Sembra prediligere come l'ambiente boschivo nel quale si è rifugiato in entrambe le occasioni in cui è stato scorto.
Il memetat di questa creatura è straordinariamente ampio per un criptide avvistato in due sole occasioni e copre più di 30 anni di vita, oltre a raggiungere nazioni molto distanti e i più disparati media e supporti memetici (ivi compreso un episodio della serie TV X-Files).
Demone di Dover: caratteristiche particolari
Il Demone di Dover appare sostanzialmente come una creatura assai timida, incapace di attaccare o danneggiare l'uomo, sebbene la sua curiosità lo abbia spinto a errare per vie cittadine secondarie.
La teoria più accreditata, forse anche per via dell'estrazione culturale dei primi ricercatori giunti sul luogo, sembra essere quella che assegna al Dover Demon una origine o direttamente extraterrestre (i.e. una creatura risucchiata da un warp dimensionale e giunta sul nostro mondo per puro caso) o quale risultato di esperimenti genetici condotti da alieni.
Inevitabile quindi che questo timido mostriciattolo venga spesso collegato ai notissimi "Grigi".
Storia e avvistamenti
Gli avvistamenti sono limitati a tre particolari occasioni comprese fra il 21 e il 22 aprile del 1977. Mentre altri alieni, armati di cresta e chitarre accordate alla meno peggio imperversavano nel mondo musicale e sugli schermi di mezzo pianeta si assisteva all'esplosione della Morte Nera in Star Wars, la tranquilla cittadina di Dover riceveva la visita di questo strano e silenzioso mostro.
Sono le dieci e mezzo di sera e tre amici, Bill Bartlett, Mike Mazzocca e Andy Brodie stanno percorrendo Farm Street a bordo di una automobile quando Bill intravede, illuminata dai fari della macchina, una strana forma camminare lungo un muro diroccato. Bill sta guidando piuttosto veloce e l'incontro dura solo pochi secondi, più che sufficienti però a lasciargli una vividissima impressione e un ricordo destinato a durare in eterno, I suoi amici non scorgono nulla e quando i tre torna o indietro n on c'è più alcuna traccia dell'essere. Non appena Bill torna a casa si mette a disegnare quel che ha visto, aggiungendo poi in calce allo schizzo la frase "giuro su una pila di Bibbie di averlo visto!"
Mentre Bill è impegnato a disegnare il Demone, un altro ragazzo, il quindicenne John Baxter, saluta la sua ragazza e si mette a camminare di buona lena per tornare a casa. Scocca la mezzanotte e lungo la strada, all'altezza di Miller Hill Road, il giovane scorge una piccola figura davanti a lui, un nanetto con un testone e inizialmente lo scambia per un tipo che conosce. Mentre si avvicina lo chiama ma la figura non reagisce e a John ora quel che ha davanti pare più una scimmia malforme che un uomo. Il DD svolta a sinistra, in una macchia boscosa scoscesa e si ferma dall'altro versante, fissando intensamente il ragazzo che lo ha seguito,
Ora John può osservare meglio la creatura (e in seguito ne darà una descrizione corrispondente a quella di Bartlett) e quel che vede lo dissuade dal continuare l'inseguimento.
Passa un giorno, scocca di nuovo la mezzanotte e questa volta tocca a una coppietta: Will Taintor, 18 anni, sta accompagnando a casa la sua ragazza, Abby Brabham (15) e mentre, in auto, percorrono Springdale Avenue Abby scorge una figura rannicchiata a bordo strada. è il Demone di Dover che li fissa intensamente con i suoi occhi luminosi, questa volta verdi.
Tre avvistamenti in due giorni sono carne a sufficienza per il grill dei media che mettono in piedi il consueto circo di speculazioni, circo cui poco dopo vengono aggiunte alcune piste da criptozoologi e ufologi assortiti, il cui gruppo è guidato da Loren Coleman.
Da allora si continua a parlare del Demone di Dover.
Curiosità
Oltre alla pista extraterrestre sono state tentate, nel corso degli anni, varie spiegazioni su cosa abbiano visto quei ragazzi e con il passare del tempo si sono rafforzate altre due ipotesi.
C'è chi sostiene che il Dover Demon non sia altro che un alce di pochi mesi, anche se la sua figura può essere scambiata per un umanoide di questo tipo solo da molto lontano e tempi di riproduzione e diffusione geografica non corrispondono.
Altri collegano questo criptide a una figura mitica degli Indiani Cree, i Mannegishi, una sorta di piccolo popolo dagli arti molto sottili, grande testa priva di naso che vive in prossimità dei corsi d'acqua e ha la tendenza a prendersi gioco dell'uomo.
Il Dover Demon ha fatto la sua comparsa in molti media in giro per il mondo e ancora adesso capita che l'occasionale giornalista si rechi a Dover per intervistare quei ragazzi, ormai uomini di mezz'età.
La zona di Dover è comunque insolitamente ricca di episodi misteriosi, come la famosa Roccia di Polka, nei pressi della quale si dice sia possibile vedere Satana a dorso di un cavallo. Sotto la roccia si narra sia nascosto un favoloso tesoro e non mancano le occasionali tracce di scavi...
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