Libri > Recensioni > Inverno Rosso, di Luca Rinarelli, edito da Eris nel 2014 al prezzo di 14,00 euro. Leggi la trama.
Ora morente o semi-incosciente, Luca Rinarelli descrive la città di Torino scesa agli inferi già a metà anni Novanta. Molto prima della crisi finanziaria scoppiata negli Stati Uniti l'anno scorso e che comincia a produrre i suoi effetti solo ora.
Con la splendida prefazione di Enrico Pandiani e illustrato da Marco Martz, Inverno Rosso – edito da Eris Edizioni per la Collana Atropo - è il terzo romanzo dell'autore, dopo In perfetto orario (Robin 2009) e La gabbia dei matti (Agenzia X 2011): il viaggio che ci fa intraprendere attraverso le vie di Torino, tra gli angoli nascosti dalla patina di operosità e perbenismo, è invece una città nella quale disoccupati, alcolisti e tossicodipendenti si spartiscono spazi esigui e fatiscenti in cui trascorrere le proprie giornate buie.
Si percepisce una reale preoccupazione da parte di chi scrive sul futuro della propria città, sfruttata all'inverosimile negli anni in cui la Fiat, con la sua massiccia produzione di auto, forniva lavoro a migliaia di persone, ora svuotata. Ma, come sottolinea l'autore, forse questa crisi è cominciata molto prima, perché ciò che viene prodotto a Torino può essere fatto in qualsiasi altra parte del mondo e a costi minori.
Luca Rinarelli in Inverno Rosso punta i riflettori sulla società sommersa, fatta di "scarti" umani, destinati a trascorrere la propria vita guardando quella degli altri, il cui futuro può essere solo l'attesa della morte. Lo stile dell'autore è secco e l'utilizzo di frasi brevi sembra inserire un punto fermo ai concetti.
La scrittura è essenziale, ritmica. Non c'è spazio per pensieri divagatori o per la pietà, ma il giusto spirito di concentrazione. Un noir asciutto, pregno di sentimenti contrastanti, dalla vendetta al cinismo, dalla paura alla speranza.
Quello che traspare, alla fine del romanzo, è la consapevolezza che potremmo cancellare il nome della città e al suo posto scriverne un'altra, ma la sostanza rimane la stessa: un paese che sta male, che fa fatica a riprendersi. Non lasciamoci andare all'indifferenza, ma uniamoci per combatterla. Non facciamo diventare questa società un "Inferno rosso".
Un autore da non perdere di vista.
|