Libri > Recensioni > Nella Carne, di Sara Bilotti, edito da Termidoro Edizioni nel 2012 al prezzo di 14,00 euro. Leggi la trama.
Nella Carne è una raccolta di racconti scritta da Sara Bilotti, autrice napoletana dallo stile personale e promettente, qui al suo esordio ufficiale.
La raccolta si suddivide in dodici racconti. Al centro di questi, ambientati in una periferia cittadina mediocre, gretta e cattiva, vi è il lato oscuro: delle persone e della vita.
Violenze, abusi, solitudine, sofferenza (inferta e subita), rabbia, invidia, odio e tanto altro trovano spazio in queste storie, viscerali e dolorose, capaci di far sentire “i serpenti nella pancia” ai lettori, per usare un’espressione cara all’autrice (e che mi ha molto colpito).
I personaggi che affollano queste pagine sono tra i più disparati, ma tutti stretta-mente legati al quotidiano. Non ci sono eroi né tantomeno antieroi, in questi racconti. Ma gente “normale” che soffre e fa soffrire, che tenta di non annegare nel mare oscuro del Male, con fortune alterne.
Ciò che più mi ha colpito è lo stile dell'autrice. Non si limita a mostrare, come vuole il mantra della scrittura creativa moderna, lo show don’t tell. Non mostra e non racconta: si fa da parte.
Sara Bilotti ti porta dentro una palude, ti da una bombola d’ossigeno e, appena l'hai allacciata, ti spinge nell'acqua melmosa, con un colpo leggero ma letale. Ti fa sprofondare nel marcio limitandosi a dare l'input, svanendo subito dopo, per lasciare il campo al Buio. Il buio della mente, ma soprattutto quello che si nasconde in fondo al cuore.
Un buio profondo, totale, che distrugge e fagocita, che tutti prima o poi abbiamo conosciuto, ma che pochi, anzi pochissimi sanno rendere così bene.
Ora da Sara Bilotti aspettiamo fiduciosi una storia più lunga e strutturata. Sono più che sicuro che sia capace di scrivere un bel romanzo, viscerale e oscuro ma al contempo leggero, come le storie che compongono questa raccolta.
Nella Carne: un ottimo esordio, da consigliare agli amici.
Recensione originale pubblicata sul numero 4 della rivista Fralerighe.
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