Libri > Recensioni > In Due si Uccide Meglio, di Giuseppe Pastore, Stefano Valbonesi, edito da Edizioni XII nel 2010 al prezzo di 15 euro. Leggi la trama.
Se sempre più spesso i romanzi e i film ci mostrano i serial killer come uomini solitari, Giuseppe Pastore e Stefano Valbonesi ci ricordano che a volte hanno bisogno di un compagno con cui condividere perverse fantasie omicide e metterle in pratica.
Non un semplice complice occasionale con cui portare a termine dei delitti, dunque, ma un altro se stesso in cui rispecchiarsi e/o dominare psicologicamente, con il quale "vivere" prima nella mente e poi nella realtà crimini che per le persone comuni non sono nemmeno immaginare e che per la coppia di assassini diventano ordinari e quotidiani.
È forse proprio questa sorta di mostruosa normalità che più spaventa nella folie a deux (follia a due) che caratterizza le coppie di assassini analizzate dai due autori.
Come il criminologo Ruben De Luca – uno dei massimi esperti europei di omicidio seriale – nella prefazione sottolinea, definendo l’omicidio seriale di coppia "un’azione mostruosa messa in atto da due persone, due individui distinti che la trovano piacevole e gratificante come se si trattasse di andare insieme al cinema o a mangiare la pizza. La condivisione dell’aberrazione automaticamente toglie forza all’onnipresente tesi della pazzia, della malattia mentale, che viene estratta dal cilindro ogni volta in cui c’è da trovare una spiegazione per un comportamento del genere".
Sempre De Luca riconosce che il saggio In due si uccide meglio "è molto più valido di quello di tanti sedicenti "esperti" che sentono il bisogno di scrivere un libro sull'omicidio seriale senza avere nulla di interessante da dire, quindi ne consiglio la lettura a tutte le persone interessate a gettare uno sguardo, da una prospettiva diversa e più realistica, sul "mostruoso" universo dei serial killer".
L’accurata e corposa biblio-sitografia dimostra la validità scientifica del saggio, la cui lettura risulta tuttavia più scorrevole e coinvolgente di un romanzo thriller, grazie alla scelta di descrivere con uno stile narrativo le azioni omicidiarie dei criminali, offrendo poi dettagliate motivazioni psico-criminologiche.
Accanto alla realistica ricostruzione della cattura e di alcuni momenti del processo di Gerald Gallego e sua moglie Charlene Williams – sadici assassini di minorenni, compresa la sorellina tredicenne di lei – troviamo per esempio esposta la “teoria della dominanza”, scelta che non permette mai di dimenticare che si tratta sempre di feroci e reali carnefici e non dell’immaginario e affascinante Hannibal Lecter di turno.
Nel libro sono analizzati esempi delle tre combinazioni possibili in una coppia.
Sono presenti quindi i delitti commessi da due uomini, come Leonard Lake e Charles Ng (Operazione Miranda), Henry Lee Lucas e Ottis Toole (sospettati di centinaia di uccisioni), Marco Furlan e Wolfgang Abel (che si firmavano“Ludwig”), e i cugini Ken Bianchi e Angelo Buono (gli strangolatori delle colline).
Non mancano quelli messi in atto da uomo e donna, come Martha Beck e Raymond Fernandez (gli assassini dei cuori solitari) e i coniugi Birnie e Gallego.
Infine è dedicato un intero capitolo alle coppie meno comuni e conosciute composte da due donne, come le assassine di neonati Amelia Sach e Annie Waters o Gwendolyn Graham e Catherine Wood che tentarono di eliminare nel nosocomio dove lavoravano pazienti le cui iniziali componevano la parola MURDER.
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