Libri > Recensioni > Le Radici del Male, di Alda Teodorani, edito da Mezzotints Ebook nel 2013 al prezzo di 2,99 euro. Leggi la trama.
La trilogia crudele di Alda Teodorani torna in una veste nuova, in formato digitale, e tra le righe non pesano gli anni che la dividono dalla prima apparizione nelle librerie, avvenuta nel lontano 1993. Ancora oggi nessuno è riuscito a indagare in maniera così invasiva e realistica nella mente di uomini divorati dal male, nell’animo di chi si nutre di sangue e violenza per riuscire a sopravvivere a un passato tragico, alla solitudine, all’alienazione, alla follia.
La violenza acuisce i sensi per poi attutire ogni disagio, anestetizzare il dolore, riempire un buco nero che risucchia ogni possibilità di riscatto, di equilibrio e risalita.
L’orrore, descritto dall’autrice con precisione chirurgica e disturbante, viene di volta in volta fotografato, dipinto, rinnegato o assaporato dai protagonisti dei tre lunghi racconti, con una leggerezza che ben si addice al Male.
Il Serial Killer uccide sbattendoci in faccia i suoi gesti precisi, abitudinari, un po’ come accade ai protagonisti di una corrente letteraria ben precisa, che nasce in America negli anni '80 e ha come caratteristica principale la capacità di disegnare crudeltà inenarrabili con una penna leggera, alimentando l’orrore nella contrapposizione tra il linguaggio minimalista e la violenza assoluta che esso descrive.
Il fotografo immortala scene di violenza disumana senza alcuna apparente reazione, se non quella di uno scorrettissimo stimolo sessuale, che ci fa inorridire e chiudere gli occhi un momento, nel vano tentativo di cancellare le immagini dalla testa. Viene voglia di tenere gli occhi chiusi pur di non ammettere che, in fondo, l’attrazione morbosa verso il baratro esiste in ognuno di noi, ben nascosta in qualche angolo buio, nel Lato Oscuro della nostra anima.
A sprazzi, compare inaspettato l’amore, buttato lì tra le pagine senza rispetto, invocato con parole senza peso specifico, quasi fosse una chimera, un’ancora di cartone che si materializza in tutti e tre i racconti, ma non serve a trattenerci sull’orlo del precipizio. L’amore per una madre violenta, per una donna che appare e scompare, evanescente e carnale allo stesso tempo, ma perduta per sempre, anche se il protagonista di turno può vederla ogni giorno, sfiorarla, violarla, ucciderla, perduta ancor prima di possederla.
Perché non c’è speranza, non c’è via di fuga, non c’è sentiero di salvezza nella solitudine disperata di chi scava a mani nude nella torba oscura, alla ricerca di una radice, una ragione qualsiasi. Resterà sempre solo nella sua follia e nessuno potrà dargli risposte, perché alle radici del Male c’è solo un silenzio assoluto.
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