Libri > Recensioni > WAR - Weapons. Androids. Robots., di Dario Tonani, edito da Mezzotints Ebook nel 2013 al prezzo di 1,99 euro. Leggi la trama.
Mi appresto a scrivere questa recensione viaggiando in treno. Fuori dal finestrino: la campagna e le sue distese di campi regolari e ondulate, tratti di filari e poi il nulla per chilometri, il cielo grigio, il cemento dei capannoni in lontananza, murales consumati dal tempo, e scie di neve sul terreno e alle pendici dei colli. Residui dell’ultima ondata di gelo. Basta poco a trasformare un paesaggio rurale nella desolazione di un campo di battaglia.
E basta altrettanto poco per andare oltre.
Non faccio fatica a immaginare una vedetta che analizza da lontano la situazione con i suoi impianti telemetrici, mentre una jeep o una camionetta sobbalza sui campi, con un carico di soldati già morti, eppure pronti ad assalire il treno. Necroware. Macchine e software dentro cadaveri. Poliarmoidi che infiltrano i vagoni. Urla e panico. Metallo e carne, armi organiche, d’ossa e cartilagini.
Diventeremo anche noi soldati?
Non riesco a evitare una sottile inquietudine. E non è solo perché l’immaginario di Dario Tonani è disturbante, metallo e carne, ossa e tendini come cavi, impianti e innesti, come pensare con disgusto a un intervento chirurgico eterno, un bisturi che incida la carne per sempre, finché il necroware non avrà bisogno di essere sostituito, ma perché è allo stesso tempo così realistico da far paura.
Perché in fondo si tratta solo di un’iperbole, un’esagerata trasposizione del nostro mondo e dei suoi orrori. Di quei paesi dove le guerre vere si combattono, poco lontano dalla nostra oasi, e camionette pattugliano davvero il territorio, le pulizie etniche si susseguono scandendo le giornate come per noi può essere l’andare al lavoro, mutilazioni e stupri sono la normale disintegrazione di una morale che regge solo entro i confini stabiliti.
Le storie di WAR - Weapons. Androids. Robots. sono storie di guerra, la prima dal punto di vista dei soldati, la seconda da quello dei civili che si trovano nel mezzo, costretti a vivere di espedienti in un mondo che non ha alcuna pietà per loro, e ciò che spaventa di più è sapere che dietro la facciata di una storia di fantascienza si cela un dramma sociale, attuale e realistico. Soltanto ben raccontato.
Questo a mio parere è WAR - Weapons. Androids. Robots., non soltanto una splendida illustrazione di copertina di Daniele Serra, una piacevole e colta introduzione di Gianfranco Nerozzi e due ottimi racconti di Dario Tonani, autore che ho avuto modo di apprezzare in più occasioni per lo stile crudo e raffinato, l’immaginario vasto e potente e una scrittura che non scende a compromessi allontanandosi dalla realtà quel tanto che basta a sospendere l’incredulità, ma al contempo restando abbastanza vicina da ricordarci che in fondo è soltanto una metafora di dove ci troviamo davvero.
E la sottile inquietudine s’insinua.
Ecco, il treno è quasi arrivato alla stazione, per fortuna nessun Militech mi ha assalito. Per fortuna non stavo viaggiando nella Robredo. Per fortuna non abito dove i morti uccidono i vivi, anche se basta allontanarsi un po’ per finire dove i vivi uccidono i vivi, e non so cosa mi spaventi di più.
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