Recensione Romanzo Horror Vampiri
L'Ora più Buia

Libri > Recensioni > L'Ora più Buia, di Claudio Vergani, edito da Gargoyle Books nel 2011 al prezzo di 16 euro. Leggi la trama.

Clicca per leggere la scheda editoriale di L'Ora più Buia di Claudio Vergani L'Ora più Buia è il capitolo conclusivo della trilogia vampiresca scritta da Claudio Vergnani e pubblicata dalla casa editrice Gargoyle Books. Dopo l’ottimo esordio con Il 18° Vampiro e il seguito meno riuscito Il 36° Giusto, questo nuovo lavoro sembra far tesoro di certe critiche: si sbarazza delle lacune mostrate nel libro di mezzo presentandosi più denso e compatto, più sicuro nell’avanzamento di una trama finalmente solida e compiuta.

Abbandonata quindi la particolare struttura episodica del precedente romanzo, con singole avventure che si susseguivano come una raccolta di racconti, ne L'Ora più Buia Claudio, Vergy e il resto della banda tornano ad avere un nemico preciso. Si tratta di un vampiro secolare - di cui si sa poco o nulla - che sembra fortemente collegato con gli eventi narrati negli altri due capitoli, tanto con il maestro Grimjank che con la misteriosa Margherita e la sua combriccola incomprensibile.

Vergnani si prende tutto il tempo per imbastire la storia, parte da lontano, dalla Francia dove si era concluso Il 36° Giusto, e continua tra Modena, Venezia e una piccola isola del Mare del Nord, con le sue lentezze riflessive e le sue esplosioni volgari, le sue esplorazioni depressive e il suo costante, insormontabile tormento che traspare da ogni pagina.

La sofferenza dei protagonisti è come al solito punto di forza di Vergnani, perché l’autore modenese sa scavare a fondo, sa sviscerare il dolore fisico ed emotivo, sa rendere credibile l’estrema angoscia dei suoi ammazzavampiri, disgraziati senza un lavoro, praticamente senza una casa, senza uno scopo, senza una vita che valga davvero la pena di vivere.

La lotta con i vampiri si trasforma quindi in un urlo disperato dal quale Vergy, Gabriele e Claudio non riescono e non possono sottrarsi, quest’ultimo in particolare, mai così pessimista e scettico sul suo ruolo di cacciatore e uomo eternamente afflitto, combattuto tra la sua romantica vena poetica e citazionista e il suo primordiale, grezzo e ironico cinismo.

Lo scontro tra personalità è complesso e acceso, Vergnani insiste su alcuni frangenti non senza cognizione di causa, le parentesi meditative con lunghe discussioni tra Claudio e Vergy servono infatti a preparare e giustificare porzioni ben precise del romanzo, ma forse il continuo ritornare sui medesimi punti qua e là stanca per il ripetersi dei concetti, forse dall’esito più incisivo se dispensati meno abbondantemente.

Ne nasce comunque un quadro affascinante e insolito, soprattutto in vista di uno dei finali più neri e privi di speranza di certa narrativa dell’orrore, probabilmente il più adatto per chiudere con la giuste, decadenti atmosfere una trilogia che, incredibile a dirsi, mescola con grande efficacia verbosità barocca e sboccata ironia.

Ma se i maschi sono come sempre ben resi, distrutti dal peso delle responsabilità non-volute e da un contesto d’avvenimenti che sembra remare solo e soltanto contro di loro, la controparte femminile appare un po’ debole e indifesa, tanto nella ninfomane Elisabetta quanto nella storica Rossana, poco agguerrite per il ruolo fisico e morale ricoperto, più che altro per la loro fragilità emotiva trasmessa a suon di tenerezze lacrimevoli non sempre a fuoco.

Come accadeva nei capitoli precedenti, anche ne L'Ora più Buia c’è spazio per dei furibondi tour de force vampirici, nei quali l’orrore diventa insostenibile e disperato, un incubo che pare letteralmente senza fine: dalla gitarella nella zona extracomunitaria all’esplorazione delle grotte nel sottosuolo modenese, passando soprattutto per la stordente e infinita festa in centro città, Vergnani sembra aver raggiunto un maggior controllo della penna nell’evitare le eccessive lungaggini in cui inciampava precedentemente.

D’altra parte, in quest’ultimo capitolo si avverte qua e là una sorta di dejà-vù nella riproposizione di vicende chiaramente simili alle avventure già affrontate dal terzetto di ammazzavampiri, e qualche disattenzione o scelta narrativa magari non giovano alla resa complessiva. Difetti come ne troviamo in qualsiasi lavoro.

Vergnani, con questo terzo romanzo, è però sempre più cosciente della sua brillante prosa sarcastica, e pur non riuscendo a far sempre centro con i suoi innumerevoli proiettili, eccedendo sicuramente in un numero di parole troppo elevato per la storia da raccontare, quando spara merita parecchia, parecchia attenzione.

È comunque indubbio che Claudio Vergnani abbia smosso un po’ le acque, in libreria: se il tabù sui vampiri (oggigiorno così innamorati, flaccidi e rigorosamente vietati ai maggiori di 18 anni) è in parte crollato, riconoscendo a una figura così complessa la sua derubata, tenebrosa mostruosità, è sicuramente anche merito della sua trilogia, che si conclude con questo buono L'Ora più Buia.


Recensione originale apparsa il 28/10/2011 su Midian, il blog ufficiale di Simone Corà.

Recensione del libro L'Ora più Buia
Recensione scritta da: Simone Corà
Pubblicata il 03/11/2011

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