Libri > Recensioni > Teoria dell'orrore. Tutti gli scritti critici, di H.P. Lovecraft, edito da Edizioni Bietti nel 2018 al prezzo di 19,00 euro. Leggi la trama.
L'editore Bietti pubblica una nuova edizione aggiornata di Teoria dell'orrore di Howard Phillips Lovecraft, un'antologia a cura di Gianfranco De Turris che raccoglie tutti gli scritti critici del "Solitario di Providence".
Si tratta di una versione aggiornata per quanto concerne la bibliografia e le note: anche l'introduzione di De Turris è stata ampliata rispetto alla versione precedente.
La vicenda editoriale di Teoria dell'orrore di H.P. Lovecraft è stata in realtà molto travagliata. Si contano infatti ben 4 edizioni inclusa quella presente.
La prima era intitolata "In difesa di Dagon" e venne pubblicata - con una grafica spartana - dalla Sugar nel 1994 curata sempre De Turris con l'introduzione del leggendario S.T. Joshi e la traduzione del compianto Claudio De Nardi, personaggio singolare e uno dei più competenti esegeti di Lovecraft in Italia.
Poi nel 2001 l'editore Castelvecchi rese disponibile una versione più corposa che venne però immediatamente ritirata dal mercato causa fallimento dell'editore.
Finalmente, nel 2011, Bietti ha pubblicato una nuova edizione che si avvaleva anche del contributo di Massimo Berruti ma che era ormai esaurita e fuori catalogo da tempo.
Ecco così l'esigenza di rendere nuovamente disponibile questo volume - dedicato a Claudio De Nardi - , scomparso proprio nel 2011 durante la stampa della prima edizione Bietti. Di Claudio De Nardi va ricordato il bellissimo Vita privata di H.P.Lovecraft, splendido volume ora fuori catalogo apparso per Reverdito e ormai di non facile reperibilità.
I contenuti di Teoria dell'orrore sono molto importanti per capire il pensiero teorico e filosofico di Lovecraft nei confronti della letteratura soprannaturale.
In particolare il saggio In difesa di Dagon è emblematico: la sua difesa della propria concezione di come deve essere scritta una storia dell'orrore è da manuale: qui si inizia a capire il suo punto di vista "antiantropocentrico".
Vengono poi approfonditi autori come Lord Dunsany - inizialmente il suo punto di riferimento, Clark Ashton Smith - di cui Lovecraft parla del suo poema Ebony And Crystal - , Henry Whitehead, William Hope Hodgson e Robert E. Howard.
In Teoria dell'orrore possiamo inoltre trovare il noto saggio L'orrore sovrannaturale nella letteratura introdotto da un bell’intervento di Claudio De Nardi che ne ripercorre la travagliata storia editoriale nel nostro paese: la versione qui presente è da considerare la migliore disponibile in Italia per completezza.
Attraverso la lettura di questo saggio veniamo a conoscenza delle opere che l’autore considerava importanti nel genere fantastico e di quelle, in particolare, che hanno influenzato la sua scrittura e le sue visioni e da cui ha attinto per creare il suo universo impazzito e la sua poderosa e originale mitologia tanto che il critico francese Jacques Bergier lo ha definito un "Poe Cosmico".
Lovecraft, in realtà, provava un’ammirazione limitata per gli scrittori gotici come Horace Walpole e Ann Radcliffe che considerava comunque importanti considerandoli come dei pionieri del racconto dell’orrore. Il suo interesse si concentrava infatti verso autori come M.P. Shiel, Walter de la Mare, Arthur Machen. M.R. James e Lord Dunsany.
In particolare, la narrativa del solitario di Providence attinge da Machen il tema della presenza di un male nascosto nelle pieghe della realtà percepibile, un male che minaccia di fare costantemente irruzione nella nostra quotidianità.
Dunque l’influenza di Machen è stata cruciale - come sottolineato anche da Borges - nel plasmare la dimensione cosmica e la scala universale caratteristica della sua fantascienza nera.
Ma è stato probabilmente il punto di vista cosmico di William Hope Hodgson, autore di romanzi capolavoro come La casa sull'abisso e La terra dell'eterna notte, ad avere un'importanza fondamentale nello sviluppo dell'ultima produzione "lovecraftiana".
Molto interessante si rivela poi la lettura del capitolo Alcuni appunti sulla narrativa interplanetaria dove Lovecraft prende le distanze dalla fantascienza della sua epoca - con l'eccezione di H.G. Wells - da lui ritenuta sciatta e priva di "dignità artistico-letteraria" - riferendosi a scrittori come Edgar Rice Burroughs.
In Trame di racconti fantastici possiamo invece leggere i sunti che Lovecraft ha fatto di classiche storie dell’orrore di Poe, Machen, Blackwood, Ewers e di altri scrittori della narrativa dell'orrore.
La lettura di un piccolo estratto dell’epistolario - che consta di oltre 100000 lettere - svela invece l’ampiezza delle sue vedute e la sua cultura che spaziava con grande competenza in vari ambiti fra cui letteratura “weird”, arte, mitologia ed erotismo.
Si tratta in definitiva di un volume di capitale importanza, un testo che tutti, appassionati di Lovecraft e non, dovrebbero possedere.
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