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Libri > Recensioni > Notte di sangue a Coyote Crossing, di Victor Gischler, edito da Meridiano Zero nel 2011 al prezzo di 14,00 euro. Leggi la trama.
Victor Gischler, ormai universalmente noto come l’erede di Joe R. Lansdale e scoperto in Italia da Meridiano Zero, dimostra ancora una volta un talento narrativo eccezionale e una capacità di inchiodare il lettore alla pagina più unica che rara.
Notte di Sangue a Coyote Crossing è un riuscito mix tra western, pulp e noir, tutto costruito intorno al protagonista, Toby Sawyer (un evidente omaggio al Tom Sawyer di Mark Twain), improbabile aiuto sceriffo part-time dalla vita alquanto incasinata, che si ritrova a vivere una notte da incubo, in cui dovrà dimostrare coraggio e intraprendenza non comuni per venire a capo di una serie di brutte sorprese e avversità sempre peggiori.
Succede tutto in una nottata, infatti, a Coyote Crossing, un microscopico e sperduto villaggio dell’Oklahoma, dove non funzionano neppure i cellulari. Dapprima il nostro eroe viene messo dal suo capo a guardia del cadavere di Luke Jordan, un tipo poco raccomandabile imbottito di piombo da chissà chi, poi annoiato si allontana per una sveltina extraconiugale con Molly, la teenager alternativa del paese, e quando ritorna ecco che la salma è sparita.
Panico. Forse è stato uno scherzo dei colleghi antipatici, eppure nessuno sembra saperne niente. E, come se non bastasse, il capo non ritorna e nel paese anche le linee telefoniche fisse cessano di funzionare.
Insomma, Toby si ritrova da solo a cercare il cadavere smarrito e in più deve affrontare un gruppo di misteriosi messicani che, chissà perché, ce l’hanno con lui, proprio mentre la lagnosa moglie Doris decide di mollarlo, lasciandogli in dote Toby junior, il bimbo di un anno, e il trailer, la decrepita casa mobile dove vivevano.
Come se non bastasse, l’aiuto sceriffo scoprirà che a Coyote Crossing molti insospettabili nascondono dietro la facciata perbenista oscuri segreti, e che per mantenere quei segreti tali sono disposti anche a ucciderlo. E per di più i fratelli Jordan sono convinti che a uccidere Luke sia stato proprio Toby e scendono in paese decisi a fargli la pelle.
Un casino totale, come direbbe Jean-Claude Izzo, ma davvero divertente, che tiene il lettore col fiato in gola fino all’ultima pagina con una sequela di colpi di scena e inseguimenti, corse a perdifiato nel deserto e imboscate, camion che distruggono motel e assalti alla stazione di polizia, fino alla resa dei conti con tanto di sparatoria finale degna di un film western.
Gischler si distingue per uno stile cinematografico, molto scorrevole e ricco di humour. La voce narrante di Toby è incredibilmente convincente, merito anche dell’ottima traduzione di Luca Conti, ma tutti i dialoghi sono realistici, l’azione mozzafiato e i personaggi a volte memorabili, come la decrepita ma terribile Nonna Jordan, matriarca dei fratelli criminali che tengono sotto scacco il paese.
Un romanzo bello, forte, appassionato, da leggere tutto d’un fiato, accompagnandolo possibilmente con due dita di bourbon, un buon cigarillo e gli ABBA in sottofondo (leggetevi il libro e capirete perché).
Che cosa desiderare di più dalla vita?
Avvertenza per i lettori: non cominciate a leggere Coyote Crossing di sera, perché rischiate seriamente di passare la notte in bianco, finché non lo avrete terminato.
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