Libri > Recensioni > Un Finale Perfetto, di John Katzenbach, edito da Fazi Editore nel 2015 al prezzo di 16,00 euro. Leggi la trama.
Certo che ne ha fatta di strada la fiaba di Cappuccetto Rosso da quando fu inventata dai Fratelli Grimm nel 1857 e la trasposizione che ne fa John Katzenbach con questo suo romanzo Un finale perfetto non si discosta molto dal contenuto di quella originale, poiché gli argomenti a cui fa riferimento sono violenza e paura, oltre alla netta contrapposizione tra vite ordinarie e l’oscurità del Male e le sue tante sfaccettature.
C'era una volta una dolce bimbetta; solo a vederla le volevan tutti bene, e specialmente la nonna che non sapeva più che cosa regalarle. Una volta le regalò un cappuccetto di velluto rosso, e poiché‚ le donava tanto, ed ella non voleva portare altro, la chiamarono sempre Cappuccetto Rosso.
John Katzenbach non è un neofita per quanto riguarda i thriller psicologici, a cominciare dal suo primo romanzo Facile da uccidere, stampato nella collana Club Degli Editori nel 1992.
Un finale perfetto rispecchia esattamente il plot del thriller sincopato, nel quale non vi è la presenza di commissari o investigatori, né occorre indovinare chi è l'assassino – o il presunto tale. La particolarità della trama di Katzenbach sta nello studio del crimine perfetto di uccidere tre donne contemporaneamente – già di per sé un obiettivo ambizioso – e inoltre di impedire alla polizia di collegare i tre omicidi.
Ma, come si sa, il crimine perfetto non esiste e l'uomo dovrà fare i conti con l'imprevedibilità degli eventi.
Questo Lupo Cattivo contro le tre Cappuccetto Rosso, ricorda anche l’altra fiaba in cui vi è la presenza del lupo: I tre porcellini di James Orchard Halliwell-Phillipps nella quale l’animale cerca in tutti i modi di mangiarsi i fratelli buttando giù le loro case, senza risultato.
In questo caso, però, sembra quasi il gioco perverso che il gatto fa con il topo prima di ucciderlo. Lo acchiappa per la coda, lo lascia facendogli credere di averlo liberato, per poi riprenderlo.
Ma se il micio lo fa con l'istinto e senza la premeditazione che contraddistingue l'animale, il killer scrittore ha programmato tutto e si diverte a percepire la paura che le tre donne sentono all'avvicinarsi del momento così largamente minacciato.
Una psicologia tanto azzeccata quanto sottovalutata... quanto può ingegnarsi una persona sapendo di rischiare la vita? Quanto la paura può scatenare l’adrenalina e costringere tre soggetti all’apparenza passivi ad unirsi e reagire ad una morte certa?
Katzenbach descrive un assassino scrittore, che anela al successo in entrambi i ruoli ed è talmente affascinato dal fondere fantasia e realtà, favola e finzione. Un gioco perverso che costerà caro al protagonista.
Un finale perfetto è un buon thriller psicologico, che porta a un finale perfetto, per chi? Sta a voi scoprirlo e vi assicuro che va al di là di ogni prevedibile conclusione.
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