Libri > Recensioni > Libri di sangue: Le stelle della morte, di Clive Barker, edito da Castelvecchi nel 2011 al prezzo di 16,50 euro. Leggi la trama.
Libri di sangue: Le stelle della morte, la raccolta riedizione del primo dei Books of Blood dello scrittore inglese Clive Barker, può dare la giusta dimensione di come godere appieno di una forma letteraria, solitamente considerata inferiore, come quella del racconto.
Le atmosfere barkeriane hanno un taglio cupo, angoscioso e – aggettivo utilizzato dai più – visionario. Lo testimoniano questi sei racconti, di cui almeno tre di livello assoluto, che viaggiano su binari mai raggiunti da altri scrittori.
L'apertura è affidata a Il libro di sangue, racconto tanto breve quanto d'impatto da cui è stato tratto un film (Book of Blood, del 2009), con cui Barker rafforza il concetto "Siamo tutti libri di sangue: in qualunque punto ci aprano, siamo rossi".
Ma se già i crocevia delle anime de Il libro di sangue portano il lettore su un terreno carico di orrore e angoscia, ancora più delirante sarà il turbinio di emozioni che vi accompagnerà durante il viaggio nella Macelleria Mobile di Mezzanotte (da cui è stato tratto il film Prossima fermata: l'inferno). Barker non esita a sezionare il buio del mondo, il buio della psiche umana, a mostrarlo in tutta la sua crudezza e a svicerarne le imprevedibili evoluzioni, fino a ritrovare orrori ancestrali; e lo fa con uno stile quasi disarmante, tessendo una ragnatela di parole tanto armoniche quanto letali.
Letali come il segreto che Redman scoprirà in Pig blood blues (stendiamo un velo pietoso sulla traduzione italiana: Mai dire maiale, con buona pace della Gialappa's), in cui il taglio iniziale "di formazione" lascerà campo ben presto a risvolti atroci e sanguinari.
Tralasciando due – comunque ottimi per costruzione e abilità narrativa – racconti come Il ciarliero e Jack e Sesso, Morte e Stelle, arriviamo alla conclusione con In collina, le città. Barker, in questo caso, dà una sapiente lezione di come costruire una storia fantastica instillando nel lettore la sospensione dell'incredulità: attraversando la quotidianità, il buon Clive riesce a sterzare verso strade ultraterrene. E lo fa senza scossoni, senza sbavature, ipnotizzando chi legge e immergendolo in uno scenario audace, esplorandolo sin negli angoli più bui e remoti, facendolo esplodere con potenza fino a condurlo all'inevitabile finale.
Impossibile non restare avviluppati dalle storie nere di questo eccezionale scrittore, impossibile non avere una copia di Libri di sangue: Le stelle della morte nel proprio scaffale.
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