Libri > Recensioni > Vittime, di Jonathan Kellerman, edito da Fanucci nel 2012 al prezzo di 10,00 euro. Leggi la trama.
Vittime è il penultimo romanzo della serie dedicata al personaggio di Alex Delaware, specializzato in psicologia forense e consulente della polizia di Los Angeles, nato dalla penna di Jonathan Kellerman. Il volume è preceduto da Ossessione (2009), Ossa (2010), Una prova schiacciante (2011), L'Inganno (2011) e seguito da La Colpa (2013) tutti pubblicati da Fanucci TimeCrime.
In realtà, il primo romanzo che vide come protagonista Delaware si intitolava When the Bough Breaks del 1985, tradotto in Italia in Trauma e pubblicato nel 1991 dalla casa editrice Interno Giallo (divenuta poi Sperling&Kupfer).
In questa storia, Alex è psicologo infantile ed è molto sensibile alle problematiche legate all'infanzia. Ha una grande capacità comunicativa ma, soprattutto, riesce ad ascoltare. Schematico e intuitivo, agisce seguendo un filo logico e non lascia nulla di intentato.
Molto spazio viene dato alle indagini e al grande lavoro della polizia: ruolo fondamentale quello del detective Milo Sturgis. Anch'esso ben tratteggiato dall'autore come spalla di Delaware: gay, corpulento e scorbutico, ma insieme hanno una forza inaspettata nel condurre le indagini.
Kellermann descrive un mondo - quello delle cliniche psichiatriche - ancora troppo offuscato da una patina di indifferenza: queste istituzioni si prendono cura dei soggetti più difficili e cercano di condurli, attraverso un percorso spesso accidentato e burrascoso, verso una vita pressoché normale.
Le "vittime", protagoniste indiscusse del romanzo, sono descritte in ogni dettaglio, in ogni debolezza. E l'assassino ne conosce le abitudini, sa dove e quando colpirle.
Lo scrittore usa un ritmo sincopato sin dalle prime righe e tiene il lettore incastrato nella trama. Il villain del romanzo è stato paragonato a Jack lo Squartatore per la brutalità degli omicidi, ma le scene cruente sono alquanto limitate, per non urtare i lettori più sensibili.
Definito come thriller, quello che invece emerge dall'opera è un mix di pulp e psycho-crime che fatica a decollare. E proprio quello che sembra un vantaggio, vale a dire la descrizione nei minimi particolari di ogni dettaglio, diventa nel contempo un difetto.
Vittime forse non è il migliore romanzo di Kellerman, ma il viaggio attraverso la mente umana e alla destinazione verso cui è spinta a causa degli eventi è sempre molto interessante. Chi può dire davvero di essere sano di mente?
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