Libri > Recensioni > Mala Suerte, di Marilù Oliva, edito da Elliot Edizioni nel 2012 al prezzo di 16,00 euro. Leggi la trama.
Mala Suerte è arrivato dopo troppo tempo da Fuego e ¡Tù la pagarás!.
Lo aspettavo, sapevo che sarebbe stato un romanzo speciale.
Perché la Guerrera cresce, cresce con l’autrice, cresce come me, che guardo la vita con sempre maggior disincanto, tentando di conservare ciò che ho di più vero, di più istintivo.
La Guerrera non è un personaggio di carta. Se la incontrassi, la riconoscerei immediatamente. Muoverebbe le dita nervose per portare la sigaretta alle labbra. Sposterebbe il peso su un piede, spingendo fuori l’anca, in una sorta di sfida al mondo intero. Poi camminerebbe leggermente avanti, rispetto a me, i tacchi a spillo che non fanno fatica a sostenere i suoi piccoli piedi, i passi veloci e brevi, un profumo leggero ma persistente.
"Elisa", direi il suo nome con dolcezza, e lei mi risponderebbe con un sorrisetto ironico, guardandomi con la coda dell’occhio, riuscendo comunque a stabilire un’intesa.
Ci vuole poco, perché la Guerrera entri nella nostra testa, bastano poche righe.
Mala Suerte ha un ritmo magico. Si legge velocemente, è come se l’autrice ti raccontasse la sua storia all’orecchio, una storia di sangue, ma anche di amore, di disfatta e di rinascita.
Marilù Oliva scrive in modo impeccabile, eppure carnale, sensuale, vibrante.
"La Sfortuna era scesa in picchiata su di me, mi aveva nascosto le bambole e svaligiato le azioni, scegliendomi quando ero troppo piccola per accorgermene o reagire.", dice Elisa, pensando alla sua matrigna, che le ha rubato tanto, dandole in cambio un sottofondo di rabbia mai placato. "Che cosa sono dunque, io, nella sua testa inzuppata di credulonerie e riti scaramantici? La Mala Suerte".
È questo il tema centrale del romanzo, la Sfortuna che macchia l’intelletto, lo rende incapace di proseguire le strade battute in passato con sicurezza, lede la fiducia in sé e negli altri, confonde, ammalia, mente.
La Guerrera non ci crede, finalmente non si dà per vinta, lotta nonostante il suo costante e apparente crogiolarsi nella tragedia, nei suoi aspetti consolatori, nell’inedia colpevole, spazzata via solo ogni tanto a colpi di Capoeira.
Il coraggio lo trova nel pozzo nero della sua anima, quello in cui nasconde un’infanzia perduta, scandita dal ritmo solenne della Divina Commedia, dei suoi versi così amati, infusi di significati che vanno oltre le intenzioni di Dante, infusi di vita.
Con Mala Suerte, Marilù Oliva lascia per sempre il segno nella letteratura noir, dandole nuova vita, nuovi significati. E lo fa con una naturalezza e un tocco leggero che spiazza, sorprende, inebria.
|