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Libri > Recensioni > Mano nera, di Alberto Custerlina, edito da B.C. Dalai Editore nel 2010 al prezzo di 13 euro. Leggi la trama.
Dopo aver esordito con Balkan Bang! (Perdisa Editore, 2008), Alberto Custerlina continua il suo viaggio nei Balcani con Mano Nera (Baldini Castoldi Dalai, 2010). In una Sarajevo che ancora riporta le profonde ferite della guerra, un'organizzazione criminale rapisce la figlia e la nipote di un ministro e si impossessa del prezioso Haggadah, libro-simbolo della multiculturalità dei Paesi slavi, con l’intento di riaccendere lo scontro etnico. Per risolvere il caso e recuperare ostaggi e libro il Governo si affida a Ljudmila Horvat, detta La Santa, una cristiana integralista convinta di operare nel nome di Dio.
Mano Nera è un romanzo dal ritmo incalzante, fin dalle pagine iniziali, quando assistiamo al sanguinoso rapimento della prima ragazza, per arrivare a un finale ricco di azione e di colpi di scena.
Nel mezzo tanti brevi capitoli, veloci e ricchi di dialoghi serrati che mantengono la tensione sempre alta. Tanto spazio è dato a sparatorie, scazzottate, accoltellamenti, omicidi, spietate cacce all’uomo (o alla donna), ma non si tratta di una violenza-spettacolo fine a se stessa, quanto di un veicolo per incanalare il lettore in questo angolo grigio di mondo in cui la luce sembra non arrivare mai.
Questa è la Sarajevo che descrive Custerlina con grande abilità, facendoci respirare ogni angolo di strada, ogni locale malfamato o casinò di lusso.
L’intreccio di per sé è abbastanza semplice, ma è il modo in cui l’autore lo racconta che fa di Mano Nera un bel libro. Uno stile semplice, essenziale, che non lascia spazio a inutili riflessioni, monologhi interiori o pericolosi giudizi politici e che cementa le sue basi nella vincente scelta di scrivere capitoli brevi.
Il lettore può così seguire con facilità le vicende di tutti i personaggi coinvolti in questo romanzo action thriller, uno di quelli per cui Hollywood spenderebbe milioni di dollari in effetti speciali solamente per le scene degli inseguimenti e delle sparatorie in strada.
Mano Nera è un libro che si legge velocemente, sia perché è lungo poco più di centosettanta pagine, sia e soprattutto perché è difficile fermarsi una volta cominciato.
L’unico brano non proprio convincente è quello dell’apparizione a sorpresa di Kirill Todorovski nel finale: «[…] Sulle prime avevo pensato di rimanere in quell’armadio… Ero di sopra quando siete arrivati e mi sono nascosto. Chi di voi intelligentoni penserebbe mai di guardare negli armadi, eh?» sa tanto di artefatto. Per il resto tanto di cappello a un autore giovane ma non troppo (Custerlina è del 1965) che ha (ri)dato vita a un genere in cui l’Italia non è mai stata seconda a nessuno.
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