Libri > Recensioni > Apocalisse Z, di Manel Loureiro, edito da Nord nel 2010 al prezzo di 16,60 euro. Leggi la trama.
Leggere un libro che parla di zombie in questo periodo significa correre il rischio di incappare in qualche ennesimo clone di cose già viste, ma ciò non accade col romanzo di esordio dello scrittore spagnolo Manel Loureiro.
Il suo Apocalisse Z (Editrice Nord, 2010) racconta sì la solita storia di un misterioso virus che si diffonde con incredibile velocità in tutto il mondo trasformando gli umani in morti viventi, ma il suo modo di raccontarla rende il libro unico.
È innegabile che l’autore si sia ispirato a una ricca bibliocinematografia che in questi anni ha fatto la fortuna degli zombie, primi fra tutti Richard Matheson di Io sono leggenda e George A. Romero della saga dei morti viventi, ma nonostante ciò, lo stile con cui Loureiro racconta la storia da’ un nuovo significato al romanzo.
Le avventure sull’orlo dell’inferno del protagonista sono emozionanti e riescono a trascinarci dentro questa Apocalisse in cui la presenza umana è ormai pressoché inesistente.
Ognuno di noi potrebbe essere l’avvocato di Pontevedra che si trova solo al mondo mentre fuori dalla sua casa gli zombie si lamentano e battono ossessivamente sulle porte, e tutti probabilmente si comporterebbe come lui: nessuna delle sue azioni sa di finto eroismo o di inutile machismo, Loureiro riesce a rimanere saldamente ancorato alla realtà, riuscendo anche a regalarci brani memorabili.
Il cuore pompa a mille all’ora quando il protagonista (in compagnia di un altro improbabile sopravvissuto) si trova assediato in un minimarket, salvandosi la pelle solo perché un soppalco si trasforma in un prezioso rifugio. Oppure quando dentro l’ospedale di Meixoeiro, alla disperata ricerca di medicinali, i due si trovano in un autentico micro mondo infestato dove l’Uomo ha tentato un’ultima e disperata resistenza.
Apocalisse Z potrà anche essere considerato un romanzo non originale o innovativo, alcuni potrebbero perfino considerarlo una squallida operazione commerciale, ma è scritto (e tradotto) talmente bene che anche se si sa come andrà a finire, lo si legge con avidità fino alla fine.
Loureiro è uno straordinario affabulatore, potrebbe anche raccontarci Pinocchio, ma lo farebbe talmente bene che non ci accorgeremmo di conoscere già la storia.
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