Libri > Recensioni > La mano sinistra del diavolo, di Paolo Roversi, edito da Mursia nel 2006 al prezzo di 15.00 euro. Leggi la trama.
Provo grande ammirazione per autori come Paolo Roversi. Gente giovane (anagraficamente) che si affaccia al mondo editoriale italiano "che conta" con modestia, preparazione e consapevolezza di tutto quello che bisogna fare per "essere scrittore" in Italia.
Affilate le armi con una serie di eterogenei saggi e bagnatele col primo sangue nel romanzo di debutto Blue Tango, Roversi si presenta ai lettori con questa sua seconda opera di narrativa, La mano sinistra del Diavolo, con alle spalle una casa editrice di maggior spessore e una storia ancor più intrigante e ben scritta.
Il protagonista delle vicende, per fortuna, non è però cambiato. Enrico Radeschi torna in azione quindi, con la sua passione per le indagini, il fiuto per la notizia del giornalista di razza e le sue utilissime conoscenze informatiche. Intorno a lui si muovo personaggi già conosciuti e nuovi, elementi che nel corso delle 302 pagine del romanzo impareremo ad apprezzare e conoscere meglio. Le loro storie, le loro vicende personali, la loro evoluzione rappresentano gran parte della piacevolezza di questa storia.
A una scrittura scorrevole e moderna, che lascia spesso spazio a spruzzi di commedia, si affianca il continuo "giocare" dell'autore con la mente del lettore: Roversi è innanzitutto un gran conoscitore del genere, e sfrutta situazioni e elementi già visti e vissuti a suo favore anticipando le intuizioni del lettore e sorprendendolo.
Il mix di elementi reali (ottime le conoscenze dell'autore su diversi aspetti "tecnici" che riguardano il mondo delle forze dell'ordine e del giornalismo) e di "attimi leggeri" rendono La mano sinistra del Diavolo una lettura d'intrattenimento adatta a chiunque e ampiamente godibile. Il background storico su cui si basa gran parte delle vicende narrate (che evitiamo di citare per non rovinarvi il gusto della lettura) è invece materiale serissimo e "grave" che merita assolutamente di essere conosciuto e divulgato, e che dona "spessore" all'opera.
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