Libri > Recensioni > Il significato della notte, di Michael Cox, edito da Longanesi nel 2006 al prezzo di 18.60 euro. Leggi la trama.
Mi sono trovato a leggere l’opera prima di Michael Cox per puro caso, inviatami dalla Longanesi, per farne promozione, assieme ad altri libri. Mi ha incuriosito subito il fatto che fosse già stato etichettato come un capolavoro letterario, destinato a divenire un libro di culto. Una mossa certamente rischiosa per un libro scritto da un esordiente, anche se in realtà l’autore ha alle spalle una lunga carriera da editor presso la Oxford University Press, ma che si è comunque rivelata azzeccata. Resta dunque da stabilire cosa possa aver spinto gli editori a dare vita a una dura battaglia per acquisirne i diritti alla cifra da capogiro di mezzo milione di sterline, record assoluto per un’opera prima.
La voce narrante di Glyver riesce a far rivivere alla perfezione la Londra vittoriana con uno stile di scrittura che si avvicina incredibilmente a quello dei classici di Dickens, di Collins e di James, ma sarebbe impossibile fare un paragone, si tratta pur sempre di un’opera prima, carica sì di eccellenti spunti, ma anche padrona di difetti.
Sono incredibili la perfezione e il manierismo con cui l’autore riesce a descrivere una città ottocentesca, fredda e cupa, che pare riflettere le ossessioni e il male che albergano nell’anima del protagonista, uomo ossessionato dalla vendetta, figura tragica che non riesce a darsi pace e mai ci riuscirà, se non il giorno in cui avrà tolto di mezzo il suo nemico, P. Daunt.
Per giungere a questa vendetta, il protagonista si trova a dover affrontare temi quali il Fato, qui metaforicamente chiamato “Mastro Ferraio”, e la notte, che tanto mi ricorda gli “inni della notte” del tedesco Novalis, ma anche le sue passioni la fanno da padrone, quella maniacale per i libri, quella per le donne, e quella per il laudano.
Michael Cox sa scrivere, e dimostra di avere una incredibile capacità organizzativa, che gli permette di incastrare tra loro tutti i tasselli che vanno a comporre questo complesso intrigo, e lo fa partendo dalla fine, dall’omicidio di un innocente, per poi tornare indietro nel tempo tramite la tecnica dei flash back sino a riportare il lettore alla fine, cioè al presente, ovvero all’inizio del libro.
Nel medesimo istante, però, tutta questa perfezione mi ha dato l’idea di un libro troppo descrittivo e programmato, dove, chiaramente per scelta dell’autore, risulta difficile, se non impossibile immedesimarsi, nel protagonista.
Il significato della notte è un libro che stupisce più per la precisione dell’autore che per i fatti che vanno a comporre la trama, comunque da leggere assolutamente per chi ama la letteratura vittoriana e per chi vuole farsi un’idea di come e quanto dovrebbe lavorare un’aspirante scrittore, prima di proporsi agli editori.
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