Libri > Recensioni > Sirene, di Laura Pugno, edito da Einaudi nel 2007 al prezzo di 11 euro. Leggi la trama.
Un romanzo geniale e ammaliante questo Sirene, in parte per via del tema trattato, ma anche per lo stile dell’autrice che, con una scrittura struggente ma mai compiaciuta, riesce a dare corpo e anima a una di quelle storie che qualunque scrittore amante del fantastico vorrebbe mettere in scena, nella quale l’antico mito delle donne del mare, già affascinante di per sé, rivive in un futuro che non pare molto lontano.
Descrizioni accurate ma mai noiose, colori in grado di prendere spessore al di fuori della pagina scritta, ricordi, vecchie regole di genetica applicate a nuove creature, corpi di sirena usati una volta come cibo e un’altra per il piacere sessuale, strani personaggi in cerca di suicidio (indimenticabile l’immagine dell’uomo che per andarsi a uccidere indossa un costume da sirena), il protagonista che si sostituisce al maschio di sirena durante la monta degli animali: sono molti gli elementi suggestivi che si dipanano lungo le pagine del libro, in alcuni tratti sconcertando per la loro crudezza, in altri deliziando il lettore, cui viene dato lo stimolo di scoprire un mondo non tanto diverso dal nostro, dove a bisogni che dovrebbero essere legati alla mera sopravvivenza l’uomo riesce a coniugare le proprie perversità.
Pescando (e non c’è ironia nel dirlo) da vari generi, combinando un argomento fantasy a uno sfondo postcyberpunk e a una sessualità a dir poco ostentata, mettendo insieme una sorta di “manga letterario”, in cui si possono cogliere moltissimi – a volte più sottili, a volte meno – influssi che arrivano dalla cultura nipponica, Laura Pugno, autrice non ancora conosciuta dal grande pubblico ma probabilmente destinata a diventarlo, ha aperto un qualitativo spiraglio (o, pubblicando in Einaudi, anche qualcosa di più) perché il fantastico italiano acquisti quella voce un po’ più autorevole che tutti noi amanti del “genere” ci auguriamo da tempo.
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