Libri > Recensioni > Il nascondiglio della farfalla, di Ippolita Avalli, edito da Mondadori nel 2014 al prezzo di 13,60 euro. Leggi la trama.
Sulle pagine di LaTelaNera.com recensiamo oggi l'ultimo romanzo di Ippolita Avalli, Il nascondiglio della farfalla, edito da Mondadori per la collana Omnibus.
Nel corso degli anni, la scrittrice ha cambiato spesso case editrici e generi letterari, tra i suoi romanzi: Aspettando Ketty (Feltrinelli 1982), L’infedele (Rizzoli 1988), Dea dei baci (Baldini&Castoldi, finalista premio Strega 1997) e Amami (Baldini&Castoldi 199).
Da Feltrinelli sono usciti Nascere non basta (premio città di Bari 2003), Mi manchi e la ristampa di Dea dei Baci, che costituiscono una trilogia. I suoi libri sono pubblicati nei maggiori Paesi europei. Come sceneggiatrice ha collaborato a La città delle donne di Federico Fellini.
In realtà trovo che queste opere abbiano tutte un filo conduttore: il complesso universo femminile in tutte le sue micro-sfaccettature, dall'aspetto psicologico alla ricerca della propria identità.
Questa volta con Il nascondiglio della farfalla la scrittrice si cimenta con un thriller accattivante che ruota sempre intorno a personaggi femminili. L'empatia al romanzo è immediata. La Avalli sa come tenere il lettore incollato alla trama. Il romanzo è un inno alla donna, alle sue debolezze e alle sue forze.
Il personaggio di Sandra Kapsa è approfondito in ogni particolare e assume il ruolo di protagonista. La sua presenza emerge, relegando ai margini qualsiasi altro soggetto, dalla ragazza scomparsa al vicecommissario che la supporta. Non è la classica trama – ormai consolidata, peraltro – del poliziotto di turno che indaga e sul quale si ricama ad hoc una vita travagliata (tipo Joe Nesbo e il suo Harry Hole o Camilleri con il commissario Montalbano).
La scrittrice sonda l'animo umano e le sue complessità e quando ti sembra di aver capito dove vuole andare ad ammarare, fa improvvisamente un cambio di rotta e ti trovi ancora in altomare, alla ricerca di un colpevole.
Senza correre il rischio di spoilerare, trovo un po' forzate alcune azioni che sembrano doverosamente legate ad uno studio approfondito di entimologia, che non compromettono però la trama nella sua globalità.
Il nascondiglio della farfalla punta il dito sull'impotenza delle forze dell'ordine quando si tratta di stalking o di pedofilia e quanto sia più facile curare che prevenire un cancro così diffuso come questo, che può essere preso in considerazione solo se esiste un reato.
C'è ancora molto da cambiare e il romanzo di Ippolita Avalli sembra volercelo ricordare.
L'ora del silenzio è finita. È ora di parlare.
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