Libri > Recensioni > La spia e la rockstar, di Liaty Pisani, edito da Fazi nel 2006 al prezzo di 17.50 euro. Leggi la trama.
Noi de La Tela Nera non potevamo certo non tenere monitorata Le vele nere, la collana di genere che Fazi Editore lo scorso anno ha inaugurato sferrando da subito ai lettori un bel pugno nello stomaco con il conturbante romanzo Un assassino qualunque di Piernicola Silvis, sul difficile tema della pedofilia.
Anche il secondo volume di questa collana riserva una piacevole sorpresa: La spia e la rockstar è prima di tutto un libro pulito, scorrevole, con una trama densa ma ben dosata. Del resto l’autrice, Liaty Pisani, milanese trapiantata in Svizzera, è una vecchia presenza in libreria: negli anni Ottanta si era fatta conoscere con alcuni romanzi pubblicati da Mondadori e alcuni lavori poetici, per poi abbandonare il bel Paese e il panorama letterario italiano quando il suo romanzo su Ustica fu boicottato dalle case editrici, negli anni Novanta. Ogden, la spia richiamata nel titolo di questo romanzo, è ormai un personaggio ben rodato: protagonista dei libri precedenti dell’autrice, ha una sua ben precisa quanto spiccata personalità; personalità che, in questo libro, trova un completamento soddisfacente nel suo “partner”, la grande rockstar Robert Hibbing, cappello a falda larga, una voce sgretolata e dylaniana, che sarà coinvolto nella missione e nelle relative implicazioni, rischiando di essere ucciso per colpa delle canzoni di protesta con cui ha infiammato le giovani generazioni.
A una scrittura onesta e ben ritmata, ricca di dialoghi ma descrittiva al punto giusto, si intreccia un cosiddetto “elemento esotico” di tutto rispetto: non solo un’avvincente intrico politico, ma anche un filone metafisico (l’Elite che dai tempi dei tempi governa il mondo all’insaputa delle masse) e un richiamo religioso a cui avrebbe potuto pensare anche Dan Brown, con i buoni e i cattivi di turno alla ricerca dell’arma che trafisse il costato di Cristo morente, la lancia di Longino.
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