Ne Il Canto della Civetta prosegue il viaggio dell’autore Gianluca Ingaramo nei territori dell’incubo e del soprannaturale.
Racconti horror classici, trentadue in tutto, che hanno come tema portante il senso dell’ignoto che ancora pervade la società contemporanea. Racconti dedicati al lettore che ancora oggi crede nell’esistenza di un qualcosa pronto a ghermirlo al calare delle tenebre.
La civetta si trasforma quindi nel simbolo della vittoria delle tradizioni popolari sulle presunzioni della scienza e del progresso. Il suo canto trascende il richiamo di un uccello notturno, diventando uno dei presagi di morte per eccellenza, lo stesso di cui narrano le mille storie della leggende popolari.
La civetta è dunque elemento portante di questi racconti, ma ne è anche la grande assente, infatti mai vi compare direttamente, forse persino lei spaventata dal resto della compagnia: licantropi, vampiri, streghe e fantasmi, ma anche alieni malvagi.
Aggiungendo anche qualche maniaco omicida - per non farsi mancare nulla - la ricetta è servita: l’opera si apre appunto con Il Rasoio e si chiude con Il Postino, due racconti nei quali è il lettore a decidere quali siano davvero i mostri.
Senso di mistero e di desolazione che ovviamente permea anche gli altri trenta racconti, nei quali piuttosto frequenti sono le incursioni nel futuro, sempre con tematiche degne del titolo.
Il Canto della Civetta costituisce la seconda parte dei racconti dell’autore Gianluca Ingaramo, collezione iniziata ne I Figli della Luna Piena. Entrambe le antologie sono fresche di pubblicazione su Amazon al costo di €. 0,89 cadauna e disponibili a questo indirizzo esclusivamente in formato digitale.
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