L’horror si è evoluto e - tranne rare eccezioni - licantropi, vampiri, streghe, demoni e tutti gli altri mostri che rappresentano il repertorio tradizionale del genere hanno lasciato spazio a opere nelle quali i demoni sono da ricercare nelle nefandezze commesse dall’uomo stesso.
I Figli della Luna Piena è stato scritto per chi ha nostalgia di horror tradizionale. Quaranta racconti in totale, proiettati in una dimensione nella quale al calare delle tenebre si spegne il lume della ragione e può accadere più o meno qualunque cosa, come essere sbranati da un lupo mannaro, oppure morsi da un vampiro, oppure ancora assediati da un fantasma.
I racconti sono in genere molto brevi, fruibili anche individualmente in un momento di pausa. La dimensione onirica accumuna le atmosfere rarefatte di questi racconti, dove il senso dell’orrido è perlopiù uno stato mentale che evita la truculenta, ma non disdegna alcune incursioni nella fantascienza, sempre e rigorosamente sotto la bandiera dell’old style.
Fin dalla prima pagina siamo accolti da un licantropo ne La Notte della Bestia fino ad essere governati da una classe politica vampira nel vero senso della parola ne Il Pianeta Rosso, il racconto che chiude il volume. In mezzo, altre trentotto storie che richiedono al lettore, in mezzo a svariati riferimenti classici, di sospendere il fiato oltre che il giudizio.
I Figli della Luna Piena costituisce la prima parte dei racconti dell’autore, collezione che prosegue ne Il Canto della Civetta. Entrambe le antologie sono fresche di pubblicazione su Amazon al costo di €. 0,89 cadauna e disponibili a questo indirizzo esclusivamente in formato digitale.
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