Londra, autunno 1890. Julius Milton, ventunenne appena trasferitosi da Salisbury, cerca di mantenersi con l’unica cosa che sappia fare: dipingere. Sogna di essere un esploratore, ma deve accontentarsi di fare il decoratore di scena in un modesto teatro dell’East End. Un lavoro ripetitivo, noioso, senza stimoli o sbocchi.
Tutto il suo talento, Julius lo riversa sui taccuini in cui dipinge piante, molluschi e animali esotici; opere naturalistiche, che gli vengono ispirate dalle frequenti visite alle sale del British Museum, ma che sempre più spesso si mescolano a raffigurazioni di creature mostruose e luoghi alieni, caratterizzati da strane geometrie. Questi ultimi, li disegna quando è preda del suo disturbo: soffre di terribili emicranie, in cui vede la realtà in bianco e nero, ha strane visioni ed è tormentato da incubi. Sogna di precipitare nello spazio, tra miriadi di stelle; gli appaiono un gatto dalla pelle di serpente, un antico castello, una donna bionda urlante e un uomo che ghigna.
È il libraio Tyrell a rivelargli che il castello dei suoi incubi esiste davvero e si trova nelle highlands, in Scozia, in una località chiamata Kirsdale, dove di recente è stato barbaramente ucciso Alan Renwick, studioso di plaeontologia e geologia dell’Università di Aberdeen, impegnato nel cercare fossili presso la torbiera del paese. Quando vede la sua foto sul giornale, Julius lo riconosce all’istante: è l’uomo che ghigna nei suoi incubi.
Per cercare di capire quale sia la causa del suo disturbo e cos’altro ci sia di reale nelle sue visioni oniriche, decide di lasciare il lavoro in cui è incastrato e di partire per la Scozia.
Raggiunge quindi Kirsdale, prende alloggio in un pub, impara a conoscere i rudi e freddi abitanti del luogo, particolarmente amanti dei gatti, e incontra un altro straniero, Thaddeus Walkley: un professore di zoologia e sistematica dell’Università di Edimburgo, che cerca tracce di creature mostruose e sconosciute in giro per il mondo e in tutte le biblioteche e gli archivi che riesce a consultare.
Insieme, Julius e Thaddeus iniziano a investigare sulla morte di Alan Renwick e sulla scomparsa di capi di bestiame, le cui carcasse dissanguate vengono rinvenute nella torbiera. Intanto, si moltiplicano gli avvistamenti di creature senza forma, che si muovono nella boscaglia intorno a Kirsdale, e altri uomini vengono uccisi in modo orribile, alimentando le paure e l’isterismo degli abitanti del paese e facendo sì che il disturbo di Julius cresca di intensità, insieme agli incubi che gli provoca.
Nel cielo notturno sopra le highlands splende una cometa luminosissima, a cui questi fatti di sangue sembrano misteriosamente legati. E non è la prima volta che i mostri si presentano in paese, a riscuotere il loro tributo di sangue: sembra sia già accaduto secoli prima, al tempo delle streghe.
Un quadro dell’epoca, infatti, raffigura una battaglia tra la gente di Kirsdale e dei diavoli simili a draghi, mentre nei registri parrocchiali del 1602 è annotata la morte di oltre sessanta persone.
Tassello dopo tassello, Julius e Thaddeus cercheranno di ricostruire il misterioso mosaico dell’orrore in cui sono ormai intrappolati, concentrando le loro indagini sulla villa di Alan Renwick, che coi suoi studi e le sue ricerche doveva aver portato alla luce qualcosa di tanto pericoloso e terribile da costargli la vita e, forse, da condannare il mondo intero, aprendo la strada ai mostruosi predatori venuti dall’abisso.
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