9 agosto 1516, s-Hertogenbosch, Paesi Bassi. L'uomo conosciuto come Hieronymus Bosch, il libero maestro, lascia questo mondo circondato dai colori che ne hanno caratterizzato la vita e la sua essenza, accompagnato tanto dallo sguardo di Dio che da quello del Diavolo.
Pochi giorni dopo, al funerale di Jeroen van Aken, il vero nome del famoso pittore, i notabili della città di s’Hertogenbosch si stringono attorno alla sua bara. Pochi di loro soffre per la scomparsa dell'impareggiabile artista, la maggior parte è pregna dei più diversi sentimenti e di una strana forma di inquietudine.
L'uomo che aveva saputo ritrarre sulla tela le pieghe più recondite e nascoste delle loro anime non c'è più.
Com'era riuscito a mettere così a nudo ciò che dimora al loro interno?
L'unico modo per capirlo è ripercorrere la sua sua vita, i suoi sogni e il suo mondo, dal fango di Den Bosch (il Bosco) fino alla corte di Federico il Bello, attraverso i rapporti con la sorella Katherijn, la moglie Aleyd e l'amico Alaert, diviso tra confraternite, streghe e necromanzia, sfruttando la sua innata capacità di ottenere denaro per comprare la libertà di dipingere gli esseri umani come sono dentro.
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