Sulla scena, sedotte dalla musica sottile di un flauto che era sorta all’improvviso, fluttuavano e degeneravano delle figure completamente dipinte di bianco, d’oro e d’argento. Avevano le teste rasate, i corpi nudi, ad eccezione di una serie di veli, simili a sudari, che si agitavano con loro nella metamorfosi. Descrivere i gesti, il loro muoversi osceno, feralmente lento, i corpi che si contorcevano in maniera impossibile, richiamando l’estasi e l’agonia, le trasfigurazioni, non renderebbe giustizia alle scene di delirio a cui assistetti.
Undici gioielli scuri. Undici storie eleganti e terribili. Un viaggio allucinante nei territori dell’incubo, dove sarete condotti per mano dal burattinaio nero: Ian Delacroix.
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