Esiste una ricetta per parlare con gli déi? Di sicuro il Brujo la conosce, e per fortuna nel primo episodio di questa trilogia ci racconta come fare per ottenerla.
Grazie all'aiuto disinteressato e micidiale di Angelo, amico e mentore di questo stregone sui generis, e a una determinazione infallibile: quella di coloro che sono alla ricerca di risposte, e che non bevono mai la birra calda. Perché la Verità è una questione di parole, quelle che portiamo incise dentro di noi, e dirlo in faccia gli déi è una soddisfazione che bisogna togliersi almeno una volta nella vita.
Nella seconda vicenda, il Brujo è chiamato a risolvere un pasticcio: Manuela – Mela, per noi che siamo amici dello stregone – non è una ragazza come tutte le altre. Un angelo. Un essere ultraterreno ferito e agonizzante, con il quale scoprire quante forme terrene l'amore ha. Portandosi appresso la Morte, seducente e fannullona, invadente tanto da non meritare nemmeno un Milkshake al McDonald.
Infine c'è una ragazza da salvare, un caso "vero" per i nostri due filibustieri, arruolati in una missione di soccorso e recupero. Ma il Brujo ci sorprende, perché se ogni mistero ha una soluzione – e ogni omicidio il suo colpevole – sotto il vischio nulla è come sembra. Accompagnati da una verve scanzonata, e da un'infallibile meccanismo investigativo, scopriremo che il Brujo è anche un astuto detective. E meno male che, a Natale, lui e Angelo non hanno niente da fare.
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