Siamo nell’anno del Signore 1033, esattamente allo scadere del fatidico millennio dalla morte in croce di Cristo, in un imprecisato luogo della cristianità. Un monaco si reca in un monastero isolato situato su una montagna impervia per la sua missione di visitatore per conto del suo ordine. Un luogo di fede nonché di cultura con il suo prestigioso scriptorium. Ma ciò che il religioso vi troverà andrà ben al di là di ogni umana immaginazione e comprensione. La sua sarà la scoperta graduale di una verità sconvolgente ed inconfessabile, un percorso che si svolge in un mondo sotterraneo ed arcano, fra il riemergere di antichissimi culti blasfemi e carestie, fra presenze demoniache e fenomeni celesti che incombono minacciosi su un universo dove nulla, assolutamente nulla, è quel che appare a prima vista.
Com'era potuto accadere? Perché un tale insopportabile timore lo attanagliava e faceva vacillare in lui la fiducia nell'Altissimo? Come poteva riuscire a liberarsi di quel grave sospetto che, pesante come un macigno, pareva volerlo soffocare, serrandogli il respiro? Era come se una mano sinistra e maligna gli opprimesse il petto, gli schiacciasse le costole e gli facesse schizzare il cuore, ormai impazzito e in procinto di scoppiare, fin nella gola.
“Fa' presto: rispondimi, Signore, viene meno il mio spirito.”
Nato in Svizzera nel 1962 Claudio Aita vive attualmente in Toscana, a Firenze. Laureato con una tesi sulla Storia della Chiesa è esperto di storia medievale e di religione, tanto che è l'autore di una collana sui rapporti tra religioni e culture alimentari per la casa editrice Nardini di Firenze.
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